
E’ ufficiale, il Comune, come anticipato da Lucca in Diretta il 27 marzo (Leggi l’articolo) ha deciso di annullare l’aggiudicazione definitiva della gara per la riqualificazione di piazzale Verdi. A dirlo avrebbe dovuto essere, stasera in consiglio comunale, il sindaco Alessandro Tambellini che ha anticipato i contenuti del suo intervento in assise. Assise che poi non si è svolta per la mancanza del numero legale dopo la richiesta dell’ex sindaco Pietro Fazzi di fare l’appello alle 21 precise. In quel momento erano presenti in aula soltanto nove consiglieri comunali e (ne servivano almeno 11 per la fase di raccomandazioni e interrogazioni) e al presidente del Consiglio comunale Matteo Garzella non è rimasto altro che sciogliere la seduta.
“Sono convinto – scrive il sindaco Tambellini – oggi come due anni fa, che Piazzale Verdi debba essere oggetto di un intervento di riqualificazione, per fare in modo di dotare la città di una porta di accesso – anche turistica – di grande qualità urbanistica ed estetica. Il progetto dell’Anfiteatro, che abbiamo trovato già in essere al momento in cui questa amministrazione ha iniziato a governare la città non lo abbiamo ritenuto la migliore tra le soluzioni possibili, ma come amministratori abbiamo considerato un dovere proseguire sulla strada già tracciata, che vedeva sul piatto un importante finanziamento regionale e che avrebbe portato all’obiettivo – per noi imprescindibile – della riqualificazione della piazza”.
“Il passaggio dalla storia alla cronaca è breve – prosegue il sindaco – A seguito dell’avviso di garanzia pervenuto all’architetto di Bugno, lo stesso ha manifestato la volontà di dimettersi da Responsabile unico del procedimento del progetto relativo alla riqualificazione di Piazzale Verdi per motivi di opportunità legati al fatto di dover lavorare nell’ambito di un procedimento interferente rispetto all’indagine a suo carico. A fronte di tale richiesta, di cui ci si è limitati a prendere atto senza, finora, accoglierla, l’amministrazione ha richiesto all’ingegnere Giannini di sostituire l’architetto Di Bugno nel ruolo per il progetto Piuss di Piazzale Verdi. L’ingegnere Giannini, prima di accettare ha chiesto ed ottenuto di poter svolgere un’istruttoria preliminare sugli atti del procedimento per analizzarne eventuali criticità, anche alla luce dell’inchiesta attualmente in corso. All’esito di questo approfondimento è emerso che la procedura seguita appariva affetta da una serie di criticità che – a detta dell’ingegnere Giannini – rendevano impossibile la validazione da parte dell’amministrazione del progetto esecutivo e il definitivo inizio dei lavori. I vizi rilevati sono legati alle notevoli differenze del progetto esecutivo con il progetto definitivo denegato dalla Soprintendenza Regionale e posto a base della gara d’appalto effettuata nel 2010 ed aggiudicata provvisoriamente nel febbraio 2011, sotto la precedente amministrazione”.
“Posta di fronte ad un simile scenario – prosegue Tambellini – l’amministrazione ha incaricato due legali amministrativisti per ottenere un parere circa la conformità della procedura alle disposizioni di legge e conoscere quali fossero le conseguenze giuridiche sottese alla conclusione della procedura o, viceversa, alla sua interruzione, consapevoli che, in una fase così avanzata della vicenda, nessuna delle due strade appare scevra di conseguenze. Il parere, che ancora non è pervenuto ufficialmente, ma che abbiamo avuto modo di conoscere in una sua prima bozza proprio in queste ore, ha confermato nella sostanza i vizi rilevati nella procedura e che, dunque, essa deve essere annullata in autotutela con relativo recesso dal contratto sottoscritto tra il Comune e la ditta vincitrice della gara. E veniamo infine al futuro, quello immediato e quello di prospettiva”.
“Nei prossimi giorni – conclude – adotteremo una delibera di giunta con la quale comunicheremo alla ditta l’avvio del procedimento per l’annullamento dell’aggiudicazione definitiva della gara e per il recesso dal contratto, deliberando altresì che siano compiuti tutti gli atti necessari ad evitare pregiudizi all’ente, ivi compresi gli atti utili a mettere in sicurezza gli alberi di Piazzale Verdi. Andremo a definire la risistemazione provvisoria della piazza, idonea a garantire che l’avvio della stagione turistica avvenga senza che l’accessibilità della zona ovest del centro sia pregiudicata dalla presenza di lavori. Nella fattispecie prevediamo di ricoprire il cantiere, riseminare il prato e recuperare a parcheggio alcuni spazi del piazzale. Il Terminal Bus del trasporto pubblico locale verrà spostato a partire dal 15 di giugno, con la fine delle scuole, al parcheggio Carducci, dove sono già stati effettuati alcuni lavori. Questo consentirà di recuperare gli stalli blu nel piazzale Boccherini. Al contempo – dopo una serie di lavori di adeguamento – sarà pienamente operativo anche il parcheggio Palatucci dedicato ai bus turistici.
Sul più lungo periodo Piazzale Verdi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione definitivo, che l’amministrazione comunale porterà avanti sempre guardando all’obiettivo finale – lo stesso che ci eravamo posti quando abbiamo deciso di proseguire sul progetto Anfiteatro – che è quello di rendere piazzale Verdi una vetrina di entrata alla città storica. Questo infatti è quello che abbiamo voluto e che tuttora vogliamo, e questo è quello che faremo”.
Ma il consiglio comunale, come detto, non si è tenuto. Alle 21, infatti, il presidente Matteo Garzella, su richiesta del consigliere Fazi, ha fatto l’appello e i presenti erano solo in 9 (fra questi 4 consiglieri di Lucca Civica, Lenzi dell’Italia dei Valori, Macera per Forza Italia, Pietro Fazzi per Liberi e Responsabili e Daniela Rosellini per il Movimento Cinque Stelle). Seduta sospesa, dunque. Per ricalendarizzare l’appuntamento occorrerà una nuova richiesta di consiglio comunale straordinario, che dovrà poi ripassare dalla conferenza dei capigruppo.
I commenti sul rinvio
Fra i primi a commentare l’annullamento della seduta per la mancanza del numero legale c’è il capogruppo di Lucca Civica, Claudio Cantini che dice: “Al momento dell’appello, richiesto dal consigliere Fazzi, erano presenti solo tre dei consiglieri comunali che hanno richiesto l’assise straordinaria, Macera, Fazzi e Rosellini. Ne sarebbero bastati solo altri due per far partire regolarmente il Consiglio, ma la scelta del consigliere Fazzi si è ritorta evidentemente contro gli stessi richiedenti. Non c’è nessuna scelta politica dietro questa situazione, solo il ritardo di alcuni consiglieri, alcuni dei quali peraltro erano impegnati in una riunione interna di partito”.
A spiegare le motivazioni della decisione di chiedere il numero legale è lo stesso consigliere Pietro Fazzi: “So – ha detto – che qualche consigliere di opposizione si è particolarmente adirato per questa cosa. Sinceramente non lo capisco perché non è la prima volta che, sia che manchino esponenti di maggioranza sia di opposizione, chiedo la verifica del numero legale in apertura di seduta. Lo faccio sempre e gli unici responsabili del rinvio del Consiglio non sono quelli che c’erano e che rispettano le proprie prerogative, ma coloro che non c’erano. E comunque non mi sembra un dramma. Vorrà dire che si ripresenterà la richiesta di consiglio comunale straordinario e si ricalendarizzerà l’appuntamento”.
Stupiti della conclusione repentina di un Consiglio mai nato, nonostante la grande attesa sul tema, anche nella maggioranza. Il sindaco Tambellini spiega: “Eravamo a una riunione di partito a Sant’Anna, come peraltro facciamo ogni volta prima del consiglio comunale. La cosa che stupisce è che si trattava di un consiglio richiesto dalle opposizione e che è stato fatto saltare proprio da un componente dell’opposizione. Per parte nostra siamo tranquilli e coesi anche sulle decisioni prese. E andiamo avanti con i necessari passaggi di giunta per accelerare la riqualificazione di piazzale Verdi”.
Per Valentina Mercanti, sempre del Pd, “dispiace soprattutto per le persone che si erano presentate a Palazzo Santini per seguire il consiglio su un tema così importante. Sarebbe stato meglio, in qualche senso, se questa conclusione fosse stata dovuta a una scelta politica, invece così non è stato”. Un po’ di imbarazzo, dunque, anche perché alcuni consiglieri sono arrivati in aula proprio quando Garzella stava dichiarando la chiusura della seduta.
Fra i più arrabbiati sicuramente il consigliere di Governare Lucca Piero Angelini: “Quella di Fazzi – dice – è stata una cosa senza senso, incomprensibile. Se non voleva discutere di queste cose poteva anche non esserci o andare a casa. Eppure lui, che non viene mai se non per discutere delle sue mozioni e interrogazioni, pur avendo firmato la richiesta di consiglio comunale straordinario, ha chiesto il numero legale impedendo la discussione di coloro che erano interessati al tema”. Angelini entra anche nel merito della questione Piuss: “Quells di stasera – dice – sarebbe stata una serata amara per il sindaco Alessandro Tambellini, che Fazzi gli ha risparmiato. Sarebbe comunque stato importante il modo con cui il primo cittadino avrebbe reagito a questo riconoscimento inevitabile dopo mesi senza confronti. Io avrei espresso soddisfazione per l’esito della vicenda e per il riconoscimento di una scelta sbagliata, ma avrei anche voluto sollecitare il sindaco a una svolta. Così sarebbe stato se avesse dimostrato di rendersi conto della necessità di migliorare il rapporto con la gente e del rispetto della legalità”.