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La prevenzione del tumore al seno? Possibile anche durante gravidanza, allattamento e procreazione medicalmente assistita

Il senologo dottor Roberto Baldocchi risponde alle domande più frequenti sul tema. Nessun rischio con il Mammotest con tecnologia Mammowave

Risponde ad alcune domande frequenti, in questa nuova puntata per la prevenzione del tumore al seno, il dottor Roberto Baldocchi.

Nella fattispecie, all’interno del Progetto Donna Consapevole, che rappresenta un nuovo modello di educazione sanitaria completa e corretta in modo da rendere la donna partecipe del proprio corpo e libera nei comportamenti di prevenzione, si parla della prevenzione del tumore alla mammella in gravidanza, allattamento e nella procreazione medicalmente assistita (PMA).

Cosa si può fare per la prevenzione del tumore al seno nella gravidanza e allattamento?
“Il concepimento attraverso la gravidanza e la nutrizione con l’allattamento – spiega il dottor Baldocchi –  rappresenta un momento importante nella vita della donna e la sua scommessa per il futuro. L’identità genetica che è unica e che caratterizza in gran parte la nostra vita si acquisisce alla nascita e si esprime nel DNA che è il codice programmatico di noi stessi. La gravidanza rappresenta la continuazione di questo programma di formazione e accrescimento del nascituro ed è regolata a sua volta da strutture precedentemente predisposte che sono in primis l’utero, l’ovaio e tutta la regolazione ormonale conseguente. Dopo l’ovulazione si forma nell’ovaio il corpo luteo ghiandolare che producendo progesterone prepara la mucosa uterina ad accogliere l’ovulo fecondato. Quest’ultimo si annida nell’utero come un bambino in una culla. Il corpo luteo ovarico si trasforma poi in corpo luteo gravidico che, aumentando la produzione sia di progesterone che di estrogeni, favorisce la formazione della placenta. Quest’ultima sostituirà al terzo mese di gravidanza il corpo luteo nella produzione ormonale e porterà, attraverso i capillari, il nutrimento ai tessuti che formeranno l’embrione per la sua evoluzione, trasformazione e accrescimento diventando infine feto. Si capisce pertanto come tutto questo avvenga con moltiplicazione di miliardi di cellule che compongono i vari tessuti dell’embrione e successivamente del feto, il tutto regolato da ordini chimici trasmessi per via ormonale. E’ chiaro quindi come accertamenti diagnostici con mezzi invasivi come le radiografie e le radiazioni ionizzanti siano controindicate e perché sia necessaria una liberatoria per fare RX nelle donne giovani. Anche nell’allattamento non è indicata la mammografia per la compressione esercitata. L’ecografia trova indicazione al momento della sintomatologia accusata. Un monitoraggio costante (al momento) dello stato di salute del proprio seno può essere fatto soltanto dal MammoTest che è innocuo e non provoca compressione della mammella; solo negli ultimi mesi di gravidanza risulta difficile per motivi posturali”.

Cosa è consigliato fare prima di affrontare la gravidanza?
“Come quando si va in viaggio utilizzando l’auto – risponde il dottor Baldocchi –  è bene verificare che le gomme siano a posto come i freni, l’olio ed il pieno di benzina, analogamente sarebbe opportuno accertarsi che le strutture utilizzate nel concepimento e nella gravidanza siano in buona salute. Gli sconvolgimenti ormonali in gravidanza ed il metabolismo giovanile più alto rendono i tumori più aggressivi e l’assenza o scarsità di un monitoraggio specifico creano intervalli di controllo troppo ampi. La diagnostica precoce è la componente più efficace per la lotta al tumore al seno: riducendo o dilazionando i controlli aumentano anche i rischi relativi e le conseguenze possono essere drammatiche. Io consiglio di fare il PAP Test e l’HPV Test, ma anche il MammoTest con tecnologia Mammowave”.

Cos’è la Procreazione Medicalmente Assistita e cosa si può fare durante il percorso relativo?
“La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) detta anche fecondazione artificiale – spiega il senologo – è l’insieme di tutte le tecniche utili ad effettuare il concepimento laddove questo è impossibile o difficilmente verificabile per i motivi più vari. Il percorso comporta diversi momenti come la stimolazione ovarica, il prelievo ovuli, la fertilizzazione in vitro degli ovuli. Non mi addentro nei vari aspetti e differenze della PMA omologa o eterologa e nelle differenze tecniche fra la FIVET (fecondazione in vitro e successivo impianto embrionale), ICSI cioè iniezione intracitoplasmatica, IVI cioè inseminazione intrauterina, fino alla crioconservazione degli ovociti e degli embrioni. E’ evidente che per praticare la stimolazione ovarica, per far maturare gli ovociti e adeguare le strutture che sostengono la gravidanza c’è bisogno di una quantità ormonale notevole, sufficiente ed efficace. Prima di effettuare questo percorso vengono richiesti esami e accertamenti preliminari tra cui PAP Test, HPV Test per la componente uterina, la mammografia e l’ecografia per escludere patologie mammarie, ma noi sappiamo che la mammografia nei seni densi giovanili e/o con protesi è scarsamente predittiva e l’ecografia ha i suoi limiti. Niente viene fatto durante le varie tappe di stimolazione e durante l’eventuale successiva gravidanza. Ripeto, al momento, l’unica tecnologia che è innocua, con alta specificità e sensibilità è il Mammotest con tecnologia Mammowave che può essere fatta e ripetuta tranquillamente in ogni fase e può continuare durante l’allattamento se questo avverrà”.

A tal proposito si rimanda all’intervista fatta al Dottor Roberto Baldocchi dove viene illustrata questa nuova tecnologia.

Per ogni ulteriore informazione, approfondimento o per fissare un appuntamento telefonico con il dottor Roberto Baldocchi sono attivi il numero 0583.080338 e la pagina web.

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