Niente inaugurazione per il San Luca. Rossi impone lo stop

L’inaugurazione dell’ospedale San Luca non si farà. Lo annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi, che promette invece una visita quando la struttura sanitaria sarà in funzione, con i pazienti e i malati presi in carico e assistiti. Il presidente afferma di volere, con questo gesto, “sciupare la festa ai nemici del progresso e della sanità pubblica, a tutti coloro che hanno dichiarato l’intenzione di strumentalizzare l’inaugurazione del nuovo ospedale organizzando un corteo, una gazzarra chiassosa convocata a Lucca per sabato mattina. Se vogliono manifestare lo facciano pure, assumendosi le loro responsabilità, ma – sostiene il presidente – non voglio essere io ad apparecchiargli la scena e neppure a lasciarmi usare per regalargli un po’ di pubblicità. Lucca è una città ordinata e garbata che non merita di essere disturbata. Gli operatori della nostra sanità, tutti di alta qualità e appassionati al loro lavoro, hanno diritto al rispetto e hanno bisogno di lavorare in serenità. Non mancheranno altre occasioni per incontrarli, per scambiare opinioni con loro, come già avvenuto in altre circostanze. Quello che conta è che Lucca e i cittadini della provincia avranno un ospedale nuovo, più accogliente, attrezzato con le tecnologie più avanzate e che gli operatori potranno, nelle nuove condizioni di lavoro, sperimentare e migliorare la loro professionalità. Dell’inaugurazione si può fare tranquillamente a meno”.
Il presidente ringrazia quindi il sindaco, il direttore generale della Asl e le autorità dello Stato e tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento. E conclude sostenendo che questa decisione è la risposta migliore a chi non ha ancora capito che “la sanità pubblica è un bene comune e che investire in essa per migliorarla è il primo dovere di un amministratore pubblico al servizio della comunità”. Rossi sabato sarà comunque in provincia di Lucca: la sua presenza è stata infatti annunciata, insieme al ministro Stefania Giannini e al senatore Andrea Marcucci, per l’inaugurazione della messa in sicurezza della scuola elementare di Fornaci di Barga.
Un tam tam di indiscrezioni, nell’arco della giornata, arrivate da Firenze, avevano fatto rimbalzare sempre più forte la possibilità che il taglio del nastro della struttura, per cui era già tutto pronto, diretta televisiva compresa, fosse rinviato.
Una decisione improvvisa che, ovviamente, non ha mancato di suscitare polemiche anche istituzionali e dubbi sulla effettiva apertura del nosocomio il 10 e 11 di maggio.
LE REAZIONI
Ha appreso delle decisioni del governo dalla sua stessa voce. Una telefonata cordiale, fatta dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al direttore generale dell’Asl Antonio D’Urso: “Il governatore mi ha messo a parte della sua decisione di annullare l’inaugurazione del nuovo ospedale, ribadendo la sua fiducia e stima sull’operato dell’Asl e di tutto il personale”. Una decisione politica quella del presidente su cui il direttore D’Urso, che in giornata si è sentito telefonicamente anche con l’assessore regionale alla salute, Luigi Marroni, non intende discutere: “Dispiace tuttavia – dice – per i professionisti che hanno lavorato tanto e si sono impegnate nel lungo percorso che porterà poi all’attivazione del San Luca”. Il nuovo ospedale, però, non avrà alcuna inaugurazione ufficiale. Una cerimonia forse si farà, ed era già prevista per sabato (5 aprile). L’Asl pensava infatti di intitolare una sala del San Luca a Piera Sesti, caposala dell’area medica scomparsa qualche tempo fa e che si era particolarmente impegnata nell’iter per la realizzazione dell’ospedale a San Filippo.
“Attendiamo comunque il governatore Rossi – aggiunge D’Urso – quando l’ospedale sarà attivato. Sarà quella l’occasione per riconoscere un lavoro immane che ha visto in prima linea i dipendenti Asl”. In giornata tutti loro sono stati informati con una mail firmata dal direttore generale delle decisioni della Regione: “Ho voluto io stesso dare la notizia al personale – commenta D’Urso – rinnovando il mio apprezzamento per il lavoro fatto da tutti, fondamentale alla realizzazione di un percorso così importante come l’apertura del nuovo ospedale”. D’Urso poi non entra nel merito della protesta organizzata dai comitati: “Ma con loro – dice – mi sono sempre confrontato come rappresentante dell’Asl cercando di rispondere alle richieste e ai dubbi”.
“Rispetto la decisione del presidente Rossi, ma non la condivido – sostiene il sindaco di Capannori e presidente della Conferenza dei sindaci dell’azienda Usl 2 Lucca, Giorgio Del Ghingaro – Oltre ai comitati, all’inaugurazione ci sarebbero stati tanti cittadini e tante istituzioni che quell’ospedale hanno voluto e difeso considerandolo un’opportunità concreta per il territorio, oltre che un luogo di cura moderno e funzionale per la comunità. Un momento nel quale celebrare l’opera pubblica più importante degli ultimi anni – prosegue Del Ghingaro – sarebbe stato significativo per tutti, soprattutto per coloro che ci hanno lavorato e per coloro che ci lavoreranno, ed anche per quelli come me, che dalla Conferenza dei Sindaci (organo di indirizzo della nostra azienda sanitaria) ne hanno sostenuto la realizzazione. Il presidente Rossi ha deciso così, la Regione ha messo i fondi necessari, quindi non rimane che prenderne atto e ringraziarlo per quanto fatto, con o senza inaugurazione. L’ospedale è finito e questo è quello che davvero conta”.
“Conoscendo Enrico Rossi, il suo innegabile impegno ed il coraggio che sempre dimostra nel portare avanti le scelte in cui crede – dichiara il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli – trovo inspiegabile la decisione di annullare, ad appena quarantotto ore dall’evento, l’inaugurazione del nuovo presidio ospedaliero. Questo dopo anni di impegno, lavoro, discussioni, opinioni divergenti, che hanno coinvolto tanti e diversi soggetti. Mi spiace per tutti coloro che, in particolare il personale dell’azienda sanitaria, hanno lavorato all’organizzazione dell’evento. Sarebbe stata comunque l’occasione per un punto sulla situazione di un servizio essenziale qual è quello sanitario. Trovo poi non condivisibili le motivazioni della scelta. Il dissenso e la critica fanno parte del confronto democratico. Rientra nei compiti degli amministratori pubblici sia cercare di trovare soluzioni adeguate per i servizi essenziali, sia confrontarsi con chi, pensandola diversamente, manifesta in modo pacifico il proprio dissenso”.
“Ringrazio – sottolinea invece il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini – tutte le persone dell’azienda sanitaria, del Comune di Lucca e degli altri enti coinvolti, che hanno operato con grande impegno e senza sosta, soprattutto nelle ultime settimane, per l’inaugurazione dell’ospedale S.Luca. L’apertura del nuovo presidio ospedaliero rappresenta un avvenimento epocale per la comunità. Dispiace che non ci siano le premesse per vivere questo evento in un clima sereno. Adesso pensiamo al trasferimento dal Campo di Marte: ciò che è importante è arrivare nei tempi prestabiliti all’apertura del S.Luca, che rappresenta per Lucca un punto di forza della nuova sanità”. Nulla dice, invece, il sindaco, sulla macchina organizzativa che il Comune aveva (o avrebbe dovuto) mettere in piedi per l’occasione e che ha subito un brusco stop. Le scuole non avevano ancora ricevuto comunicazione ufficiale su orario ridotto delle lezioni o sospensione delle stesse. Quanto alle navette gratuite era ancora in predicato l’allestimento: dal Comune fino a ieri era stata allestita una sola corsa da e per il nuovo ospedale San Luca dal centro storico. Questione che, comunque, Palazzo Orsetti da questo pomeriggio non ha dovuto più affrontare.
Sul tema anche il sindaco di Borgo a Mozzano, Francesco Poggi, che interviene su Facebook: “Il nostro presidente della Regione ha perso letteralmente la testa – schive – Tutti noi sindaci ci siamo liberati la mattinata (io avrei dovuto inaugurare una nuova caserma dei carabinieri), tante altre le autorità previste in arrivo. Il tutto perchè non vuole vedere la possibile contestazione dei comitati. Ma che mondo è questo. Se io avessi fatto una cosa simile per esempio con i comitati antiinceneritore sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale. C’è una politica di serie A, che si permette qualsiasi cosa anche con azioni democraticamente indigeribili e una di serie B da cui si pretende tutto e subito. Insomma è una pagina veramente triste, dimostrazione di presunzione, di una politica altezzosa, irrispettosa delle più elementari regole di convivenza democratica. La critica si accetta e basta. Se il partito si chiama Democratico a maggior ragione”.
Una decisione “scorretta” e poco “rispettosa”. Così la definisce, invece, la consigliera comunale Daniela Rosellini del Movimento Cinque Stelle che già nei giorni scorsi aveva dato pieno appoggio alla protesta di comitati e associazioni che sabato prossimo sfileranno comunque in corteo contro il nuovo ospedale. Un atteggiamento – incalza la Rosellini in un posto sul suo profilo Facebook – “estremamente scorretto nei confronti di tutti coloro che si sono impegnati affinché l’iniziativa avesse luogo, personale sanitario e amministrativo della Asl, forze dell’ordine, eccetera” e “poco rispettoso – aggiunge – verso quella parte della cittadinanza che si era organizzata per manifestare in modo pacifico il proprio dissenso, e grazie al cielo che in questo paese è ancora garantito dalla Costituzione”. “Altrettanto poco rispettoso – aggiunge Rosellini – nei confronti dei cittadini che, invece, avrebbero preso parte alla cerimonia con interesse ed entusiasmo. Ambiguo – prosegue -, perché chi ha la certezza di essere dalla parte del giusto, non fugge, ma al contrario affronta la situazione a testa alta. Patetico, perché non so quale film si sia fatto in testa, ma nessuno ha manifestato intenzioni violente o facinorose; né il M5S né i comitati cittadini hanno rilasciato dichiarazioni di possibile guerriglia: i comitati avevano persino invitato un gruppo di musici, vi sembrano intenzioni violente? Prendiamo atto di questa decisione e passiamo oltre. Un’ultima cosa: il dissenso su questo scellerato progetto di speculazione edilizia a favore del privato e sulla pelle del pubblico deriva proprio dal fatto che noi crediamo fermamente che ’la sanità pubblica è un bene comune e che investire in essa per migliorarla è il primo dovere di un amministratore pubblico al servizio della comunità’. Non basta scriverlo signor presidente – scrive Rosellini -, bisogna soprattutto attuarlo”.
Sconcerto per l’annullamento dell’inaugurazione anche tra le fila del comitato Lucca Est. “Fino a prova contraria viviamo in un paese democratico, anche se questa scelta sembra negarlo – tuona Giuseppe Di Vito, del comitato –. La nostra sarebbe stata una manifestazione pacifica, peraltro organizzata davanti all’Iti, quindi lontana dal S. Luca. Siamo persone per bene, civili, non siamo dei criminali né tanto meno ‘nemici del progresso’, ma cittadini che hanno ben chiare le criticità del nuovo ospedale e che vorrebbero veder spesi bene i propri soldi. Continueremo a manifestare il nostro dissenso perché è nei nostri diritti e perché siamo noi a pagare i politici, che credono di essere indispensabili e di poter mettere a tacere la voce di chi esprime una posizione contraria. Evidentemente – aggiunge Di Vito – Rossi, che credo abbia preso una decisione avventata, non è così convinto di aver speso bene i 160milioni di euro per l’ospedale, altrimenti non avrebbe annullato l’inaugurazione”.
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