Giglio, Scacchiotti a Sesti: “Sono le regole che non vanno”

17 aprile 2014 | 14:54
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Giglio, Scacchiotti a Sesti: “Sono le regole che non vanno”

“Tutti dovrebbero sentirsi inadeguati di fronte alla bellezza e alla complessità di un teatro storico e importante come il nostro. Chi pensa di avere la verità assoluta sbaglia, tutti noi dobbiamo dubitare e renderci conto del compito che andiamo ad affrontare”. Sono parole di Paolo Scacchiotti. L’ex presidente del cda del teatro del Giglio replica ad Alessandro Sesti che ieri, in un intervento, aveva attaccato il sindaco Alessandro Tambellini, anche per la scelta di un consiglio di amministrazione ritenuto da Sesti quantomeno “inadeguato” al compito di rilancio del teatro stesso. Da quelle critiche si difende Paolo Scacchiotti, in una lettera aperta al vignettista ed ex componente del cda del teatro.

“Dobbiamo accettare le critiche, dobbiamo ascoltare le proposte, ma poi dobbiamo anche agire, in tutta coscienza, per il bene del Teatro e per il raggiungimento degli scopi che ci siamo prefissati. Abbiamo agito bene o male? Non lo so, so solo che abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto e utile per il Teatro. Sui rapporti con il Teatro Del Carretto – aggiunge Scacchiotti – posso solo dirti che nella stagione di prosa pensata dal Direttore Artistico Tarabella e approvata dal nostro Cda, il Teatro Del Carretto è tornato a novembre 2013 sul palco del Giglio per tre recite dell’Iliade (in cartellone), oltre a quattro recite sempre dell’Iliade per le scuole; il teatro ha inoltre assicurato il supporto organizzativo per le  recite di Biancaneve in inglese a San Micheletto. A questo si deve aggiungere tutto il supporto tecnico e logistico per la ripresa dei macchinari di scena sempre per l’Iliade. Non ricordo che nella stagione di prosa 2012-2013, predisposta dal Cda di cui tu facevi parte, il Teatro Del Carretto fosse presente. Ho lasciato per ultimo l’amore per il Teatro.  L’amore è un sentimento che non si può misurare, quindi non posso dirti se tu lo ami più di me o viceversa, ma penso che al teatro faccia piacere essere contornato da persone che si impegnano per lui. Io posso dirti solo questo: il Cda che ho avuto il piacere di guidare ha amato ed ama talmente il Teatro che quando si è accorto di non avere più a disposizione gli strumenti per portare avanti il suo lavoro ha fatto un passo indietro.  Una domanda però voglio fartela io: leggi il lungo elenco di presidenti, commissari, direttori generali e direttori artistici che dal 1997 ad oggi si sono alternati alla guida del Teatro. Tutti inadeguati? Tutti privi di amore ed interesse per il Teatro?  Forse, e più probabilmente, qualcosa nelle regole non funziona”.