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Agli studi medici San Luca il nuovo macchinario per la prevenzione del tumore al seno

Il senologo Roberto Baldocchi: "È un esame che ogni donna dovrebbe fare prima di qualsiasi altro approfondimento diagnostico”

Da alcune settimane è presente a Lucca, agli studi medici San Luca in via Romana traversa II 39, un’apparecchiatura innovativa chiamata Mammowave che attraverso il mammotest è in grado, senza effetti indesiderati, di fornire informazioni utilissime ai medici e alle pazienti sulla composizione del seno e sulla presenza o meno di anomalie.

Questo tipo di informazioni è fondamentale perché rappresenta una rivoluzione, un vero cambio di paradigma, nella prevenzione delle patologie della mammella. Potranno infatti essere analizzate, valutate e soprattutto misurate le situazioni benigne e maligne, in modo da contribuire alla prevenzione e ai percorsi diagnostici e terapeutici conseguenti.

Chiediamo maggiori informazioni al medico, primo utilizzatore di questa nuovissima tecnologia, dottor Roberto Baldocchi medico senologo.

Dottor Baldocchi perché Mammowave rappresenta un’innovazione rivoluzionaria per medici e pazienti?
Perché Mammowave è il primo vero test per il seno, una tecnologia che ci consente di ottenere fondamentali informazioni cliniche per le donne. Infatti, così come sono utilissime le informazioni che si ottengono attraverso il Pap test e/o Hpv test nella prevenzione del tumore al collo dell’utero, così oggi abbiamo la possibilità di ottenere, anche per il seno, importanti informazioni in modo sicuro e certificato utilizzando l’intelligenza artificiale che, in maniera oggettiva e non interpretativa (operatore indipendente), avvalendosi di specifici algoritmi crea una mappatura individuale della mammella.

Cosa differenzia il Mammotest dalle altre indagini diagnostiche oggi disponibili?
Premesso che l’utilizzo dell’ecografia, della mammografia e della risonanza magnetica è fondamentale e ha permesso di ridurre l’impatto dei tumori al seno, dobbiamo sempre considerare che sono strumenti di diagnosi applicati sia come screening sia come mezzo diagnostico nelle donne sintomatiche dove è fondamentale approfondire le indagini sino ad arrivare a eseguire, quando serve, la biopsia. Fino ad oggi però non avevamo un test che ci consentisse di valutare e misurare le modifiche strutturali e tissutali del seno, identificando le anomalie per poi seguirle nel tempo. In pratica con Mammotest è possibile osservare cosa accade nella mammella e, cosa più importante, avere una maggiore probabilità di intercettare quelle anomalie che potrebbero rappresentare un problema per il futuro della salute della donna.

Come funziona questa apparecchiatura?
Mammowave è realizzato proprio per rispettare al massimo il seno di una donna. La paziente si sdraia prona e comoda sul lettino del macchinario Mammowave e inserisce il proprio seno dentro la cavità preposta alla scannerizzazione. In pochi minuti si ottiene un’analisi precisa dei tessuti che compongono il seno misurando le differenze dielettriche senza provocare alcun fastidio fisico in quanto non c’è compressione e di conseguenza dolore. Questa tecnologia analizza automaticamente le varie strutture tissutali e ci evidenzia, se esistono, situazioni che devono essere approfondite e analizzate successivamente. Riusciamo così a misurare le caratteristiche morfologiche delle mammelle potendole seguire nel tempo. L’esame va ripetuto dopo sei mesi nel corso del primo anno e, successivamente, con periodicità annuale. Questa procedura è finalizzata a creare una personale impronta senologica nel corso del primo anno che costituirà la base individuale per tutti i confronti successivi. Al primo esame vengono inoltre richiesti gli accertamenti effettuati negli ultimi dodici mesi al fine di alimentare il sistema e rendere ancora più personale e completo il quadro sia statico che dinamico.

Perché lo definisce un cambio di paradigma?
Perché il mammotest non è un’ecografia con una sonda più efficace o una mammografia eseguita con una minore dose di radiazioni. Mammotest è un esame che ogni donna dovrebbe fare prima di qualsiasi altro approfondimento diagnostico. Le donne sintomatiche o che partecipano ai programmi di screening del servizio sanitario nazionale possono tranquillamente continuare gli approfondimenti con le metodiche tradizionali, ma anche loro dovrebbero fare il mammotest soprattutto nei cosiddetti intervalli, ovvero tra una mammografia e la successiva, per una maggiore sicurezza e tranquillità. Purtroppo il tumore al seno non si presenta con dolore per cui, se vogliamo fare una prevenzione senologica maggiormente efficace e completa, dobbiamo utilizzare tutto ciò che la tecnologia ci mette a disposizione soprattutto se, come nel caso del Mammowave, possiamo utilizzarlo su donne di ogni età in quanto non è invasivo, non emette radiazioni, non ha effetti collaterali e quindi è ripetibile al bisogno. Sottolineo, per esperienza personale, che ogni donna dovrebbe fare il test ogni anno perché ciò costituirebbe la vera differenza. Trovare un’anomalia significa ridurre sensibilmente sia la morbilità che la mortalità soprattutto nelle persone più giovani. Il cambio di paradigma sta nella misurazione delle differenze dielettriche che i vari tessuti mammari hanno. Vengono acquisite oltre 2,5 milioni di di misurazioni (circa 3 per millimetro cubo) la cui distribuzione viene confrontata con la media statistica delle donne sane. Si tratta di una vera e propria scannerizzazione i cui dati vengono elaborati dall’intelligenza artificiale utilizzando algoritmi specifici e parametri senologici adottati e riconosciuti dalla Comunità Europea. Già dalla prima acquisizione i dati vengono confrontati, per ogni seno, con la media dei dati delle donne non positive. In seconda acquisizione, dopo sei mesi, il confronto avviene con i dati acquisiti durante la prima andando così a formare la propria impronta senologica. La rivoluzione sta nel fatto che tutto ciò avviene su base statistica e probabilistica non influenzata, al contrario delle altre tecnologie (ecografia, mammografia e risonanza), né dall’interpretazione del medico, né dal tipo di apparecchiatura utilizzata e nemmeno dal metodo adottato. È importante sapere che già alla prima misurazione si ha una specificità e una sensibilità del 90 per cento circa che aumenta progressivamente con l’aumentare degli esami effettuati anche nelle donne in premenopausa con un seno denso e/o in presenza di protesi. La gravidanza, l’allattamento ed il ciclo mestruale non sono controindicazioni.

Come possiamo ricevere maggiori informazioni? Un articolo, data anche l’importanza del tema affrontato, non sarà mai esaustivo. Come possiamo dare maggiore evidenza a questa innovazione?
Innanzitutto vorrei affermare nuovamente che questa è una vera rivoluzione. Lucca è la mia città dove ho iniziato il mio percorso professionale di medico in ambito chirurgico e senologico. Dal 1980 ho contribuito alla realizzazione di un ambulatorio dedicato nel nostro ospedale. Oggi la breast unit è sapientemente condotta dal dottor Marconi ed insieme stiamo già approfondendo tutte le varie tipologie di applicazioni di questo nuovo test, con una sinergia professionale mirata a migliorare la prevenzione senologica. Sento che il mio impegno professionale deve ancora compiere importanti passi avanti perchè il tumore al seno colpisce, con maggiore frequenza, donne sempre più giovani. L’innovazione farmacologica e organizzativa ha dato in questi ultimi anni un grandissimo contributo e ora con questo test si può avviare una nuova era della prevenzione senologica dove anche la donna dovrà essere sempre più consapevole nelle proprie scelte di vita, inclusa la prevenzione.

Per ogni informazione, approfondimento o per fissare un appuntamento telefonico con il dottor Roberto Baldocchi sono attivi il numero 0583.080338 e la pagina web https://www.miodottore.it/strutture/centro-senologico-del-dott-roberto-baldocchi.

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