
Ruolo del consiglio comunale, Movimento Cinque Stelle all’attacco dell’amministrazione comunale. A lanciare gli strali contro il Comune è la consigliera pentastellata Daniela Rosellini: “Vogliamo segnalare e denunciare il ruolo sempre più marginale riconosciuto al consiglio comunale da parte dell’attuale amministrazione. Escludendo la farsa andata in scena la sera del 1 aprile in occasione del consiglio straordinario su piazzale Verdi, dall’inizio dell’anno si sono tenute solo sei sedute; si stanno susseguendo questioni di enorme rilevanza per il territorio e per la nostra città e noi consiglieri ne veniamo a conoscenza solo tramite i media oppure attraverso le mail inviate dall’ufficio stampa del Comune. Ciò che si percepisce è lo stato di crescente confusione e agitazione che guida l’azione politica di un sindaco che non si mette minimamente in discussione, preferendo addossare le colpe sul capro espiatorio di turno”.
“Sulla vicenda del Nuovo Anfiteatro – prosegue la Rosellini – vorrebbe farci credere che lui era ignaro di cosa stessero tramando alle sue spalle, quando fu il primo a difendere l’operato degli uffici, assumendosi il merito e la responsabilità della realizzazione del progetto, durante quella seduta di consiglio che sfociò nella segnalazione degli atti alla Procura. Non si creda che un breve comunicato stampa possa esaurire una questione così delicata. Sulla situazione del Teatro del Giglio che ha portato alle dimissioni dell’intero cda, si è persa traccia della sorte dei debiti fuori bilancio riconosciuti e votati dalla sua maggioranza; resta, inoltre, l’incertezza dell’esito delle indagini della Procura sulla selezione per la nomina del direttore generale. Anche in questo caso, tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa.
Adesso è la volta del progetto dell’elettrodotto che l’amministrazione comunale ha negato essere frutto di un percorso concertativo con Terna, salvo essere subito smentita dalla società stessa. Il consiglio comunale era all’oscuro di questa trattativa in corso, né ci sono stati passaggi nelle commissioni consiliari. Ora, a decisioni prese, ci coinvolgono nel tentativo di spostare il livello decisionale di un’operazione che ha precise responsabilità politiche”.
“Viene quasi da chiedersi – conclude – se l’unico modo per interloquire con questa amministrazione, sia attraverso i media, come fanno alcuni più avveduti, oppure attraverso la magistratura, come abbiamo fatto in più occasioni noi. Forse il secondo metodo non paga in termini di consenso, ma risulta sicuramente più efficace”.