Inaugurazione San Luca, alla protesta anche comitato sanità Valle del Serchio e Usb Lucca

3 aprile 2014 | 15:14
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Inaugurazione San Luca, alla protesta anche comitato sanità Valle del Serchio e Usb Lucca

Pioggia di adesioni alla manifestazione di protesta dei comitati in occasione dell’inaugurazione del nuovo ospedale San Luca. Ci sarà anche il comitato per la Sanità nella Valle del Serchio a partire dalla 9,30 a Porta Elisa, per cogliere l’occasione di incontrare da vicino gli amministratori regionali Rossi e Marroni. “A Rossi – dicono dal comitato – saranno rivolte ancora le domande decisive riguardo al futuro sanitario della Valle, già a lui poste direttamente e rimaste purtroppo prive di una risposta: cosa la tiene ostaggio, Presidente, di questo imbarazzato e imbarazzante immobilismo? Il percorso da lei proposto ai nostri sindaci due anni fa si è svolto secondo le sue stesse, pubbliche previsioni: perchè da un anno manca ai suoi doveri istituzionali, apparentemente prigioniero di una paura ad agire? Non sarà forse che l’investimento in Valle, da lei più volte sbandierato, non vuole o non può più farlo? Se è così, il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio le chiede di prendersi finalmente le sue responsabilità; venga dai cittadini a spiegare le motivazioni della sua rinuncia, siano esse di carattere economico, politico o magari tecnico: come si inquadra, infatti, il secco raddoppio delle sale operatorie nel nuovo ospedale di Lucca rispetto al Campo di Marte, nella cornice della riorganizzazione dell’ospedale della Valle del Serchio? I cittadini ben ricordano che nello scorso Luglio la commissione Nuti, nominata proprio dalla Regione, prospettò alla Valle la perdita dell’ospedale in favore di un Piot (struttura metà ospedaliera metà territoriale). La Valle del Serchio non vuole veder morire il proprio attuale ospedale a causa di una nuova gigantesca struttura mal calcolata, come già accaduto alle nostre zone gemelle della Lunigiana e dell’Appennino Pistoiese. Presidente Rossi, lei si nasconde: sabato mattina saremo ancora a chiederle udienza”.

Aderisce alla manifestazione anche l’Unione Sindacale di Base di Lucca: “Come non si possono costruire ospedali senza preoccuparsi prima dei problemi di impatto ambientale urbanistici e sulla viabilità – dice Giacomo Vietina – non si possono costruire ospedali monoblocco a intensità di cura chiudendo progressivamente tutti i servizi pubblici sanitari sul territorio. Il cittadino uomo, donna, vecchio o bambino, solo o in un ricco tessuto socio familiare non può essere abbandonato dalla sanità pubblica in mano al privato che persegue sempre e solo uno scopo: il profitto. Per lo stesso motivo la Regione Toscana non può lasciare una parte della sanità pubblica in mano ai privati introducendo, di fatto, dentro gli ospedali forme di lavoro flessibile sottopagate, sfruttate e spesso prive di capacità di contrattazione sindacale. Come non ricordare che i tempi delle pulizie, nei nuovi ospedali di Prato e Pistoia sono tre minuti per un bagno e sei per una camera”.
“Non possiamo tacere – prosegue – di fronte allo sfacelo che la finanza di progetto sta provocando in tutta l’Europa e in Italia dove stendiamo tappeti alle lobbi dei costruttori per mettere le mani, senza rischio alcuno, sugli appalti delle grandi opere, assicurando anche alle banche, per legge, ricavi impensabili in altri investimenti. E’ un fatto importante che il mondo del sindacalismo di base, con la sua storia e i suoi principi, abbia aderito, arricchendola di significato, alla manifestazione organizzata dai comitati a Lucca. Siamo ancora una volta a condannare chi pensa, per miopi calcoli politici, che si possa essere in quella mattina contemporaneamente con un piede dentro alla fastosa e scintillante cerimonia d’apertura e con un piede fuori a far presidi e manifestazioni. La politica regionale non può continuare sulla via dell’imposizione e della blindatura delle scelte ma deve trovare immediatamente i luoghi per ascoltare anche i cittadini e le minoranze così ripristinando le regole normali della democrazia”.

l'Unione Sindacale di Base aderisce e sostiene 
la manifestazione di Lucca il 5 Aprile in difesa della sanità pubblica.
Come non si possono costruire ospedali senza preoccuparsi prima dei problemi di impatto ambientale urbanistici e sulla viabilità,non si possono costruire ospedali monoblocco a intensità di cura chiudendo progressivamente tutti i servizi pubblici sanitari sul territorio. Il cittadino uomo, donna, vecchio o bambino, solo o in un ricco tessuto socio familiare non può essere abbandonato dalla sanità pubblica in mano al privato che persegue sempre e solo uno scopo: il profitto.
Per lo stesso motivo la Regione Toscana non può lasciare una parte della sanità pubblica in mano ai privati introducendo, di fatto, dentro gli ospedali forme di lavoro "flessibile" sottopagate, sfruttate e spesso prive di capacità di contrattazione sindacale. Come non ricordare che i tempi delle pulizie, nei nuovi ospedali di Prato e Pistoia sono tre minuti per un bagno e sei per una camera!
Non possiamo tacere di fronte allo sfacelo che la finanza di progetto sta provocando in tutta l'Europa e in Italia dove stendiamo tappeti alle lobbi dei costruttori per mettere le mani, senza rischio alcuno, sugli appalti delle grandi opere, assicurando anche alle banche, per legge, ricavi impensabili in altri investimenti.  
E' un fatto importante che il mondo del sindacalismo di base, con la sua storia e i suoi principi, abbia aderito, arricchendola di significato, alla manifestazione organizzata dai comitati a Lucca.
Siamo ancora una volta a condannare chi pensa, per miopi calcoli politici, che si possa essere in quella mattina contemporaneamente con un piede dentro alla fastosa e scintillante cerimonia d'apertura e con un piede fuori a far presidi e manifestazioni.
La politica regionale non può continuare sulla via dell'imposizione e della blindatura delle scelte ma deve trovare immediatamente i luoghi per ascoltare anche i cittadini e le minoranze così ripristinando le regole normali della democrazia.