M5S, attacco all’assessore Fratello su Museo Liberazione

18 aprile 2014 | 14:52
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M5S, attacco all’assessore Fratello su Museo Liberazione

Museo della Liberazione, scoppia la polemica dopo le dichiarazioni di ieri dell’assessore alla cultura Alda Fratello, che chiedeva collaborazione fra le varie realtà che si occupano di memoria storica per la gestione della struttura.

A scatenarla è il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Alda Fratello, ricordando le tre interrogazioni presentate sul tema da gennaio ad oggi (le altre due portano la firma di Pagliaro e Battistini del Pd: “L’assessore Fratello – dice la consigliera – dimostra ignoranza degli atti ed in particolare della convenzione firmata dal dirigente Giannini a nome del Comune di Lucca lo scorso anno, dove all’articlo 2 è espressamente indicato che le chiavi dei locali sono consegnate al presidente dell’associazione. Se qualche altra persona entra nei suddetti locali senza il permesso dei locatari sapete bene che può esser denunciato. Sarebbe come se il padrone di casa tenesse copia delle chiavi e si permettesse di entrare nelle stanze del locatario. All’articolo 3 si evince come il Comune sia già inadempiente perché non ha fornito gli allestimenti, le collezioni ricevute in donazione, gli apparati segnaletici e didattici, che in ogni modo, rimarrebbero di proprietà comunale. In cambio al termine della convenzione il Comune avrebbe un museo organizzato e funzionante. All’articolo 4, fra i compiti dell’associazione, vi è la vigilanza e la sorveglianza. E’ quindi ribadito che le chiavi sono di pertinenza dell’associazione. All’articolo 6 si dice che l’associazione svolge in piena autonomia tutti i piani di lavoro, le attività e servizi, quindi non deve condividere con altri la gestione del museo della Liberazione”.
“Il Comune può aprire – prosegue la Giorgi – come auspicato anche dalla mia interrogazione, nelle altre stanze di palazzo Guinigi, sedi delle altre associazioni, che potrebbero, in autonomia, far parte di quella casa della memoria che raggruppa in un unico luogo la memoria della città, non solo la Liberazione, ma anche, ci auspichiamo, i 700 anni della libera repubblica Lucense. L’assessore Fratello non dà nessuna giustificazione per la mancata apertura, anzi si inventa la mancanza di servizi che invece sono presenti”.
“Per quanto riguarda il link citato dall’assessore Fratello, pare non l’abbia nemmeno letto, altrimenti si sarebbe accorta che nelle ultime righe si specifica che varie associazioni tra cui il museo della Liberazione di Roma, mantengono la rispettiva sede pur collaborando a varie iniziative. I ripetuti inviti a una cogestione del museo con altre associazioni fanno chiaramente capire quali sono i desideri dell’attuale giunta comunale. Si vuole cioè creare un nuovo carrozzone, politicamente orientato, e magari metterci a capo un direttore retribuito, che così trova sistemazione. Voglio sperare il comunicato stampa sia stato scritto da altri e che l’assessore Fratello lo abbia solo firmato senza averne controllato i contenuti”.