Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto

12 aprile 2014 | 14:36
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Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto
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Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto
Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto
Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto
Studenti e precari in corteo contro Renzi – Foto

Studenti, precari, disoccupati e sindacati. Tutti contro il premier Matteo Renzi atteso in città e soprattutto contro il Festival del Volontariato: “Non vogliamo il volontariato nel nostro curriculum – dicono – noi vogliamo soltanto lavorare”. Piazza San Michele, centro della protesta, si riempie velocemente: ci sono gli studenti, provenienti anche da Pisa, e i sindacati, dai Cobas della scuola fino al sindacato Usb. Circa 150 persone che puntano il dito contro il governo Renzi e che oggi pomeriggio (12 aprile) hanno dato via ad un corteo per le strade del centro storico, partito attorno alle 16,30. Tutti dietro ad uno striscione con uno slogan che non lascia spazio ad equivoci: “Una sola grande opera: casa e reddito per tutti”. Alla manifestazione ha preso parte anche un gruppo di bidelle dei cosiddetti appalti storici, che chiedono garanzie al premier Renzi, ma anche al ministro Stefania Giannini, dopo aver aderito anche al sit in di protesta di ieri sempre in piazza San Michele.

“Basta ai tagli”, “Vogliamo la stabilizzazione come bidelle non come operai”, recitano gli striscioni delle cooperative sociali. “Abbiamo un contratto di 4 ore lavorative al giorno ma ne facciamo solo una – spiegano le bidelle degli istituti superiori lucchesi -. E’ una presa di giro, come facciamo ad andare avanti con 7 euro l’ora? Lavoriamo nella scuola da 30 anni, ne abbiamo 50, è impossibile anche pensare di trovare un’altra occupazione”. “Protestiamo contro il Jobs Act e i finanziamenti alla scuola privata – aggiungono gli studenti -. Il lavoro e lo studio sono un diritto per tutti”. Nel mirino anche il volontariato, definito dai manifestanti strumento della politica per risparmiare i costi del lavoro e rendere meno traumatico lo smantellamento dello Stato Sociale. “Dicono che il volontariato è il welfare della crisi – grida una ragazza al megafono – ma il vero welfare della crisi è il reddito”. La prima sosta del corteo, in piazza San Salvatore, sede della Misericordia, è l’occasione per rincarare la dose sul rapporto tra volontariato e lavoro, al centro delle contestazioni. “Vorrebbero che il volontariato facesse curriculum – proseguono gli studenti – ma il nostro cervello ha diritto a un reddito, a un futuro dignitoso. Renzi è a Lucca perché è strategico affidare i servizi al volontariato, per risparmiare soldi. Ma i volontari dovrebbero essere consapevoli di ciò e non complici di queste pratiche”. All’arrivo in via Fillungo un fuori programma al corteo: un gruppo di manifestanti, saliti sulla Torre delle Ore, srotolano uno striscione con su scritto “No Jobs Act” e accendono un fumogeno.
FOTO – La protesta in città contro Matteo Renzi (di Domenico Bertuccelli)

“Oggi è sceso in piazza il paese reale, quella composizione sociale fatta di studenti, lavoratori, precari e disoccupati che devono fare i conti tutti i giorni con l’impoverimento, la privazione di diritti, i tagli allo stato sociale che le politiche neoliberiste e di austerità varate dai governi Monti e Letta hanno prodotto”. Sono le parole del Coordinamento studenti, lavoratori e disoccupati uniti nella lotta che oggi ha sfilato in corteo: “Politiche – aggiungono i manifestanti che sostengono che in piazza sono scese in tutto 300 persone – da cui il governo Renzi non si è affatto discostato ed anzi ha accentuato, al di là della marea di promesse e di illusioni che ha sparso in queste prime settimane di governo. Tra i suoi primi provvedimenti è bene ricordare il Jobs Act, che precarizza ulteriormente il lavoro e rende più facile i licenziamenti, e l’articolo 5 del piano casa, che vieta la concessione della residenza e degli allacci di acqua e luce a tutte quelle persone che hanno trovato nell’occupazione di case sfitte una soluzione all’emergenza abitativa. Entrambe queste misure sono state prese di mira dal corteo, che per contro ha rivendicato il diritto a un reddito incondizionato che consenta a tutti di condurre una vita dignitosa. La nostra agenda politica, diametralmente opposta a quella del governo Renzi, è ben sintetizzata dallo striscione che ha aperto il corteo. La giornata di oggi rappresenta per noi – aggiungono – un importante passaggio, un punto di partenza per costruire dal basso quella ricomposizione sociale e politica delle diverse lotte e vertenze che ci sono in città a difesa di tutto ciò che le politiche dei nostri governanti ci stanno togliendo: il diritto alla casa, all’istruzione, al reddito, spazi sociali, tutela del territorio da cementificazione e grandi opere. E soprattutto un lavoro che non sia sfruttamento e precarietà, un ventre molle da schiacciare per essere più competitivi. Né tantomeno lavoro volontario e gratuito, a cui il governo Renzi vuole ricorrere sempre più per esternalizzare e soprattutto rendere gratuiti servizi e attività di assistenza che dovrebbero essere retribuiti. Se il motto del festival del volontariato era ‘sprigionare le energie dell’Italia’, possiamo rispondere che le energie per cambiare questo grigio presente stanno nelle lotte e nelle rivendicazioni che hanno attraversato oggi la città vetrina e che non hanno accettato di essere confinate in una piazza, come inizialmente intendeva fare la questura. Per non disperdere quest’importante patrimonio di partecipazione e per dare continuità al percorso iniziato oggi invitiamo tutti ad essere presenti alla riunione che si terrà giovedì prossimo alle 21,30 nei locali adiacenti alle scuole medie di Sant’Anna in Via don Minzioni. Da ultimo esprimiamo tutta la nostra solidarietà a coloro che oggi hanno partecipato alla manifestazione dei movimenti sociali a Roma e che sono stati oggetto di cariche e di lancio di lacrimogeni da parte della polizia e chiediamo l’immediato rilascio di tutti i fermati e gli arrestati”.

Alice Baccini

Le prime immagini da piazza San Michele