S. Luca, rotatorie e via i semafori da viale Castracani






di Roberto Salotti
Non c’è ancora certezza sulle risorse e soprattutto sui tempi, ma il progetto è chiaro. Ad un mese dall’apertura del nuovo ospedale di Lucca, la cui attivazione è confermata tra il 10 e l’11 maggio prossimi, il Comune ha pronti tutti i progetti per la viabilità: oltre alla nuova strada di collegamento tra la rotatoria dell’accesso principale del San Luca e la via Romana, serviranno altri accorgimenti, e presto, per risolvere il problema del traffico. Per questo Palazzo Orsetti ha in mente di togliere il semaforo di viale Castracani, all’incrocio con le vie Barbantini e Santa Gemma, attivando in queste due strade il senso unico, con l’unica possibilità di svolta a destra, in entrambi i lati, dal viale. Un sistema che se collegato alle rotatorie che si vogliono realizzare a Porta Elisa (con l’eliminazione del gruppo semaforico) e agli ex Macelli (con la cancellazione dell’incrocio labirinto), dovrebbero risolvere molte delle criticità che, inevitabilmente, ci si appresta ad affrontare quando il trasferimento degli oltre 200 pazienti dal Campo di Marte al San Luca sarà effettuato.
Per la nuova strada di collegamento alla via Romana, che prenderà il nome di Guglielmo Lippi Francesconi, per ricordare il direttore dell’ospedale psichiatrico, ci sarà da aspettare il 2015 anche se il progetto esecutivo è stato approvato. Il primo lotto, del costo complessivo di circa 5 milioni e 200 mila euro (300mila a carico del Comune) è praticamente completato, ma serviranno altri due milioni e 700mila euro, compresi i costi per gli espropri dei terreni, per realizzare i circa 758 metri lineari del nuovo tratto di strada, con l’impianto di pannelli fonoassorbenti alti due metri e mezzo lungo la via dei Pini, a causa delle previsioni di forte impatto acustico sulle case che si affacciano lungo la strada.
Sono alcuni degli elementi forniti ieri sera (10 aprile) dal sindaco Alessandro Tambellini, dalla dirigente del settore lavori pubblici e urbanistica del Comune, Antonella Giannini, e dall’impiegata dell’ufficio strade, Barbara Martinelli, nel corso dell’assemblea sul trasferimento dell’ospedale al San Luca, organizzata al teatro del Giglio in collaborazione con l’Asl 2 di Lucca. “Un passaggio epocale – lo ha definito il primo cittadino, rievocando tutte le fasi che hanno portato alla realizzazione del monoblocco – che permetterà alla sanità lucchese di fare un passo in avanti e di meglio integrarsi nell’area vasta”.
Nessun dubbio è stato invece espresso dal direttore generale dell’Asl 2, Antonio D’Urso, sui tempi della rivoluzione: “Non abbiamo motivo di prevedere alcun tipo di ritardo – ha detto – nell’attivazione del nuovo ospedale, né dal punto di vista dei collaudi, né da quello della logistica”. La macchina organizzativa, infatti, con le due esercitazioni alle spalle, è pronta ad entrare in funzione, con qualche piccola modifica alla viabilità, per compiere il trasferimento dei pazienti dal Campo di Marte al San Luca. Anzi, il trasloco di alcuni servizi sarà anticipato, come nel caso di alcuni ambulatori: “Non appena gli strumenti di legge lo consentiranno – ha spiegato D’Urso – saranno trasferiti i primi presidi. E’ questo quello che ho disposto ai dirigenti e ai professionisti che tanto si sono impegnati in questo percorso e che ringrazio”.
“Il nuovo ospedale – ha detto invece il direttore sanitario Joseph Polimeni – porterà notevoli migliorie”. Certo, c’è ancora strada da fare sul fronte dell’assistenza territoriale. Al Campo di Marte – in un terzo dell’area attuale che resterà di diretta competenza dell’Asl – resteranno importanti presidi, come il polo della diagnostica di primo livello, la mammografia e gli ambulatori specialistici, previsti dal progetto della Cittadella della Salute.
Il Comune, dal canto suo, lavora al progetto di riqualificazione delle strutture che invece l’Asl dovrà dismettere e che Palazzo Orsetti ha intenzione “di restituire al quartiere”. Niente centri commerciali o servizi che facciano concorrenza alle funzioni e alle peculiarità soprattutto del centro storico, dice il sindaco Tambellini: “Questa area non deve perdere la sua connotazione – dice – ma ha bisogno di aprirsi al resto del quartiere”. Le idee stanno prendendo forma giorno dopo giorno, anche se la trasformazione del Campo di Marte avverrà in tempi non certo brevi. L’idea del Comune, oltre a quella di destinare parte delle strutture alla assistenza sanitaria territoriale – consultori, handicap ma soprattutto riabilitazione -, prevede addirittura di ripristinare alcune delle strade che furono chiuso al momento della realizzazione del blocco più recente del Campo di Marte. Per fare in modo che le strutture restino popolate fin dal trasferimento al San Luca, l’intenzione è quella di trasferire il prima possibile qui non soltanto il comando della polizia municipale ma anche, in accordo con Palazzo Ducale, la polizia provinciale.
La viabilità per il San Luca. Il problema comunque più urgente è quello delle strade per il nuovo ospedale. Fermo restando che il collegamento con la via Romana non si vedrà prima del 2015, si ricercano fondi per realizzare il sistema delle nuove rotatorie agli ex Macelli e a Porta Elisa. “Con queste infrastrutture, e eliminando il semaforo all’incrocio tra viale Castracani e via Barbantini – dice il sindaco – contiamo di poter alleggerire notevolmente il traffico nella zona”. Mentre nel mirino ci sono anche gli attraversamenti ferroviari sulla via Romana e in via di Tiglio, si dovrà inevitabilmente procedere per fasi. E’ per questo che nella sua illustrazione la dirigente Giannini non indica con precisione i tempi: per ora si parla di ipotesi, anche se i progetti sono ormai nero su bianco.
Per quanto riguarda il nuovo collegamento con la Romana è di pochi giorni fa il via ufficiale alla gara per affidare i lavori: 758 metri lineari con la realizzazione di una pista ciclabile e, in corrispondenza di via dei Pini di una barriera fonoassorbente per proteggere le case dal rumore. Il reticolo minore, invece, come spiega Barbara Martinelli del Comune di Lucca non dovrebbe ormai creare più grossi problemi, perché – dice – “è stato adeguato alla portata trentennale”.
Il trasferimento dei pazienti al San Luca. Pronti, via. Dopo i due test già fatti, il trasloco dal Campo di Marte dovrebbe avvenire senza grossi intoppi, anche se l’Asl e in particolare, per il Comune, il dirigente della Protezione Civile, Giovanni Marchi, hanno messo a punto un piano per ridurre al minimo i disagi. Ci saranno in particolare delle chiusure, soltanto parziali di strade, come ad esempio via dello Stadio e via Campioni, mentre in via Barbantini sarà istituito il senso unico temporaneo per consentire il passaggio delle ambulanze, due contingenti da 9 mezzi ciascuno che faranno, per così dire, la spola dal Campo di Marte al San Luca. In due giorni, con l’ausilio di circa 60 volontari per ciascuna giornata e della polizia municipale – spiega il dottor Cellai, responsabile del dipartimento emergenza urgenza – tutto completato.
I posti letto al S. Luca. “Un ospedale nuovo, ma soprattutto efficiente dal punto di vista sia delle tecnologie che della logistica”. Sono le parole che usa il direttore sanitario Joseph Polimeni per definire il San Luca. Un concetto che ribadisce anche quando inizia il dibattito e le domande del pubblico puntano il dito sul numero complessivo dei posti letti. A farsi portavoce di questa critica è ancora una volta Raffaello Papeschi, del comitato Lucca per una Sanità Migliore, che sostiene che il numero dei posti al S. Luca è insufficiente rispetto agli standard, con soli 410 letti.
“Il San Luca avrà in tutto 480 posti – risponde Polimeni -: 410 per la degenza, 20 per l’osservazione intensiva, 38 per la dialisi e 20 di neonatologia”. Qualche passo ancora da fare, e lo ammette lo stesso direttore sanitario, per quello che riguarda la riabilitazione e il post acuto, “ma l’idea è già quella – aggiunge – di recuperare altri 30-40 posti al Campo di Marte”.
Il parcheggio a pagamento. La sosta è sicuramente una delle prime spine nel fianco del nuovo ospedale di Lucca. Il parcheggio a pagamento continua ad attirarsi “antipatie”, tanto che anche al dibattito al teatro del Giglio la questione viene sollevata dai cittadini. Il direttore Polimeni minimizza e ricorda che in fondo si paga anche nei parcheggi di altri “ospedali anche se non sono stati realizzati con la finanza di progetto”. Poi è il sindaco Alessandro Tambellini a prendere la parola, spiegando di aver curato in prima persona la trattativa con il concessionario, riuscendo a strappare la tariffa massima giornaliera di 4 euro, mentre Sat chiedeva 6 euro: “Confermo – dice – l’idea del Comune di realizzare un’area per la sosta gratuita nei pressi del cimitero di San Filippo e vicino quindi al San Luca. Certo, per il concessionario non sarà cosa gradita, ma noi vogliamo farlo, se ci riusciremo”. Ancora da definire l’ora gratuita al giorno, ma coinciderà con l’ora del passo (quello pomeridiano o serale): 60 minuti a cui si aggiungono i primi 20 per i quali la sosta è gratuita per tutti.
Non resta che aspettare dunque il prossimo 10 maggio.
FOTO – L’incontro al teatro del Giglio sul nuovo ospedale (di Giuseppe Cortopassi)
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