Falda, studio conferma: “Tubone 2 migliore soluzione”

16 aprile 2014 | 12:01
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Falda, studio conferma: “Tubone 2 migliore soluzione”

Uno studio idrogeologico permetterà di sfruttare al meglio la falda acquifera della Piana di Lucca. I risultati – estremamente tecnici – dello studio, effettuato dalla Provincia di Lucca, dall’Università di Pisa e dalla Scuola superiore Sant’Anna sempre di Pisa, sono stati presentati questa mattina (mercoledì 16 aprile) a Palazzo Ducale, nel corso di un incontro i cui lavori sono stati aperti dal dirigente della Difesa del suolo della Provincia, ingegner Gennarino Costabile e dal geologo Giorgio Mazzanti. Ad emergere chiaramente è un dato abbastanza preoccupante: la falda acquifera della Piana, pur essendo molto ricca, è stata sfruttata già oltre i limiti massimi e, quindi, è necessario cambiare i metodi di emungimento. La soluzione individuata, quella della realizzazione dell’Acquedotto pluriuso, meglio conosciuto come Tubone 2, è quella che gli esperti definiscono la migliore per preservare la falda, usando al meglio la sua acqua. 

Attualmente, l’iter procedurale per la realizzazione di questo nuovo impianto vede l’approvazione definitiva del tracciato e, adesso, si cercano le soluzioni migliori per rendere quanto più possibile minimo l’impatto sulla viabilità durante lo svolgimento dei lavori.
“Finora mancava uno strumento che, oltre a fotografare la situazione attuale – commenta l’assessore provinciale alla Difesa del suolo, Diego Santi che ha preso parte ai lavori della giornata – facesse da base per programmare gli interventi futuri e per un più efficace utilizzo della risorsa idrica. Siamo la prima Provincia ad effettuare uno studio del genere, ma riteniamo che questo sia molto utile non solo a livello conoscitivo, ma anche e soprattutto a livello operativo, permettendo di stabilire quale possa essere uno sfruttamento sostenibile della falda acquifera”.
Nell’incontro sono state esposte le tre parti del piano: i dati geologici e idrogeologici di supporto al modello numerico della Piana di Lucca (A. Puccinelli; G. D’Amato e R. Giannecchini del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa); l’applicazione del modello numerico del flusso all’acquifero della Piana di Lucca (R. Rossetto – Istituto di Scienze della Vita dell’Istituto superiore Sant’Anna) e la valutazione sociale multi-criterio di sistemi alternativi di gestione della risorsa idrica nella Piana di Lucca (M. Borzoni, F. Rizzi, M. Frey – Istituto di management della Scuola superiore Sant’Anna).
Per effettuare lo studio, inoltre, sono state poste delle ‘sentinelle’ elettroniche che permangono lungo la falda: “un vantaggio – commenta Santi – poiché questi apparecchi ci consentono di mantenere un costante controllo sul livello di emungimento della falda”.