25 aprile, Bambini (Pd): “Celebrazioni importanti, non solo per il nostro territorio”

“Domani in tutta Italia si celebra l’anniversario della Liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazifascista. Alla liberazione seguirono la scelta della Repubblica e la nascita della Costituzione Italiana ancora in vigore: passaggi decisivi che hanno dato vita al nostro Stato così come si presenta oggi”. Così Francesco Bambini, segretario comunale del Pd, che riflette sull’importanza di questa data.
“Quest’anno le celebrazioni cadono a 70 anni dall’eccidio di S. Anna di Stazzema, avvenuto il 12 agosto del 1944, uno degli eccidi più efferati compiuti dalle truppe tedesche durante il periodo dell’occupazione e quindi acquistano un significato ancora più importante per il nostro territorio. Torna d’obbligo ricordare che la conquista della libertà dall’oppressione nazifascista e dalla dittatura che per 20 anni ha governato il Paese sono costati innumerevoli sacrifici umani e una guerra di liberazione, la Resistenza, condotta in primo luogo dai partigiani”.
“Un primo motivo per cui è opportuno rinnovare la memoria – prosegue Bambini – è quindi tutto interno al nostro Paese: la conquista della libertà e l’affermazione di un sistema democratico conquistati a questo prezzo sono conquiste da valorizzare che non devono apparire come un dato acquisito. Negli anni seguenti alla Liberazione abbiamo avuto momenti in cui si è tentato di rimetterle in discussione e ancora oggi c’è chi tende a ridimensionarne la portata. Gli anni del terrorismo, della ‘strategia della tensione’, gli attentati che hanno caratterizzato una parte della storia del nostro Paese hanno cercato di minare le fondamenta su cui si basa il nostro sistema democratico. Vi è quindi un primo elemento che quest’anno rende ancora più attuali queste celebrazioni, un elemento di novità importante costituito dal fatto che con un decreto si tolga il ‘segreto di Stato’ da una serie di vicende e di atti e quindi si possa fare nuova luce anche sugli anni dell’eversione. Ma l’anniversario della Liberazione non può essere separato dalla nostra Costituzione, con particolare riferimento al fatto che la nostra sia una Repubblica fondata sul lavoro. Per un Paese, per ogni singolo cittadino, la libertà non può essere separata dai più elementari diritti di espressione, di scelta e in particolare dal lavoro. E questo ci sembra tremendamente più chiaro in questo tempo di crisi economica. La libertà di un Paese e di ogni singolo individuo non può essere separata da un impegno per rilanciare l’economia e garantire uno sbocco di lavoro a tante persone, in particolare ai giovani, per il quali in questi anni sono stati raggiunti livelli di disoccupazione senza precedenti. Un secondo motivo di attenzione verso questa festa apre invece un orizzonte internazionale. Le celebrazioni del 25 aprile, la storia ed i valori che esse sottintendono, assumono infatti una valenza più generale se guardiamo fuori del nostro Paese, alle tensioni, alle guerre presenti nel panorama mondiale. Da un punto di vista generale la libertà, l’autodeterminazione dei popoli, la democrazia, il ripudio della guerra e della violenza, la solidarietà, la coesione sociale, sono valori che hanno un valore universale ma oggi, in un mondo sempre più globalizzato, acquistano ancora più importanza perché sono sempre più forti e evidenti le ripercussioni che i problemi di un Paese o le tensioni tra singoli Stati possono comportare a livello mondiale. Allo stesso modo, va detto, le connessioni tra i diversi paesi sono tramite anche di opportunità e rafforzamento reciproco, come ha dimostrato sotto diversi aspetti l’Unione Europea. Quindi per questi motivi – conclude Bambini – le Celebrazioni mantengono la loro attualità: farne memoria, trarne insegnamento, tramandarla alle giovani generazioni diventa un elemento fondamentale per interpretare il mondo e l’attualità e per guardare al futuro con consapevolezza”.