In San Cristoforo ultimi giorni per la mostra ‘Ritrovarsi’: parla una delle due protagoniste, Alda Breschi

28 marzo 2025 | 07:00
Share0
In San Cristoforo ultimi giorni per la mostra ‘Ritrovarsi’: parla una delle due protagoniste, Alda Breschi

L’insegnante di materie pittoriche guida particolare all’esposizione dell’Ucai Lucca: “Nelle mie opere c’è sempre un senso di movimento”

Si può visitare fino a lunedì 31 marzo (ingresso libero tutti i giorni 10,30-12,30 e 16,30-19,30; sabato 29 e domenica 30 solo pomeriggio e lunedì 31 marzo solo mattina) nella sede dell’Ucai Lucca nella chiesa di San Cristoforo (via Fillungo, 6), la mostra d’arte contemporanea dal titolo Ritrovarsi.

Alla mostra partecipano con un repertorio significativo delle loro opere le artiste Alda Breschi e Maria Lera. Abbiamo avuto il piacere di incontrare e fare una piacevole chiacchierata con una delle due protagoniste, Alda Breschi che è stata molto gentile e disponibile nel farci da guida alla mostra. Rivelandoci anche alcune sue particolarità.

“Io e Maria – racconta l’artista – ci siamo conosciute al liceo artistico Passaglia di Lucca. Entrambe eravamo insegnanti, io di discipline pittoriche mentre Maria di lingue e letterature straniere. Dopo alcuni anni, è stato bello poi ritrovarci all’Ucai ma anche con l’associazione Arte in Lucca. Abbiamo deciso poi così di unire le nostre esperienze e dare vita a questo allestimento nella chiesa di San Cristoforo. Ci ha fatto molto piacere avere la possibilità di incontrare più persone anche durante l’inaugurazione”.

Il lavoro artistico di Breschi ha sicuramente echi classicheggianti nelle forme ma si possono ammirare anche scomposizioni che richiamano il Futurismo, il Cubismo o caratteri espressionisti. “Ho iniziato a dipingere tra gli anni Settanta e Ottanta. Dopo mi sono dedicata quasi interamente all’insegnamento superiore prima di riprendere negli ultimi anni a tempo pieno a dipingere. In questa mostra ci sono dei particolari trittici dove ho messo in evidenza alcuni elementi del mondo animale o della flora. Nelle mie opere c’è sempre un senso di movimento come per esempio si può notare nella scena della bimba con un palloncino o nelle mie bambole con echi che richiamano l’artista Giacomo Balla”.

Breschi lavora molto anche sulla figura nello spazio e sulla sua continua scomposizione e ricomposizione in questi casi in raffigurazioni talvolta irreali o metafisiche. “Lo sfondo – evidenzia l’artista – è sempre ben elaborato, con profondità. Mai con colore piatto ma una con linea di forza dove talvolta cerco in certe giornate anche di trasportare le mie forme. Nell’opera Ago e filo mi ispiro al Tiepolo. Si può ben vedere qui come per me fare arte sia anche un divertimento. Un pò come succede nei cicli delle bambole o delle bambine. Anche le eroine del quadro dove è presente Puccini cerco di farle emergere dal fondo scuro del palcoscenico nel ricordo delle sue opere e del grande maestro lucchese che è stato. Ma ci sono anche altri confronti da ammirare come un mio Omaggio a Dante o in quello che considero un vortice che ci dona nel loro aspetto e carattere diverso Matilde di Canossa e Lucrezia Borgia”.

Lera, classe 1958, si è laureata in lingue e letterature straniere all’università di Pisa nel 1982. La sua arte ci colpisce subito nell’osservare l’uso particolare del collage che assembla materiali riciclati e li trasforma in acquarelli, acrilici o pitture a olio. “La mia amica Maria – mette in luce Breschi – ha un grande repertorio di soggetti come nature morte, paesaggi o figure dal carattere realistico o immaginario talvolta astratto. Talvolta interpretazioni letterarie di opere storiche o letterarie ma anche architetture storiche o archeologie industriali dove l’immagine ed in suoi colori si fondono attraverso un cromatismo immaginifico. Anche lei come me adopera con cura il colore come elemento importante con valori espressivi che dona luminosità, tonalità e contrasti cromatici. Ma Maria – conclude – si caratterizza con una vasta gamma di colori più forti dei miei con preferenza per tonalità calde ed atmosfere oniriche con forti contrasti di luci ma anche di ombre”.