Pagamenti ai fornitori per i nuovi ospedali toscani, scatta l’interrogazione

“Quante sono le aziende toscane che vantano crediti non riscossi per la realizzazione dei nuovi ospedali toscani e per quali cifre? Ma, soprattutto, come intende la Regione, essendo il committente, tramite le Asl garantire che le aziende fornitrici del nostro territorio siano regolarmente pagate?”. E’ quanto chiedono, in un’interrogazione presentata oggi (31 marzo) in Regione, i consiglieri di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli Paolo Marcheschi e Marina Staccioli che vogliono sapere anche “se sia possibile interrompere i pagamenti nei confronti della Cosat scrl fintanto che non vengano saldati tutti i fornitori alle aziende subappaltanti e quali garanzie erano state previste nei contratti di appalto e subappalto sia per i lavoratori nei cantieri che per le aziende fornitrici nella realizzazione dei nuovi ospedali toscani”.
Le richieste dei consiglieri di Fdi-An prendono spunto dal fatto che il Sior (Sistema Integrato Ospedali Regionali) ha affidato alla società di progetto Sat spa, costituita dalle Società Astaldi spa, Techint spa, Pizzarotti & c. spa, le attività di progettazione, costruzione e gestione dei nuovi ospedali toscani delle Apuane, Lucca, Pistoia e Prato.
“La stessa Sat spa – spiegano i consiglieri – ha affidato alla Cosat. Scarl, costituita dalle Società Astaldi spa e Pizzarotti & c. spa, l’attività di progettazione esecutiva e costruzione dei quattro ospedali in questione; successivamente la Cosat scrl ha siglato contratti di subappalto per la realizzazione delle opere”. “Ora però – proseguono i consiglieri – per la realizzazione del nuovo ospedale di Prato alcuni fornitori della ditta Tecno Group Srl, ditta subappaltante della Cosat scrl, lamentano crediti non riscossi per cifre ingenti, nonostante precedenti rassicurazioni fornite dalla Cosat scrl sui pagamenti ed inviti a proseguire nella fornitura del materiale. Tali fornitori risulterebbero essere piccole-medie imprese del nostro territorio toscano come ferramenta, alberghi, ristoranti e altre tipologie”.
“Poiché per i soggetti fornitori di materie prime e servizi la mancata riscossione si configura non come un mancato guadagno, ma come una grave perdita economica – concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli – abbiamo ritenuto di dover interrogare la Regione proprio perché, in un momento di crisi come l’attuale, una situazione del genere potrebbe essere fatale per le aziende fornitrici del nostro territorio che hanno contribuito alla realizzazione dei nuovi ospedali”.