Tralicci, è guerra di esposti: osservazioni entro 8 giugno






di Roberto Salotti
Non vogliono sentire parlare più al condizionale. Ora chiedono certezze. Gli abitanti dell’Oltreserchio, con o senza l’appoggio delle istituzioni locali, andranno avanti nella loro battaglia contro i tralicci che Terna vuole spostare dalla piana di Maggiano e Farneta fino alle colline tra Lucca e la Versilia, realizzando una stazione elettrica alle ex cave di Balbano dove entreranno e usciranno le linee da 380 e 132 chilovolt. Per questo, al consiglio comunale aperto sull’elettrodotto che per la prima volta ieri sera (14 aprile) si è svolto fuori dalle mura di Palazzo Santini per ascoltare la gente nel circolo ricreativo di Nozzano, ribadiscono le loro intenzioni: oltre ai ricorsi contro gli espropri e le servitù 40 tralicci tra alta e altissima tensione a nord della centrale di Balbano e altri 24 verso la stazione di Ronco, gli abitanti della zona, da Chiatri fino a Nozzano, sono intenzionati a presentare esposti alla procura della Repubblica. Contro un progetto che continuano a ritenere calato dall’alto, fin sui tetti delle loro case, dove penderanno – salvo clamorosi colpi di scena cui ormai non crede nessuno – i cavi dell’elettrodotto.
Nel mirino finiscono, infatti, anche modi e tempi dell’iter che ha portato al via della valutazione di impatto ambientale. Tempi troppo stretti – sostengono molti dei cittadini e delle associazioni che hanno preso la parola al consiglio comunale aperto -: troppo brevi, anche solo per rendersi conto di quello che verrà realizzato. Una buona notizia arriva comunque.
VIDEO – Il sindaco: “Per le osservazioni c’è tempo fino all’8 giugno”
A darla ai cittadini è proprio il sindaco Alessandro Tambellini che annuncia che i termini per la presentazione delle osservazioni slittano al prossimo 8 giugno e non al 20 maggio come sembrava inizialmente. La procedura di Via è stata infatti pubblicata ufficialmente solo l’8 aprile scorso. Un paio di settimane in più che serviranno a valutare meglio l’intera questione.
Del resto, un filo di speranza arriva anche dalle sale dei bottoni: è proprio di oggi la nomina di Catia Bastioli alla presidenza di Terna. Una scienziata di 57 anni, di Foligno, molto famosa per la sua sensibilità alla bioeconomia e all’ambiente. Basterà a far cambiare rotta all’azienda che è chiamata a dirigere? Qualcuno, come Pierluigi Ferrenti, una delle anime che ha ispirato la rivolta dei cittadini organizzati in comitati, se lo augura. Ma è anche il primo cittadino ha dire pubblicamente di apprezzare questa nomina: “Conosciamo Catia Bastioli – dice Alessandro Tambellini – e ci auguriamo di poter aprire con lei un dialogo sul progetto dell’elettrodotto”.
Intanto, anche l’Arpat si è già mossa e ha fatto le prime ipotesi sull’impatto del progetto, a cominciare da quello della centrale alle ex cave di Balbano. Proprio a ridosso dell’area di 53 mila metri quadrati dove Terna vuole realizzare la stazione elettrica c’è la casa di Simone Lena, lui che tra i primi ha coinvolto la cittadinanza dell’Oltreserchio nella comune battaglia per la salute e per l’ambiente. Gaetano Licitra di Arpat ha fatto un sopralluogo all’abitazione di Lena e analizzando il progetto pubblicato da Terna ha ipotizzato per gli abitanti della casa un impatto negativo anche sul fronte del rumore che sarà sprigionato dalla centrale: “Ci sono delle gravi criticità per l’abitazione a ridosso della linea elettrica – dice Licitra al consiglio comunale aperto – non soltanto per l’esposizione alla linea elettrica in uscita dalla centrale, molto vicina alla casa, ma anche per l’impatto acustico del rumore che emetterà l’impianto, un suono tra l’altro a bassissima frequenza, ma che nella relazione di Terna non viene considerato”. E nonostante l’ingegner Adel Motawi, dirigente di Terna, glielo abbia chiesto espressamente, Licitra non chiarisce se il progetto dell’elettrodotto “sostitutivo” sia migliore di quello già esistente, piaga degli abitanti di Maggiano e Farneta. Dice però che l’obiettivo di qualità, i limiti che si devono porre nella realizzazione di nuovi elettrodotti e che impone di non sforare i 3 microtesla sembra centrato. Tuttavia, sempre l’Arpat, pone l’accento sul fatto che la realizzazione del nuovo elettrodotto porrà dei vincoli anche sul fronte dell’urbanistica. Tranquillizza invece gli abitanti che temono i cavi sopra le case: “Se i tralicci sono molto alti – dice – il rischio è minimo o ininfluente anche se l’abitazione si trova proprio sotto l’elettrodotto”. “I rischi comunque – prosegue Licitra – si riducono già a 40 metri di distanza guardando alla fascia di rispetto, dove si sfiora lo 0,4 microtesla”.
Il consiglio comunale aperto parte poco dopo le 21 con 18 consiglieri comunali presenti (alcuni però se ne andranno poco dopo, altri arriveranno alla spicciolata) con il primo intervento del sindaco Alessandro Tambellini: “Dopo l’animata assemblea della settimana scorsa – dice – desidero ancora una volta sgombrare ogni dubbio. Il Comune sta dalla parte di tutti i cittadini, agisce per il bene e l’interesse della comunità. Ho conosciuto l’ingegner Motawi di Terna quando sono andato a Roma per chiedere l’interramento dell’elettrodotto. All’epoca c’era il problema dei tralicci nel centro abitato di Maggiano ma mi fu risposto che non era possibile. Quando Motawi è tornato a Lucca a chiedere una modifica del tracciato, abbiamo immediatamente chiesto che venissero date tutte le garanzie e le tutele per la popolazione. La situazione oggi, lo capiamo, è molto complessa. La messa in sicurezza della rete, perché è questo di cui Terna sta parlando, di per sé non è un fatto negativo ma devono esserci miglioramenti di questa proposta. L’impatto ambientale ci sarà e sarà forte. Noi – dice il primo cittadino – vorremmo che l’impatto fosse tendente a zero, in tutti i sensi. Il problema adesso è come verrà realizzata quest’opera. Ed è per questo che il comune di Lucca ha proposto di fare l’inchiesta pubblica con gli altri Comuni coinvolto, in modo da coinvolgere tutti i cittadini”.
E mentre il dirigente dell’Asl, Gregorio Loprieno, prende tempo per fare una valutazione ma interviene al consiglio comunale aperto – dice – per ascoltare le posizioni dei cittadini, dai quali viene lungamente applaudito, l’ingegner Motawi ha, dopo l’assemblea della scorsa settimana, ancora una volta l’onere di spiegare perché Terna vuole fare questa modifica al tracciato dell’elettrodotto e soprattutto perché non potrà essere interrato. “E’ vero – dice – il sindaco è venuto da me a chiedere l’interramento dell’elettrodotto ma non sarà possibile. Terna per la concessione di cui gode dallo Stato deve garantire infatti una rete efficiente e in presenza di linea interrata la probabilità di guasti aumenta e, in caso di guasto, intervenire è più difficile e più lungo. Inoltre la rete di Lucca è già fragile così come è, esporla ad altri fattori di rischio potrebbe portare a maggiori costi che inevitabilmente ricadrebbero sulle bollette”. E poi sulla nuova centrale elettrica aggiunge: “Le ex cave di Balbano sono la soluzione migliore”. Proteste nell’assemblea da parte dei cittadini, ma la discussione va avanti. E dopo l’esposizione dei tecnici Arpat che sulla base dei rilievi eccepiscono criticità per almeno una decina di edifici a “rischio”, in gran parte – dice Licitra – ruderi e non civili abitazioni – scatenando la viva protesta di alcuni abitanti alle Cateratte di Nozzano, comincia la serie di interventi di cittadini e associazioni. In tutto 18 voci, tutte unite dalla contrarietà al progetto Terna.
Gli interventi di cittadini e associazioni
Il primo ad intervenire è Michele Urbano. Il presidente di Legambiente Lucca fa presente di aver avvertito l’amministrazione comunale già nell’ottobre del 2013 dell’esistenza di un progetto per realizzare “una grande infrastruttura” sul territorio. Una premonizione? Qualcosa di più preciso e concreto secondo Urbano, “perché – dice – il Comune non poteva non sapere”. Secondo Legambiente sono almeno 14 le abitazioni che presentano “criticità” rispetto al nuovo tracciato dell’elettrodotto indicato da Terna e al Comune chiede massima trasparenza e difesa della salute. A rilanciare l’idea di un esposto alla procura della Repubblica è l’avvocato Cesare Ciacca che ha parlato al consiglio comunale aperto in rappresentanza della popolazione di Chiatri: “Una piccola comunità – dice – inserita in un contesto tra i più belli della Lucchesia e che adesso verrà distrutto dai tralicci”.
Paolo Parma, il perito della Marcegaglia che sta curando gli interessi degli abitanti dell’Oltreserchio, ha fatto una analisi complessiva dell’impatto del progetto e ha puntato il dito contro Terna: “Non è vero che interrare è più difficile – dice – ci sono delle tecnologie che oggi permettono di ovviare anche ai problemi di individuazione di un eventuale guasto. Questo progetto produce dei rischi che vengono indotti e inoltre sulle ex cave sono necessarie ulteriori indagini per verificare lo stato del luogo”. Sollevato poi oltre al problema del rumore anche quello dell’inquinamento dell’area per i mezzi che circoleranno in zona per completare i lavori dell’elettrodotto che secondo le stime di Terna dureranno almeno tre anni. Con questo dovrà fare i conti anche Simone Lena che abita con la sua famiglia proprio a ridosso delle ex cave di Balbano: “Ho acquistato il rudere che è diventato la mia casa perché era in una valletta splendida ed incontaminata – dice – adesso la mia casa tornerà ad essere un rudere perché in mezzo ai tralicci la dovremo abbandonare”. Prende la parola anche Remo Bianchi, che vive a Balbano e che già in passato è stato in prima linea nella battaglia contro le cave: “In questa zona la gente ha forse già pagato un prezzo – dice -: è presente infatti la linea elettrica delle ferrovie, che è vetusta e che probabilmente ha comportato già una esposizione pericolosa ai microtesla”. “Ci chiuderanno nelle nostre case come in un recinto”, commenta invece Paolo Fambrini. Claudio Villani, del comitato contro l’elettrodotto a Maggiano, invita tutti a osservare quello che è successo nella Piana dell’Oltreserchio: “La gente se l’è ritrovata sulle case la linea da 380 chilovolt – dice -: a Maggiano sono stati registrati valori di microtesta fino a 25 volte superiori al limite di 0,4 microtesla indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità”. Corradina Donatelli, invece, ha chiesto trasparenza e partecipazione al Comune, invitando il consiglio a coinvolgere i cittadini nelle prossime scelte. Hanno parlato anche altri, portando la loro riflessione nel dibattito: Mauro Magnani, Marcello Del Sarto e Roberto Sbragia che ha posto la questione dei “tempi troppo stretti” per presentare le osservazioni. “La Terna ci farà risparmiare sui forni a microonde”, ironizza amaramente Carlo Entradi. Elda Carlotti, storico nome e volto dell’associazionismo nell’Oltreserchio, in prima linea nelle battaglie per tutelare le colline e per chiedere la messa in sicurezza della zona dopo le alluvioni, pone l’accento sul delicato equilibrio dell’Oltreserchio, invitando il Comune a dare garanzie per la tutela del territorio. Libero Michelucci, di Italia Nostra Onlus, invita cittadini e consiglio comunale a fare sopralluoghi nei posti dove sorgeranno i tralicci per valutare dal vivo l’impatto del progetto Terna, mentre Massimiliano Fontana chiede alla giunta di fare in modo che sia concesso più tempo per presentare le osservazioni al nuovo tracciato proposto. Cristina Samson chiude gli interventi, prendendo di mira le istituzioni, e ribadendo la volontà dei cittadini di procedere negli esposti.
Il clima si scalda immediatamente e dopo oltre tre ore di consiglio comunale aperto la gente torna ad alzare i toni. Il sindaco si sforza di mediare, ma viene inizialmente incalzato dalla gente: “Non vogliamo più sentire il condizionale”, lo attacca una donna.
VIDEO – I cittadini si infuriano: “Basta con il condizionale”
Il primo cittadino ribadisce la volontà di lavorare insieme ai cittadini e per questo annuncia che sarà la giunta a decidere a breve gli indirizzi del percorso da seguire da qui alla scadenza per presentare le osservazioni al progetti: “Poi – ha detto il sindaco – quegli indirizzi saranno discussi dal consiglio comunale che prenderà le decisioni del caso valutando la soluzione migliore. Del resto – aggiunge – questo era il nostro obiettivo: ascoltarvi, ascoltare il territorio e poi fare una sintesi di questo percorso”. Per ora, ha ricordato il sindaco, è stato firmato soltanto un verbale di incontro su Terna per verificare la fattibilità del tracciato. A questo, come del resto si legge nello stesso progetto pubblicato dalla società, deve seguire l’adozione del progetto stesso da parte dei consigli comunali di tutte le amministrazioni coinvolte e soltanto dopo questo atto si potrà eventualmente procedere al protocollo d’intesa con Terna.
FOTO – Il consiglio comunale aperto a Nozzano sull’elettrodotto (di Giuseppe Cortopassi)
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