Tambellini, più coraggio e trasparenza per uscire dall’impasse

27 aprile 2014 | 08:10
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Tambellini, più coraggio e trasparenza per uscire dall’impasse

“Pane e coraggio commissario, che c’hai il cappello per comandare”. E’ una frase di una nota canzone di Ivano Fossati. Che però non starebbe affatto male all’attuale situazione politica lucchese. Non passa giorno che nell’azione del sindaco Alessandro Tambellini non si verifichi un intoppo. Che in qualche modo da una parte frena l’attività amministrativa di Palazzo Orsetti, dall’altra ne acuisce le difficoltà. E tutto per una volontà, che si è perseguita dal primo giorno di insediamento, di comunicare ai cittadini le decisioni prese nei lunghi processi concertativi e preparatori, solo a cose avvenute. Con il rischio, che puntualmente si è verificato, di farsi sorpassare da tutte le parti: dalla stampa, dalle opposizioni, dai cittadini stessi. E l’inevitabile risultato di dover agire di rincorsa, a tappare buchi e falle di una nave che di acque tranquille non ne ha proprio mai viste.

Esempio emblematico è senza dubbio la questione della nuova linea dell’elettrodotto sulle colline lucchesi. Comunque la si pensi, infatti, quel “verbale di avvenuto incontro” con la società Terna in cui ai sindaci delle zone interessate era stato presentato il possibile corridoio per costruire l’infrastruttura, pesa e peserà sul dibattito. Lasciando stare gli interventi politicamente strumentali, che pulluleranno nel consiglio comunale di domani sera (28 aprile), si capisce il motivo per cui i cittadini, al di là del merito, siano infuriati anche sul metodo. E a prescindere dalla buona fede del sindaco e della sua giunta.
Fatto sta che, dopo l’emersione del progetto per la pubblicazione degli atti da parte di Terna sui quotidiani nazionali, nell’ultimo mese è stato un susseguirsi di assemblee pubbliche. E prima dell’assise di domani si è già tenuto un consiglio comunale “di ascolto” agli impianti sportivi di Nozzano. Un mese dedicato a discutere di un progetto che, se si farà, sarà realizzato fra tre o quattro anni. E la sensazione che di questioni importanti da risolvere ce ne siano e non poche. Ma tutte le energie, anche comunicative, ora vengono concentrate sul tema elettrodotto.
E c’è da scommettere che la prossima ridda di polemiche sarà affidata a Summer Festival e pubblicità fuori dalle porte e sugli spalti delle mura. Anche qui, dopo lo scontro sulla Casa della Città, nulla si è detto dell’integrazione del protocollo di intesa dello scorso anno. Protocollo in cui, in cambio dell’affidamento della struttura accanto al teatro del Giglio a titolo oneroso per un mese e mezzo (al costo di 500 euro al mese…), il Comune si impegna a potenziare la pubblicizzazione dell’evento in città. Protocollo di cui quelle installazioni sono la conseguenza. Una conseguenza che sarà almeno “quadriennale”, ovvero valida per la durata del protocollo di intesa. Ma anche qui, come per le proiezioni di Natale, la chiusura infrasettimanale dei musei comunali, i lavori a piazzale Verdi, l’incertezza per il futuro del Giglio, il terminal bus alla stazione e quant’altro, tutto si sa quando è ormai avvenuto. E a quel punto al Comune non resta che rispondere a opinioni e preconcetti che si sono già formati, e che diventano difficili da “smontare”.
Effetto, tutto questo, di una giunta “blindata”, cui da qualcuno viene suggerito di non interloquire con la stampa (così poi è facile dire che sono i giornali e l’on line la causa di tutti i mali) e che a volte invece o non sa o non sa cosa dire.
E allora, tanto più se è vero quello che ormai trapela da mesi, ovvero che Tambellini non ha nessuna intenzione di correre per un secondo mandato da sindaco, per salvare questa esperienza amministrativa (se c’è intenzione comune da parte della maggioranza di salvarla) servono una serie di atti di coraggio. E il primo a dover rischiare è proprio il sindaco Alessandro Tambellini secondo il meccanismo proposta-comunicazione-ascolto-decisione. Altrimenti avrà ragione l’ex assessore Moreno Bruni (che pur era esponente di una giunta che non ha brillato per iperattività): ai cittadini che hanno creduto in lui passerà ogni voglia di sognare e di sperare in una città diversa e migliore. 

Enrico Pace