Lo stupore del viaggio: Carofiglio apre l’anno di Campus






Viaggio come attitudine e disponibilità a meravigliarsi e stupirsi e narrazione come nuovo mezzo per raccontare e valorizzare i luoghi sono stati i temi toccati questa mattina (1 aprile) nell’Auditorium San Romano nel centro storico durante la cerimonia d’inaugurazione dell’XI anno accademico dei corsi di laurea in Turismo della Fondazione Campus di Lucca. Dopo l’introduzione del presidente di Fondazione Campus Salvatore Veca, gli interventi di Francesco Bambini, assessore allo sviluppo economico e al turismo della Provincia di Lucca, e di Arturo Lattanzi come presidente di Flafr, l’augurio di un buon anno accademico agli studenti è arrivato anche dal sindaco Tambellini.
Le immagini dell’inaugurazione
Ad augurare un buon anno ai giovani studenti del Campus, anche il direttore scientifico della Fondazione Pier Luigi Sacco che ha parlato di come oggi sia importante proporre un nuovo modello di turismo fondato sulla narrazione cioè sulla capacità di descrivere e raccontare i luoghi in modo da far conoscere anche quella parte del nostro patrimonio culturale non ancora così conosciuta. “Il turismo di oggi – ha commentato Sacco – è sempre più legato alla narrazione, all’esplorazione e alla scoperta mentre noi veniamo da un modello passato legato al feticismo degli oggetti, dei souvenir. Tutto oggi si sposta al modello della narrazione che è molto legato alla mente e al modello di esperienza femminile. Stiamo assistendo ad una femminilizzazione del turismo che creerà grandi margini per il futuro”. Secondo il direttore scientifico questo modello di turismo risulta prezioso soprattutto per città come Lucca che hanno un grandissimo patrimonio artistico e una storia straordinaria ma allo stesso tempo sono prive delle cosiddette punte di eccezionalità delle grandi mete del turismo. “Nel panorama della Toscana, Lucca non viene vista come tappa importante poiché non ha monumenti sensazionali ma un patrimonio artistico diffuso e proprio per questa ragione può diventare una delle grandi città della narrazione alla quale si presta naturalmente e che rappresenta un modo per far sì che tutta questa sua eccezionalità sorga non tanto dal mostrare oggetti eccezionali ma dal mostrare una grande capacità di raccontarli”. Sacco annuncia anche che la Fondazione intende fare ricerca su alcune aree e temi specifici come l’accessibilità ai luoghi poiché la necessità è quella di un turismo inclusivo a 360° fisicamente e cognitivamente. Sacco ha infine augurato ai giovani studenti di diventare protagonisti di questa nuova generazione di imprenditori creativi di cui l’Italia ha tanto bisogno nel campo del turismo e della cultura. A portare i suoi migliori auguri agli studenti del campus, anche un grande nome della narrazione contemporanea, lo scrittore Gianrico Carofiglio, che con una illuminante ed emozionante lectio magistralis ricca di citazioni di grandi personalità, di racconti più o meno biografici e di riflessioni personali ha rappresentato attraverso suggestive e poetiche immagini il tema del viaggio come attitudine e disponibilità a meravigliarsi. Da Proust ad Einstein, da Mark Twain al premio Nobel per la letteratura Alice Munro all’Itaca di Costantino Kavafis, un viaggio tra i pensieri e le opere di molte grandi personalità per far riflettere sul tema del viaggio come parte del nostro essere umani, come attitudine a stupirsi sempre e mezzo per entrare in contatto con il mondo. Carofiglio invita i giovani ad allenare la loro capacità di vedere il mondo in modo differente dalla maniera convenzionale che ci caratterizza invitandoli a non dare nulla per scontato, a buttarsi nelle situazioni, ad avere voglia di cambiare, di guardare il mondo con occhi nuovi e di vedere quello che c’è nascosto nelle pieghe del mondo che li circonda.
“Lo stupore è la questione fondamentale. Ci sono due modi di affrontare la vita come diceva Einstein: che nulla è un miracolo e tutto è banale, tutto è ovvio, ma è una vita piuttosto triste quella caratterizzata da questa impostazione, l’altra è che tutto è un miracolo e ogni singolo momento può essere un’esperienza straordinaria”. Carofiglio nel suo messaggio tocca anche il tema del fallimento invitando a riflettere su quanto il commettere errori sia necessario: “Camminare significa perdere l’equilibrio ad ogni passo. Senza errore, fallimento, non si va da nessuna parte. La capacità di fallire è un’attitudine da vincenti”. Ed ha concluso il suo intervento con una citazione da Mark Twain: “Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma di quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite”.
Lucia Franceschini