
“Non si è fatto in tempo ad annunciarne la costruzione che una delle 5 isole a scomparsa che il Comune intende costruire nel centro storico è già stata cancellata. La scelta di adottare il sistema delle isole a scomparsa è rispettabile e tuttavia presenta vantaggi e svantaggi, (non pochi), come ogni sistema di raccolta nei centri storici italiani, che per la loro conformazione e per le loro vocazioni, commerciale e turistica, rendono la raccolta dei rifiuti più difficile da gestire”. Interviene così l’ex assessore all’ambiente del Comune di Lucca, Giuseppe Pellegrini Masini sulla questione delle migliori soluzioni per la raccolta differenziata in centro storico.
“I vantaggi – dice – sono quelli di far sparire dalla vista gli odiati rifiuti ed i cassonetti che li raccolgono che sono quindi interrati e non visibili, come il tradizionale cassonetto filo strada: rimane visibile la torretta attraverso la quale si effettua il conferimento, che tuttavia ha un limitato impatto estetico, comunque da non sottovalutare in una città d’arte come Lucca. Inoltre i rifiuti potranno essere conferiti a tutte le ore, purché l’azienda svuoti adeguatamente le isole, altrimenti accadrà ciò che già avviene la domenica, quando il mancato svuotamento rende le isole inutilizzabili e l’area diviene una discarica di sacchetti abbandonati”.
“Degli svantaggi, uno si è già palesato – prosegue – a volte non si sa cosa si troverà nel sottosuolo prima di annunciare il progetto o di iniziare lo scavo, con le conseguenze facilmente immaginabili, sia in termini di presenza di reperti archeologici (che nessuna previa perizia può con certezza escludere), molto facili da trovare nei centri storici come il nostro, anche a profondità modeste, sia la presenza di infrastrutture di cui non si conosceva la collocazione, per quanto possa sembrare sorprendente, (come tubature e cavi elettrici). Altri svantaggi sono i costi elevati di realizzazione, (ogni isola interrata richiede un investimento di circa 100.000 euro), il rischio che possano diventare piccole discariche dove cittadini incivili approfittano per gettare rifiuti impropri, le maleodoranze, particolarmente facili da percepire nei mesi estivi e in quelle collocazioni meno areate dove potrebbero essere collocate (come ad esempio piccole corti)”.
“Un problema aggiuntivo – prosegue Pellegrini Masini – è dovuto alla tariffa puntuale: applicarla in presenza di un sistema di raccolta tramite isole a scomparsa significa dotare le isole di un sistema di apertura a microchip, il quale dovrà necessariamente essere posto sul sacchetto per assicurare l’identificazione del soggetto che conferisce congiuntamente a quella del materiale che ha conferito: è facile capire che dotare le isole di un semplice sistema di apertura con tessere magnetiche permetterebbe solo di misurare il numero dei conferimenti ma non la natura e la qualità del rifiuto e quindi i furbetti, che non mancano mai, potrebbero tentare di risparmiare riducendo i conferimenti nella torretta dell’indifferenziato, per conferire il materiale indifferenziato anche nelle torrette delle frazioni da riciclo. Chiaramente l’introduzione di una tariffa puntuale, (che il Comune si era impegnato a realizzare dal 2015), in presenza di isole interrate, implica quindi la diffusione presso le utenze che le usano di sacchetti microchippati, con conseguente significativo aggravio dei costi della raccolta dei rifiuti nel centro storico. Comunque, ciò che rende più perplessi è una scelta che di fatto è un compromesso costoso e di dubbia utilità. Costoso perché le isole integreranno un sistema di raccolta porta a porta che necessariamente rimarrà in funzione, in quanto l’intera cancellazione del porta a porta per utenze domestiche e non domestiche richiederebbe la costruzione di un numero ben maggiore di isole (il vecchio progetto di Sistema Ambiente ne prevedeva 17 oltre alle 4 già costruite). Il mantenimento di una qualche forma di porta a porta, anche solo per le utenze non domestiche, significa che alcuni cittadini maleducati si sentiranno di poter abbandonare i sacchetti per le strade del centro storico fuori orario, contando sul fatto che comunque i mezzi di sistema ambiente sono ancora in circolazione per adempiere alla raccolta porta a porta, domestica o non domestica”.
“Eppure – dice ancora l’ex assessore – che il porta a porta nel centro storico non possa funzionare, come in molti centri storici italiani, non è detto e con alcuni accorgimenti la situazione potrebbe sensibilmente migliorare. Bene ha fatto l’amministrazione a proseguire i controlli con la polizia municipale e l’Anpana, ma non basta: nell’ultima seduta di giunta a cui partecipai, fu approvato un atto che impegnava l’amministrazione a proseguire nel progetto di definizione ed istituzione della figura di ispettore ambientale comunale per la quale l’ufficio ambiente aveva già predisposto una bozza di regolamento. Questa figura, creata già in altri comuni, è stata istituita recentemente anche dalla Provincia di Lucca con il nome di ‘guardie ambientali volontarie’ e permetterebbe ai cittadini interessati ed al personale di Sistema Ambiente, che al riguardo aveva espresso disponibilità, di controllare il corretto conferimento dei rifiuti e sanzionare i trasgressori. E’ evidente che in questo modo i controlli potrebbero essere moltiplicati e non solo nel centro storico, penso infatti al parco fluviale, purtroppo deturpato dai molti rifiuti abbandonati e la periferia che in alcune zone ha visto i cassonetti trasformarsi in discariche. Un’altra scelta, che aiuterebbe significativamente a scongiurare lo spettacolo dei rifiuti in centro al mattino, è quella di variare l’orario di conferimento, cosa che proposi al sindaco senza successo. Basterebbe infatti che i rifiuti fossero conferiti alla sera, ad esempio fra le 7,30 e le 8,30, come avviene in molte città, per poter completare la raccolta, delle utenze domestiche e non domestiche, entro mezzanotte. L’eventuale disagio in questo caso sarebbe limitato a chi frequenta di sera il centro, un problema che in inverno, se non per i fine settimana, è comunque assente e che in fin dei conti sembra molto meno impattante del triste spettacolo odierno a cui assistono tutte le mattine turisti e lavoratori del centro storico”.
“E’ evidente – conclude Pellegrini Masini – che al sindaco il tema dei rifiuti oggi interessa poco, se no non si spiega perché, nonostante un ordine del giorno che lo impegnava, votato dalla sua maggioranza e mancando alla sua stesa parola data in consiglio comunale, non si è neanche recato al direttivo dell’Ato Toscana Costa che ha preso la decisione più importante degli ultimi anni riguardo alla gestione dei rifiuti, alla quale Lucca, prima o poi, dovrà adeguarsi: ovvero la costituzione di una società unica mista pubblico-privato che gestirà il servizio nelle province di area vasta. Tuttavia, almeno per quello che riguarda la raccolta dei rifiuti nel centro storico, la quale ha un impatto sulla vivibilità della città, ci piacerebbe che il Sindaco usasse più accortezza ed evitasse soluzioni pasticciate e costose, fra l’altro dimostrando di cambiare idea rispetto ad un recente passato. Decida quindi il sindaco e se vuole seguire la strada delle isole faccia pure nella consapevolezza che molte altre si devono costruire per sostituire l’intera raccolta porta a porta domestica e non domestica nel centro storico, che non può rimanere attiva, a complemento delle isole, se si vuole eliminare il fenomeno degli abbandoni indiscriminati dei sacchetti in centro. Certamente in quest’ultimo caso ed in previsione dell’introduzione della tariffa puntuale, mi chiedo chi pagherà una raccolta decisamente più costosa per il centro storico, saranno i residenti del centro o tutti i cittadini del comune? Non vorrei che di questo passo si finisse per avere residenti di serie A e di serie B, considerando che già adesso, fuori dal centro storico la pulizia della città lascia molto a desiderare”.