Terre di Canossa, conclusa la gara tra auto storiche: ecco i vincitori

Terza e ultima tappa stamani (27 aprile) di Terre di Canossa, la competizione delle auto storiche. Alle 8,30 da Piazza America a Marina di Pietrasanta sono iniziate le spettacolari prove sul pontile affacciato sul mare e appositamente aperto alle auto storiche, che hanno impegnato e divertito sportivamente agguerriti che hanno cercato di migliorare o consolidare la classifica di questo Gran Premio che ha già riscosso il successo di cronaca e di pubblico. Gli equipaggi, dopo un passaggio panoramico a Punta Bianca, superato Monte Marcello, sono giunti a La Spezia per un controllo timbro all’interno dell’Arsenale della Marina Militare di fronte ai sottomarini visibili dalle banchine divenute percorso di gara.
Si è affrontata quindi la salita del Passo del Cerreto per giungere ad Albinea e infine a Reggio Emilia dove il sole, che per la prima volta in tutta la gara aveva ceduto il posto all’acqua sul passo, fa di nuovo capolino tra le nuvole.
L’arrivo è in Piazza Prampolini, sotto all’arco Eberhard e di fronte alle Maserati schierate.
Le auto, presentate da Savina Confaloni sfilano in piazza Prampolini e vengono poi esposte per il piacere del folto pubblico davanti al Duomo.
Alle 16, nella storica Sala del Tricolore, dove il 7 gennaio del 1797 fu adottato per la prima volta il Tricolore come bandiera nazionale, si svolge la cerimonia di premiazione che incorona i vincitori di questa quarta, incredibile edizione.
Molto combattuta la classifica finale che vede i primi equipaggi a distanza di pochi centesimi l’uno dall’altro.
Sul terzo gradino del podio l’equipaggio numero 4 Salviato-Moglia su Bugatti T40 del 1927, il secondo posto va all’equipaggio 20 Margiotta-Perno, su Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce del 1959 mentre si aggiudica la vittoria l’equipaggio 3 Vesco-Guerrini su Fiat Siata 514 MM del 1930.
La classifica ante guerra incorona ancora una volta l’equipaggio 3 Vesco-Guerrini su Fiat Siata 514 MM del 1930, secondo il 4 Salviato-Moglia su Bugatti T40 del 1927e terzo il numero 1 Salvinelli-De Marco su Alfa Romeo 6C 1500 Sport del 1928.
La classifica Maserati Moderne vede primo l’equipaggio 90 Filius-Van Straalem, mentre il podio per le Ferrari Moderne va all’equipaggio 91 Verghini-Sydorenko.
Prima scuderia classificata è quella del Club Orobico, che con ben sei equipaggi iscritti fa incetta di trofei e vittorie.
La coppa delle dame va all’equipaggio 61 Bazhenina-Golovashkina su Jaguar XK 120 del 1954.
La folta presenza straniera accende la sfida anche tra gli equipaggi stranieri si sfidano anche per le coppe internazionali.
La coppa internazionale per la Germania va all’equipaggio 40 Kurth-Franke quella Russa al numero 7 Bazhenin-Manenti per il Regno Unito vince il numero 5 Kirkpatrick-Kirkpatrick per la Svizzera il 12 Suter-Gabriel e per i Paesi Bassi il 76 Thio-Boudewijns.
Il premio speciale Motul va all’equipaggio 1 Salvinelli-De Marco, mentre Gare d’Epoca assegna all’equipaggio 27 Sabatie-Garat il suo premio glamour.
Meritato il riconoscimento agli uomini e alle donne della polizia stradale che per tutti i giorni di gara hanno scortato l’evento con la consueta professionalità e disponibilità.
Il presidente Luigi Orlandini, a nome di tutta l’organizzazione, saluta e ringrazia di cuore tutti coloro che hanno reso possibile il successo dell’evento: in primo luogo a tutti i partecipanti, che con il loro entusiasmo hanno reso unico Terre di Canossa.
E poi un grazie alle autorità dei comuni e delle province dei territori attraversati, al Governo e al Senato della Repubblica, agli Ufficiali di Gara della Csai, agli uomini della Polizia Stradale, a tutti i collaboratori e ai volontari senza il cui supporto tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un progetto di grande respiro internazionale, reso possibile anche dal grande appoggio dal fondamentale contributo dei partner, tra i quali vogliamo ringraziare in particolare Maserati ed Eberhard & Co. Un ringraziamento speciale anche a Sartoria de Luca, a Motul, a Gare d’Epoca, all’Augustus Hotel & Resort, al Marchesato degli Aleramici, a Regolink, e a Moët.