
Ospedale di Campo di Marte, si continua a cercare la mediazione per il futuro di quello che a breve sarà l’ex ospedale di Lucca. Un passaggio importante si è tenuto stasera (1 aprile) con l’assemblea comunale del Pd nella sede di Sant’Anna, alla presenza del sindaco Alessandro Tambellini e del capogruppo in consiglio comunale Francesco Battistini. Dopo la discussione, durante la quale si è tenuta anche la presentazione delle due ipotesi sul tappeto, quella del sindaco e quella del presidente della Provincia, Stefano Baccelli, l’assemblea del partito ha approvato un documento in cui la maggioranza ha bocciato l’ipotesi di nuove costruzioni nell’area, come inizialmente ipotizzato anche alla Asl 2 di Lucca e dove si sostiene con forza l’uso pubblico dell’area con forte destinazione sanitaria. Ma la notizia migliore, anche per la serenità del partito, è che si è abbandonato il clima di “muro contro muro” delle proposte di Provincia e Comune e si sono analizzate soprattutto le parti convergenti fra le due ipotesi. Come dire, prima che dalle differenze si cercherà di partire dalle analogie del due progetti per “portare a casa” il risultato della futura destinazione urbanistica di un’area importante della città come il Campo di Marte.
Di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno approvato dal Pd dell’Unione comunale di Lucca.
Il 5 di Aprile sarà inaugurato il nuovo Ospedale San Luca e nelle settimane successive inizierà il trasferimento dei reparti e dei pazienti nella nuova struttura, liberando gradualmente alcuni edifici situati in Campo di Marte.
L’Assemblea del Partito Democratico dell’Unione comunale di Lucca ritiene necessario arrivare rapidamente ad un progetto definitivo circa la nuova destinazione dell’area Campo di Marte, anche per poter cogliere le opportunità rappresentate dalle risorse rese disponibili dalla Regione Toscana per finanziare gli interventi nelle aree ospedaliere dismesse.
Per questo occorre che le verifiche sui progetti emersi nel dibattito di queste settimane assumano un carattere stringente, sia attraverso tavoli istituzionali, sia utilizzando il Gruppo Tecnico di lavoro previsto dagli Accordi di Programma, coinvolgendo, sotto la regia ed il coordinamento del Comune di Lucca, i diversi soggetti firmatari delle intese.
Il Confronto portato avanti nelle settimane passate consente di partire da alcuni punti fermi:
Partendo dai Piani predisposti dalla Asl, la priorità nella destinazione degli edifici deve essere data alla destinazione sanitaria. Proprio in quest’ottica si ritiene che i tempi di adeguamento degli edifici ed il trasferimento dei servizi debbano essere più rapidi di quanto dichiarato in questi giorni dall’azienda Asl e a questi fini da parte della stessa Usl e della Regione si debbano mettere in atto tutti gli accorgimenti organizzativi e rendere disponibili le necessarie risorse finanziarie.
Nelle aree ed edifici per i quali non sarà prevista la destinazione sanitaria, come indicato dal Consiglio Comunale, si deve operare perchè ospitino “funzioni pubbliche”, evitando di entrare in concorrenza con le funzioni e le attività commerciali collocate nel centro storico.
Il progetto deve mettere al centro la riqualificazione ambientale degli edifici e dell’area in cui insistono. Si deve operare senza aumentare ulteriormente la cubatura edificata procedendo, ove possibile, con il recupero e la riqualificazione dell’esistente valutando la possibilità di abbattere alcuni edifici recuperando aree verdi e perseguendo, inoltre, l’obiettivo dell’”efficentamento energetico” come previsto dal Paes.
Questo nel rispetto integrale di tutte le strutture ritenute dal Mi.B.A.C.T. di interesse storico artistico.
I progetti devono prevedere una sostenibilità economica.
Rapidità nel necessario adeguamento degli strumenti urbanistici al fine di accedere ai fondi stanziati per gli ospedali dismessi ed evitare l’utilizzo dei poteri sostitutivi da parte di Regione Toscana. Senza attendere la conclusione dell’iter del Piano Strutturale, ma organizzandosi fin da subito per procedere con uno stralcio funzionale del nuovo Regolamento Urbanistico già durante l’elaborazione del piano strutturale.