In San Francesco il congresso regionale di Slow Food Toscana

Si terrà sabato (12 aprile) nella Cappella Guinigi del Complesso di San Francesco il congresso regionale di Slow Food Toscana. I delegati da tutti i territori della regione si sono dati appuntamento per discutere progetti e idee per i prossimi quattro anni e per eleggere l’esecutivo che li promuoverà e coordinerà.
“Si tratta di un importante momento di riconferma ed insieme di svolta – dice Raffaella Grana, presidente attuale e ricandidata – vogliamo continuare il lavoro di consolidamento e rigore che l’esecutivo uscente ci lascia in consegna, e insieme sviluppare nuove modalità per rapportarci con i territori e con i nostri compagni di strada”. Il congresso si orienterà sulla base di un documento di programma che è frutto di una elaborazione collettiva: su un insieme di linee guida preparate dalla segreteria uscente, le condotte (o convivia, così si chiamano le delegazioni territoriali di Slow Food) hanno offerto i loro contributi in termini di proposta ed elaborazione; un lavoro meticoloso, che ha coinvolto l’associazione con la chiocciola già alla fine del 2013 e che offre di per sé una testimonianza della modalità partecipata che il prossimo gruppo dirigente vuole sostenere.
Il titolo del documento è ...e càmmina, càmmina e cammìna… ed è l’avvio classico delle narrazioni popolari. Slow Food ha coscienza del momento storico presente e adegua la sua azione alle attuali condizioni: accanto alla battaglia per la difesa della biodiversità (che porterà i soci a camminare i territori e a mapparli per conoscere sempre meglio la rete dei produttori, degli artigiani, di chi fa educazione e comunicazione sul cibo) si trova la novità Slow Job, un nuovo modello di valutazione delle pratiche proposte, a partire dalle ricadute in termini economici e di lavoro. Ma non viene meno l’attenzione per l’educazione: dagli orti scolastici ai Master of Food – corsi di avvicinamento ed approfondimento – questo settore resta strategico.
La centralità del cibo viene riaffermata a tutto campo anche nelle idee e nelle iniziative cui Slow Food Toscana continuerà a partecipare, da Slow Folk (la rassegna di musica e tradizioni popolari che da alcuni anni punteggia il territorio della regione con eventi e convegni di grande respiro) a Gusto Pulito (l’insieme delle iniziative offerte nella zona del geotermico in collaborazione con Cosvig e con la Comunità del Cibo da Energie Rinnovabili); da Isole Slow (la rete internazionale delle isole mediterranee vocate a un turismo lento e rispettoso) alla partecipazione agli Stati Generali dell’Appennino (che si propongono di rivalutare le economie di montagna per ribaltare l’attuale tendenza allo spopolamento). Sono i cento modi per fare Terra Madre, legando il locale al globale, stimolando incontro e conoscenza, reciprocità e gusto.
Soddisfatto dell’appuntamento il neoeletto fiduciario della condotta lucchese, David Pieroni: “Siamo veramente molto contenti di poter ospitare il congresso regionale nella nostra città e ringraziamo Imt Alti Studi che ci ospita nel complesso di san Francesco – dice – In questi ultimi due anni la nostra condotta ha realizzato molti progetti sul territorio, dal presidio del fagiolo rosso di Lucca che si è fatto portavoce di un esempio di biodiversità da tutelare, agli Orti in condotta realizzati nelle scuole primarie in collaborazione con il comune di Capannori, al programma di educazione al gusto svolto al Desco alla Disfida della zuppa che si conclude in questi giorni, e grazie ad un gruppo di soci attivi speriamo di poter consolidare e diffondere i principi dell’associazione… con gusto!”.