
Tambellini, e ora?
La vigilia della festa del Primo Maggio ha rappresentato un altro momento di difficoltà per l’amministrazione di centrosinistra da due anni alla guida della città. Le dimissioni di Massimo Tuccori, da meno di un anno assessore a sport e turismo (due compiti mica da ridere), hanno rappresentato una nuova pagina nera nella storia di una giunta probabilmente nata male e che, nonostante il rimpasto balneare, ancora non è riuscita a decollare. Inutile, in questi mesi, il tentativo di difendere l’operato di Tuccori da parte del sindaco: dalle proiezioni natalizie alla tassa di soggiorno, passando per il “caso Lucchese” e per le Madonne Bianche. Ad ogni provvedimento proposto o presentato dall’ormai ex assessore erano una pioggia di critiche, interne ed esterne. E a poco è valso il fare quadrato da parte del suo movimento, Lucca Civica che, fuori dalla logica dei partiti, non ha potuto comunque far valere il suo peso elettorale al momento dei continui scricchiolii interni alla giunta e alla maggioranza.
Ma adesso, da ieri, il “capro espiatorio” Tuccori non c’è più. L’assessore “scavalcato” dai dirigenti nella trattativa sulla Lucchese, troppo spesso sconfessato anche dai suoi compagnid di giunta e di maggioranza non rappresenta più un alibi per le difficoltà (o l’inazione) della maggioranza. E anche le velate critiche alla troppa autonomia del dirigente di settore, Maurizio Tani, che spesso serpeggiano nei corridoi di Palazzo Orsetti, non sono più sufficienti a giustificare alcune incertezze nelle decisioni politiche della maggioranza che governa la città. Certo, gli errori materiali presenti nel regolamento per le concessioni degli impianti sportivi che ne hanno costretto a rinviare l’approvazione, qualche fuga in avanti o decisioni che spesso non è parsa supportata dalla parte politica non depongono certo a favore dei “tecnici”. Ma è qui, e l’occasione delle dimissioni di Tuccori potrebbe essere propizia, si dovrà dimostrare il “polso” di Tambellini e dei suoi.
Quale indirizzo vorrà dare il sindaco per superare l’ennesima mini-crisi si capirà subito dalla nomina (eventuale) del successore di Tuccori nel ruolo di assessore. Tante le ipotesi in campo. La prima prevede il ripristino della giunta a nove con la nomina di un nuovo assessore proveniente dalla maggioranza. Fra i nomi che circolano c’è quello dell’attuale consulente per lo sport del Comune, che è anche dirigente comunale del Pd, Alessandra Nieri. Ma c’è il rischio del veto di Lucca Civica, che potrebbe perdere così parte del suo peso in giunta. E allora spunta il nome di Marcello Allegretti, proprio di Lucca Civica, “da sempre legato al mondo sportivo, in particolare calcistico”, come si legge nella sua biografia sul sito internet del Comune di Lucca. Allegretti, peraltro, ha anche partecipato attivamente in commissione alla stesura del regolamento in via di approvazione. Ed è un under 30, per cui la sua scelta potrebbe essere anche in linea con la voglia di cambiamento generazionale tanto caro ai renziani.
L’altra opzione è quella di effettuare un rimpasto di giunta. Fra le ipotesi più accreditate c’è quella di unificare la delega del turismo alle attività produttive, affidandola quindi all’assessore Giovanni Lemucchi, nome gradito anche alle associazioni di categoria. E lo sport? Qui le “sottoipotesi” sono due: affidare la delega a un altro assessore (Alda Fratello ha già cultura e politiche giovanili e potrebbe essere l’ipotesi in cantiere) o ritornare alla figura del consigliere delegato e anche in questo caso sarebbe Allegretti ad essere in pole position.
Tante le ipotesi, dunque, per mantenere l’equilibrio in maggioranza e che saranno oggetto di un’apposita riunione sul tema con i partiti che appoggiano l’operato del sindaco Tambellini. Che dovrà in qualche modo difendersi, all’interno ed all’esterno, dalle accuse di “eterodirezione” che gli vengono mosse in questi giorni e in queste ore. Un’altra occasione, insomma, per tentare quel cambio di passo tante volte richiesto dalla città. Per una seconda metà di mandato più nel segno del “fare”. Il tempo c’è. Quello che manca, ora, sono alibi e capri espiatori.
Enrico Pace