Riapre San Giovanni: gli interventi nel dettaglio in chiesa






Riaprirà ufficialmente le sue porte domani (16 aprile) la chiesa di San Giovanni e Reparata, rimasta chiusa per alcuni mesi a causa di lavori di ristrutturazione. Gli interventi necessari – eseguiti dalla ditta Nannini Costruzioni Srl – sono stati svolti sotto la direzione dell’ingegner Matteo Pierami (facente capo allo studio Dpingegneria). Diversi i ritocchi resisi indispensabili in relazione ad un immobile che, adesso, viene restituito alla città nel suo autentico splendore, ma che già a partire dal terremoto del maggio scorso destò più di una preoccupazione, al punto che lo studio dello stesso Pierami venne scelto per monitorare la situazione. “La struttura che sin da subito ha evidenziato le maggiori sofferenze – evidenzia Pierami – è stata il solaio, il quale divide la parte archeologia da quella ad uso tradizionale. Le prime avvisaglie della presenza di problemi strutturali si sono manifestate mediante l’eccessiva deformazione verticale, che si è palesata tramite diffuse rotture del pavimento in cotto. In occasione di alcune recenti manifestazioni, inoltre, i presenti avevano potuto avvertire le deformazioni eccessive sotto forma di vibrazioni del solaio”.
Imperniato intorno a questa criticità principale – come si evince dalla relazione generale prodotta dallo studio – il progetto ha preso le mosse dallo stato dell’impalcato, costituito da un graticcio di travi a maglia quadrata realizzato in profili tubolari delle dimensioni di 140x60x4 millimetri. Al di sopra del graticcio era presente una lamiera piana dello spessore di 4 mm. L’impalcato è completato da un massetto in calcestruzzo. “Il problema più evidente? L’impalcato risultava eccessivamente suscettibile a deformazioni”, spiega Pierami. Dato, quest’ultimo, emerso dal riscontro di numerose lesioni lungo il perimetro della navata principale.
Le foto dei lavori e delle prove di carico
Gli interventi nel dettaglio
Il progetto eseguito ha mantenuto l’impostazione di quello originale, in modo da non stravolgere gli schemi statici previsti inizialmente, andando a sopperire alle carenze esposte mediante opportuni interventi di rinforzo.
Travi principali della navata centrale: mediante la realizzazione delle saldature tra lamiera piana e profili tubolari, il rinforzo delle travi principali mediante l’inserimento di profili tubolari 90x60x4 saldati al di sotto dei profili tubolari esistenti ed alla realizzazione di una sezione mista acciaio–calcestruzzo mediante la realizzazione di una soletta in calcestruzzo alleggerito opportunamente connessa alla sottostante struttura metallica. Inferiormente è stata inserita una piattabanda delle dimensioni di 800×7 millimetri.
La realizzazione della soletta collaborante in cemento armato è avvenuta previa demolizione di una porzione di solaio sino a portare allo scoperto la lamiera: successivamente si è provveduto alla realizzazione dei sistemi di connessione mediante la saldatura di opportuni pioli, per concludere con il getto della soletta. Il progetto è stato studiato per fasi, in modo da essere facilmente cantierizzabil.
Navate laterali: sono stati inseriti profili tubolari 90x60x4 millimetri in acciaio S275 della navata principale. In questa posizione non è stata utilizzata però la sezione mista e non è stato conseguentemente demolito il pavimento sovrastante.
Transetto sinistro: qui è stato eseguito un intervento simile a quello realizzato nella navata centrale. L’unica differenza risiede nel fatto che non è stata usata una sezione composta acciaio-calcestruzzo.
Transetto destro: in corrispondenza dell’area laterale dell’area archeologica l’impalcato è posto in appoggio su alcuni telai realizzati in carpenteria metallica con profili tipo ad He. Al fine di ridurre le luci del grigliato è stata prevista la realizzazione di un’ulteriore orditura di travi in profili commerciali.
Presbiterio: L’area sottostante l’altare è stata rinforzata mediante l’inserimento di profili Hea120 come rompitratta e profili Heb220 come sostegno. Agli estremi sono state realizzate due volpi diagonali si rinforzo per gli appoggi.
Battistero: quest’area é stata rinforzata mediante l’inserimento di travi metalliche Hea140 e Heb140.
I lavori sono durati il 10 per cento in meno rispetto ai tempi stilati nel cronoprogramma e sono state realizzate anche opere inizialmente non comprese senza aumentare l’importo. “Questo è stato possibile grazie ad alcune varianti di piccola entità apportate in corso d’opera”, evidenzia l’ingegner Pierami, che poi rincara la dose osservando che “l’impresa è stata impeccabile ed alla richiesta della direzione lavori di accelerare le lavorazioni per riuscire a restituire l’immobile prima di Pasqua ha risposto con l’aumento di personale riuscendo a centrare l’obiettivo”.
Lucca è pronta ad abbracciare nuovamente uno dei suoi gioielli: domani, intorno alle 11, la riapertura ufficiale.
Paolo Lazzari