Case, spunta agevolazione per i lucchesi nel mondo

24 aprile 2014 | 16:20
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Case, spunta agevolazione per i lucchesi nel mondo

Il bilancio comunale ancora al vaglio della commissione. E all’orizzonte si profila un nuovo taglio dei trasferimenti dal governo. Lo annuncia ai consiglieri l’assessore Enrico Cecchetti: “La complicazione – dice il responsabile del bilancio della giunta Tambellini – è che quest’anno si profila un ulteriore taglio di 300mila euro oltre ai 700 già previsti di entrate in meno”.

Cecchetti poi passa a spiegare le motivazioni per cui si è scelto di percorrere la strada dell’invarianza di gettito per quanto riguarda la Tasi per le seconde case: “Il rischio – spiega Cecchetti – applicando la Tasi oltre la prima casa sarebbe stato quello di far scattare il meccanismo anche a carico degli inquilini e per importi molto basso. Il che avrebbe richiesto per gli stessi oltre che il pagamento in più momenti anche il ricorso a un professionista per il calcolo dell’aliquota. E questo lo abbiamo voluto evitare. Questo ci costringe a prevedere il mantenimento dell’aliquota del 2,5 per mille per l’abitazione principale, introducendo perà un sistema di progressività per classi di rendita, che ci è sembrato più equo rispetto a quello delle classi catastali. In sostanza l’ipotesi è di applicare l’aliquota base del 2,50 per mille con una detrazione da 100 a 120 euro per classe di rendita 300, da 50 a 60 da 300 a 500 euro, nessuna detrazione da 500 a 700. Maggiorazione dello 0,60 per mille invece, è prevista per classi di rendita dai 700 ai 900 e dello 0,80 in più per classe superiore a 900. Per effetto di questo meccanismo, insomma, si compensa l’importo di maggiorazione per le categorie di vendita più alte con le detrazioni”. “In questo senso prevediamo – aggiunge Cecchetti – che le famiglie esentate dal pagamento fra le 5500 e le 6000, circa il 20 per cento del totale, all’incirca la stessa percentuale che c’era per l’Imu nel 2012, con in più l’introduzione di un criterio di progressività”.
Il criterio della maggiorazione dello 0,80 per mille, comunque, rimarrà soltanto per le abitazioni principali: “Siccome, secondo il decreto – spiega Cecchetti – la somma di Imu e Tasi non può superare l’aliquota del 10,60 per mille, ovvero l’aliquota massima per le abitazioni non principali e i findi secondari abbiamo fatto questa scelta. Avremmo potuto abbassare l’aliquota Imu e aumentare quella della Tasi ma abbiamo escluso questa possibilità per evitare una doppia dichiarazione che avrebbe gravato sugli inquilini e sulle attività commerciali in affitto più che sulla rendita”. Con una eccezione, per il settore D5, quello che comprende banche e assicurazioni: “In questo caso – dice – abbiamo ridotto l’Imu all’8,1 per mille e portato la Tasi al massimo, ovvero il 2,5 per mille, cui si aggiunge poi la maggiorazione dello 0,8 previsto per gli edifici con rendite più alte, per un totale del 3,3 per mille. In questo caso la “complicazione” andrebbe su soggetti più solidi. E comunque si parla di un gettito di 50mila euro”.
Piccole ma rilevanti le ipotesi di modifica che passeranno poi al vaglio della giunta. Una di queste riguarda i “lucchesi nel mondo”. “Stiamo valutando – dice Cecchetti – come prevede la legge di permettere di considerare abitazione principale l’unica abitazione in Italia dei cittadini residenti all’estero e iscritti all’Aire, a condizione che questa non risulti, tramite autocertificazione, locata e che non risulti la proprietà di più di una casa all’estero. Per questi casi molto particolari, anche se è da valutare che le maglie della norma non siano troppo larghe, l’aliquota sarà del 2,5 e non del 10,6”.
Altra eccezione è l’applicazione dell’aliquota Tari per gli immobili storici, riprendendo un’ipotesi già prevista nel 2012: “In considerazione della minore attitudine a produrre rifiuti – dice Cecchetti – di strutture di grandi dimensioni ma non totalmente abitate si prevede di calcolare la dimensione su cui applicare la tariffa fino al trenta per cento per metrature dai 400 ai 600 metri quadri”.
Dubbi, invece, per le agevolazioni per chi ristruttura: “Abbiamo ragionato a fondo – dice – e anche con i tecnici per agevolazioni per chi effettua ristrutturazioni di fabbricati per un periodo determinato. Ma complicazioni tecniche ci consigliano di non farne di niente. Innanzitutto perché è difficile individuare cosa è ristrutturazione e poi abbiamo la normativa per cui quando un fabbricato è in ristrutturazione diventa area fabbricabile e quindi vedrebbe automaticamente l’aumento dell’aliquota Tasi al 10,6, ovvero il massimo”. 

Enrico Pace