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Prevenzione primaria fondamentale contro i tumori al seno

Intervista al dottor Roberto Baldocchi che agli studi medici San Luca utilizza il Mammotest con tecnologia Mammowave

Il progetto Donna Consapevole, attivo agli studi medici San Luca di Lucca, rappresenta un nuovo modello di educazione sanitaria completa e corretta in modo da rendere la donna partecipe del proprio corpo e libera nei comportamenti di prevenzione.

Ce ne parla il dottor Roberto Baldocchi, senologo, che si occupa del progetto.

“Prima di affrontare il tema della prevenzione specifica per il tumore al seno – dice – parlerò dei vari aspetti della prevenzione in generale. Si parla di prevenzione primaria quando si vanno a modificare, ovvero ridurre o eliminare del tutto, le cause che generano le neoplasie o altra patologia. Si parla di prevenzione secondaria invece quando si utilizzano strumenti o comportamenti che anticipano la diagnosi riducendo le conseguenze di un eventuale ritardo diagnostico, incidendo sulla mortalità, sulla morbilità e ripristino delle attività psicofisiche personali, familiari e sociali. Si parla di prevenzione terziaria quando si mettono in atto quelle misure, anche di tipo riabilitativo, che riducono le conseguenze tardive (invalidità) della malattia e/o la ripresa della malattia neoplastica”.

“Nella prevenzione primaria, quindi, bisogna lavorare sulle cause – prosegue il dottor Baldocchi – Abbiamo detto la scorsa settimana che le cause vanno individuate in chimiche, fisiche e biologiche. Il monitoraggio ambientale è fondamentale per questo tipo di prevenzione: l’inquinamento dell’aria come veicolo gassoso attraverso la respirazione assume importanza fondamentale come del resto l’alimentazione con alimenti prodotti e/o stimolati come additivi chimici o coltivati in ambienti altamente inquinati. Anche alimenti prodotti con mangimi a base di ormoni od altro (coltivazioni, allevamenti animali etc…) possono rivestire una componente significativa. Ambiente significa anche energia, infatti sia nella produzione che relativa trasmissione si possono generare alterazioni in ambito cromosomico. Inoltre ci sono le radiazioni cosmiche da cui siamo quasi totalmente protetti dal campo magnetico terrestre. Ulteriore elemento è rappresentato dalla trasmissione virale e batterica espressione dei fattori biologici. Tutte queste tipologie di prevenzione vengono regolate da leggi che devono essere continuamente aggiornate e applicate e controllate da tutti gli organi preposti quali Arpat, Nas, Inail, istituto di igiene eccetera…”

“Ci sono poi i comportamenti individuali di prevenzione primaria – spiega il senologo – sana ed equilibrata alimentazione con prodotti selezionati e validati, non eccedere nell’uso di grassi, zuccheri o alcool, ottimo è l’utilizzo di fibre vegetali con verdura e frutta, l’esposizione prolungata al sole con protezione specifica, attività fisica e la non sedentarietà, non abusare dell’uso del tabacco e soprattutto dell’uso di farmaci di ogni tipo, in particolar modo gli ormonali, senza prescrizione medica specifica. Anche la riduzione dell’uso di Rx, Tac, radiazioni ionizzanti da isotopi radioattivi è importante. Molto significativa è la prevenzione negli ambienti lavorativi cui spetta all’Inail i relativi controlli; si assiste spesso a lavori e/o manutenzioni fatte senza le dovute precauzioni. Inoltre l’igiene negli ambienti è un elemento determinante per eliminare o ridurre i contatti con le sostanze o elementi biologici che possono essere acquisiti o trasmessi. Per questi ultimi le vaccinazioni sono determinanti a prevenire le malattie e a ridurre le conseguenze negative a distanza con impatti significativi sull’Ssn in termini economici, organizzativi e di prestazione. Troppo spesso, per non conoscenza specifica o negligenza nell’informazione o per inadeguata prevenzione legislativa e di controllo, alla prevenzione primaria si dà purtroppo poca importanza. Ognuno cerca di fare un pò come gli pare senza adottare strategie comuni che hanno un impatto ben più significativo per la prevenzione in generale”.

La mortalità sotto i 45 anni di età è circa il 26/28% per le donne affette da tumore al seno mentre è del 10/12% nelle donne sopra i 50 anni – conclude – Se lo screening mammografico ha ridotto nel tempo questa mortalità c’è da attendersi un analogo risultato con uno screening senologico fatto tra le donne 18-50. Poiché lo screening fatto con la mammografia ha una scarsa efficacia nelle donne con seno denso, con protesi ed è controindicato nei lunghi periodi di gravidanza e allattamento l’unico strumento attuale che è a disposizione è il Mammotest con tecnologia Mammowave”.

A tal proposito si rimanda all’intervista fatta al dottor Roberto Baldocchi dove viene illustrata questa nuova tecnologia.

Per ogni ulteriore informazione, approfondimento o per fissare un appuntamento telefonico con il dottor Roberto Baldocchi sono attivi il numero 0583.080338 e la pagina web.

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