
Il suo, dice, non è un attacco. “No, la mia volontà è quella di stimolare semmai un altro approccio”. Eppure le parole del presidente della Lucchese, Andrea Bacci, nella sala stampa del Porta Elisa, suonano come macigni: “Con il Comune? Prosegue il dialogo del non dialogo”, suggella il plenipotenziario rossonero. La questione sollevata, questa volta, non riguarda direttamente la prima squadra o le diatribe sullo stadio Porta Elisa, ma invece il settore giovanile. Che la società vuole potenziare, portando ad 800 il numero complessivo dei giovani calciatori. Per farlo ha bisogno di un campo adeguato, che, soprattutto, porti anche qualche remunerazione. L’Acquedotto, su questo fronte è inadeguato, così Bacci propone lo stadio di Saltocchio. Così com’è, però, la soluzione è impraticabile: manca l’agibilità e il pubblico (e quindi il biglietto d’ingresso) è interdetto.
“Due mesi fa però ci siamo offerti di mettere a norma il campo sportivo a spese nostre e abbiamo presentato una richiesta al Comune. L’autorizzazione però non è mai arrivata. Siamo in una situazione – dice Bacci – veramente difficile: trovarsi ad offrire 50mila euro di tasca nostra e vedersi di fronte un nulla di fatto”. Poi, con una frase sibillina e tutta da interpretare, Bacci dice: “Spero un altr’anno di votare a Lucca”.
Parole che scatenano l’immediata replica dell’assessore allo sport Massimo Tuccori: “Il presidente Bacci si informi prima di parlare – dice -: la Lucchese non ha presentato nessuna richiesta di fare i lavori. Ci hanno chiesto di poter usufruire del campo, è vero: ma per la concessione saranno stabiliti dei bandi. Purtroppo per il presidente è questa la procedura, che è valida per tutti senza distinzione. Il campo, dopo il fallimento della Fortis, è stato affidato temporaneamente a Lucca Junior. Allo stato attuale, la Lucchese non può fare alcun lavoro su quel tappeto, fino a quando non avrà la concessione. La nostra non è cattiva volontà, è che ci sono degli step che vanno rispettati: il Comune non può affidare dei lavori ad una società sportiva che non ha la concessione del campo stesso. Per il resto – aggiunge l’assessore – da parte nostra non c’è alcun tipo di ostacolo, ma intendo comunque ricordare che sono gli uffici comunali che valutano questo tipo di pratiche”. Nessuna volontà politica, dunque, nell’ostacolare i progetti della Lucchese. Del resto è anche lo stesso presidente Bacci a sottolineare che il suo “non è un attacco all’amministrazione comunale, né tanto meno al sindaco – dice il plenipotenziario rossonero – il quale, sono convinto, non sa nulla di tutto questo. Perché è normale che accada così. Purtroppo questa è una abitudine generale. I Comuni sono poveri e hanno le loro priorità. Noi non li vogliamo distrarre, ma ho detto queste cose, soltanto perché ci sia unione di intenti su un progetto complessivo, quello della Lucchese, che non è per fare calcio fino alla fine della stagione”. “Il nostro obiettivo – aveva infatti ricordato poco prima Bacci – è quello di fare il calcio a Lucca e per Lucca. In questa città – dice – si riesce anche a fallire due volte in tre anni. Ora però che con Lucca United stiamo lavorando insieme e che il progetto della società per vari motivi viene visto da una angolatura diversa, c’è bisogno dell’apporto di tutti per portarlo a termine. Senza le istituzioni – ricorda Bacci – non andiamo da nessuna parte. Il loro sostegno è infatti fondamentale”.