
Interlocutorio tra amministrazione e associazioni di categoria questa mattina a Palazzo Orsetti sul futuro del Mercato del Carmine. Un futuro ancora incerto nel quale si staglia per ora un’unica certezza: i lavori di rifacimento del tetto, primo step di un progetto intermedio in attesa di quello definitivo. Insieme al sindaco Alessandro Tambellini, agli assessori Giovanni Lemucchi e Enrico Cecchetti – che hanno illustrato il programma del recupero dello storico mercato, una delle priorità dell’amministrazione – erano presenti in Sala degli Specchi i rappresentanti di Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Camera di Commercio, Coldiretti, Cna e i rappresentati delle attività produttive presenti all’interno del mercato. La giunta ha deliberato il primo intervento sul complesso, che prevede, attorno al 10 maggio, il via della gara per l’assegnazione dei lavori di rifacimento del tetto, intervento che sarà terminato con ogni probabilità verso la fine di settembre, quando la struttura sarà perciò in sicurezza. L’amministrazione, che a tale propostio ha assicurato alle categorie che il cantiere non creerà problemi agli operatori già attivi all’interno del mercato, punta a rendere agibili alcuni fondi adiacenti al chiostro al momento non utilizzati, per i quali ci sono già delle manifestazioni d’interesse. Ma quale sarà il destino del Carmine dopo la messa in sicurezza dell’area – quindi intorno al mese di ottobre – e in attesa del progetto definitivo per il 2015?
L’idea – ed è stato avviato un percorso con gli uffici di competenza per rendere operativo il progetto – è quella di realizzare all’interno il mercato ortofrutticolo di filiera corta. Il progetto, già valutato dalla soprintendenza, prevede inoltre la copertura del terrazzo, la sostituzione del controsoffitto e nuovi infissi apribili. Dopo questi primi lavori all’interno del Mercato si potranno programmare iniziative legate all’enogastronomia e sperimentare diverse opzioni per progetti più a lunga durata per rivitalizzare il complesso. Nella seconda fase, l’amministrazione attraverso uno specifico studio di fattibilità potrà indicare, sempre dopo il confronto con le categorie, in che modo il mercato sarà utilizzato, mantenendo tuttavia ferma la propria posizione sulla destinazione futura del Mercato, legata alla gastronomia e alla promozione dei prodotti del territorio. Naturalmente serviranno altri interventi da programmare nell’ambito di un accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per iniziare ad utilizzare i fondi messi a disposizione da quest’ultima. Dal canto loro anche le categorie pensano al futuro del Carmine ma hanno fiducia nell’iter che condurrà, seppur lentamente, il Mercato a nuova vita. “Quello di stamani è stato un aggiornamento sul percorso dell’amministrazione – spiega Emanuele Pasquini, direttore di Confesercenti – che attraverso gli assessori ha presentato il programma dei lavori. Dopo la messa in sicurezza partiranno le iniziative per dare un segnale di movimento in attesa della fase successiva del progetto finale finanziato dalla Cassa di Risparmio. Ancora non abbiamo parlato del progetto definitivo, ma sicuramente punterà a fare del Carmine un punto di snodo chiave per la città, con una forte componente agroalimentare. Intanto però c’è un elemento concreto, l’intervento sulla struttura. Dopo 30 anni di inattività, infatti, il rifacimento del tetto è già un segnale positivo. I tempi per la realizzazione definitiva non saranno veloci ma almeno cominciamo a smuoverci da una condizione di stallo. Tuttavia occorre fare anche un passo in avanti sulla progettualità definitiva, perché ad oggi non c’è molto”. “In questa fase intermedia – afferma Rodolfo Pasquini, direttore di Confcommercio – il chiostro sarà reso appetibile per eventi di vario genere, anche natalizi, oltre che attivo grazie alla prova del mercato contadino a chilometro zero. Le idee per il futuro sono tante, come fare del Mercato una sorta di Desco permanente e dare via i fondi inutilizzati, magari ad attività di artigianato. Noi siamo interessati a partecipare attivamente al progetto, ci sono già richieste di imprenditori locali e non solo disponibili a creare una cordata per entrare nella struttura e sostenerla economicamente. Ogni priorità, però, alla ristrutturazione, dopo la quale sarà più facile prendere una decisione”.