Le guerre “sulla pelle dei civili”: i conflitti del Terzo Millennio visti da Gaza

14 aprile 2025 | 13:34
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Le guerre “sulla pelle dei civili”: i conflitti del Terzo Millennio visti da Gaza

L’incontro, che si terrà mercoledì (16 aprile) alle ore 17 a Palazzo Ducale, è a ingresso libero fino al raggiungimento della capienza della sala

“Sulla pelle dei civili: le guerre del Terzo Millennio viste dall’inferno di Gaza” è il tema dell’incontro che si svolgerà nella sala Antica Armeria a Palazzo Ducale mercoledì (16 aprile) alle 17. L’evento, organizzato dalla Scuola per la Pace della Provincia di Lucca in collaborazione con Amnesty International Italia e con Medici senza frontiere, vedrà la partecipazione della coordinatrice medica di Medici senza frontiereMartina Marchiò, che opera sul campo in Palestina, e di Tina Marinari, coordinatrice nazionale delle campagne di Amnesty International.

“Nonostante i ripetuti pronunciamenti dell’Onu, l’ultimo 12 aprile Gaza è diventata una zona di morte post-apocalittica – dicono i rappresentanti della Scuola per la Pace, presentando l’incontro -, la guerra continua, in un insistente crescendo del massacro che ora si abbatta specialmente su donne e bambini. A Gaza non si sta consumando solo il tragico epilogo dell’annoso conflitto israelo-palestinese. Si sta, invece, mostrando la spietata crudeltà della guerra a venire nel mondo del disordine multipolare e nel pervadente impiego di tecniche belliche sempre più raffinate, grazie all’hi-tech e all’intelligenza artificiale, che permettono di colpire tutti con spietata e indifferenziata mira. Sempre meno militari e sempre più civili”.

Secondo la Scuola per la Pace: “Da questo angolo di mondo, si capisce che a morire sono e saranno sempre di più i civili, i poveri, le popolazioni considerate in eccesso o di disturbo nelle aree geopoliticamente sensibili o economicamente strategiche per risorse naturali e umane. Gaza è tristemente il laboratorio dove si sperimenta il de profundis del diritto internazionale e umanitario sulla pelle dei civili, non solo gazawi, ma anche medici, operatori sociali, giornalisti e oppositori. Qui si mostra a nudo, il modello funzionale alle proliferanti autocrazie impegnate a distruggere l’ordine giuridico e la civiltà dei diritti costruiti dal secondo Dopoguerra nella nuova e predatoria spartizione del mondo.

Nella convinzione che solo una consapevole e strutturata pressione della società civile sui processi decisionali degli attori istituzionali possa essere di argine alla deriva violenta in corso, la Scuola per la Pace aderisce alla campagna Stop Killer Robot, associazione che opera a livello globale con altre 250 associazioni, sollecitando i governi e l’Onu a legiferare per la messa al bando dell’impiego e dello sviluppo di sistemi di armi autonome letali. La strada da percorrere è chiara: serve un nuovo diritto internazionale che, alla luce degli imponenti sviluppi tecnologici nella tattica militare, garantisca equilibrio nello jus in bello e tuteli il diritto alla vita delle persone, di tutti coloro che non decidono la guerra, ma sono costretti a subirla”.