
Intorno si scatenano le proteste per la mancata inaugurazione dell’ospedale San Luca. Anche gli enti locali non lesinano critiche al governatore Rossi per aver fatto saltare l’appuntamento più atteso dalla città per il mese di aprile. Ma Enrico Rossi in qualche modo oggi ha sfidato tutti i fiumi di parole dedicati all’argomento. E ha confermato tutti gli appuntamenti previsti nell’arco della giornata in Lucchesia. Dalla sua presenza la mattina all’inaugurazione della scuola di Fornaci fino al summit con le imprese al Polo Tecnologico del tardo pomeriggio. Nel mezzo, comunque, anche un importante incontro a tema “sanitario”, al Campo di Marte, dove ha incontrato i vertici della Asl 2 e una rappresentanza dei medici e dei dipendenti dell’ospedale. Cui ha spiegato le ragioni dello stop a due giorni dal taglio del nastro: “Di certo – ironizza – non si potrà dire che sono uno che ama soltanto tagliare i nastri, con questo episodio l’ho dimostrato. Ma sono convinto di aver fatto bene ad annullare l’appuntamento. Non si è mai visto, a mia memoria, che l’inaugurazione di una struttura pubblica importante quale è un ospedale sia stata accompagnata da un corteo o da una manifestazione. E sono convinto allo stesso modo di aver così rovinato la festa a chi sarebbe venuto al San Luca per protestare, pur nella piena legittimità. Si sarebbe verificato il paradosso per cui da una parte ci sarebbero state le istituzioni ad aprire ufficialmente la stagione del nuovo ospedale, dall’altra, dietro un cordone, le persone venute a contestare. Non esiste, non lo accetto. Mi dite che erano solo in 80 persone? Mi era stato detto che c’era una mobilitazione più importante e questo mi conferma, in qualche modo, che la festa è stata rovinata”.
Rossi torna sul concreto: “Al di là di tutto il 10 e 11 maggio partirà l’attività di un ospedale nuovo – dice – moderno, all’avanguardia con la tecnologia a livello non solo nazionale ma europero. E di questo sono orgoglioso come presidente della Regione e ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo risultato. Per questo sono andato ad incontrare gli operatori sanitari al Campo di Marte, che hanno capito la mia posizione e da cui ho ricevuto solo applausi”.
E’ stata anche l’occasione di salutare il direttore generale dell’Asl 2, Antonio D’Urso, destinato al San Camillo di Roma: “Per la sua sostituzione – dice Rossi – non abbiamo ancora deciso nulla, ma colgo l’occasione per ringraziarlo per la grande professionalità e dedizione dimostrata in questi anni anche sul tema del nuovo ospedale”.
Questa mattina è stata anche l’occasione di parlare del rischio occupazionale per alcuni dei dipendenti delle cooperative che entreranno in attività al San Luca e che potrebbero non assorbire i lavoratori del Campo di Marte: “Tutto questo – dice Rossi – è nelle mani dell’assessore Marroni che anche oggi ne ha parlato e che mi ha detto che ci sono passi in avanti significativi. Il problema però è più vasto e nazionale, e riguarda il mancato rinnovo da sette anni del contratto del pubblico impiego e il blocco delle assunzioni. Un tema che il governo, con l’aiuto degli enti locali, dovrà iniziare a mettere in agenda”.
Rossi, dopo aver affrontato i taccuini, riparte per il suo giro dopo aver visitato l’istituto agrario di Mutigliano. C’è il tempo per un caffè a casa del sindaco Alessandro Tambellini a Sant’Alessio e poi per l’incontro con le aziende del territorio al Polo Tecnologico.
Per lui, la polemica è alle spalle. Per la città, orfana di un’inaugurazione attesa anche per avere rassicurazioni e risposte, decisamente meno. Ma a questo punto si attende la data clou, il 10 maggio, con i primi pazienti che varcheranno la porta del San Luca. Da quel punto tutte le critiche partiranno da fatti concreti: l’efficienza di un nuovo ospedale per acuti.
Enrico Pace