Pellegrini Masini: Dal sindaco scarsa sensibilità ambientale

Impianti a biomasse, la storia infinita. Così la definisce l’ex assessore all’ambiente Giuseppe Pellegrini Masini, che commenta la sentenza del Tar che ha stoppato i finanziamenti per gli impianti della tipologia di quelli installati a San Marco: “Apprendo dalla stampa – dice – che si è da poco consumata al Tar una tappa della vicenda degli impianti a biomasse di S.Marco e che il Comune è ancora in attesa che l’azienda comunichi alcuni documenti per la valutazione della cogenerazione degli impianti così come realizzati. Innanzitutto mi si lasci dire, senza voler in alcun modo entrare nel merito della sentenza, che chi mi rinfacciò di avere messo in imbarazzo il Comune chiedendo il controllo del Gse adesso si deve ricredere, perché anche una sentenza di segno opposto in un eventuale secondo grado, non inficerebbe il fatto che un tribunale si è espresso considerando fondate le ragioni del Gse, ma poi, qualunque fosse stato l’esito del giudizio, è corretto sindacare sull’opportunità di una semplice richiesta di controllo ad un’autorità nazionale preposta e indipendente, richiesta peraltro fatta a garanzia di tutte le parti in causa? Verrebbe da pensare che chi muove certe critiche non abbia la giusta percezione del corretto ruolo dell’amministratore pubblico e che anteponga il quieto vivere al necessario controllo amministrativo a garanzia degli interessi collettivi”.
“Riguardo al futuro – prosegue Pellegrini Masini – mi chiedo invece cosa il Comune abbia ancora da attendere, se, come leggo, l’azienda ritiene di avere consegnato al Comune tutta la documentazione dovuta. Grazie al rapporto da me commissionato a Gesam Energia, il Comune ha in mano una definizione inequivocabile di cogenerazione, non gli resta quindi che applicarla al caso in oggetto e chiudere, almeno sotto il profilo amministrativo, una questione che ormai più il tempo passa più appare imbarazzante e suscita comprensibili sospetti di ogni tipo da parte di tutte le parti in causa, nessuna esclusa. Questa vicenda, casomai ce ne fosse bisogno, dovrebbe insegnare che le attività che hanno un impatto ambientale suscitano facilmente le preoccupazioni dei cittadini, a volte fondate, altre no, eppure il sindaco non sembra curarsene se, a differenza di Capannori, non ha istituito le domeniche ecologiche o le targhe alterne in un periodo come questo, nel quale l’aria della piana è pessima, come dimostra il primato lucchese degli sforamenti in Toscana per l’anno in corso. I cittadini poi attendono ancora che il sindaco si faccia sentire con Sistema Ambiente affinché l’azienda realizzi quel servizio di lavaggio delle strade, che dovrebbe limitare il risollevamento delle polveri sottili, per il quale i lucchesi hanno già pagato nella tariffa del 2013, perché incluso nel piano economico e finanziario dell’azienda approvato lo scorso anno dal Consiglio Comunale”.
“Allo stesso modo, cambiando versante – chiude l’ex assessore – viene da chiedersi perché il progetto della variante all’elettrodotto La Spezia-Acciaiolo e di realizzazione di una centrale di trasformazione non sia stato presentato pubblicamente, una volta definito, quantomeno in Consiglio Comunale, eppure l’esperienza dovrebbe insegnare ed il sindaco ricorderà quanto allarme destò nei cittadini la ben più modesta opera della variante di Cerasomma, all’inizio del mandato di questa amministrazione e come l’assemblea pubblica che organizzai e condussi con l’assessora Tomei contribuì ad avviare un dialogo fra comitato paesano ed amministrazione che permise di non esasperare gli animi. Il sindaco ormai appare sempre più distante da una sensibilità ambientale di cui Lucca avrebbe bisogno per tutelare la salute collettiva e la buona immagine di una città, che, è bene ricordarlo, si caratterizza per un’incidenza delle malattie respiratorie sopra la media regionale. Il fatto è talmente palese che gli editoriali di uno dei più diffusi quotidiani locali vi hanno fatto esplicitamente riferimento. Eppure il sindaco dovrebbe comprendere che oggi lo sviluppo economico percorre nuove strade e quindi una città come Lucca può avere un futuro di rilievo anche grazie alla sostenibilità, perché solo un ambiente pulito e sano permette lo sviluppo di quell’immagine di qualità del vivere e del produrre che Lucca ancora suscita in molti e che è, assieme all’architettura e all’arte, alla base del suo successo turistico e commerciale”.