Caos e code in piazzale Verdi per i biglietti della Lucchese

2 maggio 2014 | 10:08
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Caos e code in piazzale Verdi per i biglietti della Lucchese

Una lunga coda fin dalle 7 del mattino. La passione per la Lucchese stamattina si è riscoperta intatta, come ai tempi gloriosi della serie B davanti alla sede di Itinera di piazzale Verdi dove da questa mattina (2 maggio) alle 9 si apriva la vendita dei 500 tagliandi messi a disposizione per la trasferta di Correggio, per la gara che vale una stagione, mettendo in palio la promozione nella nuova Lega Pro unica. In tanti si sono presentati per l’acquisto dell’ambito tagliando, creando caos, fra problemi anche del sistema informatico e scarsa informazione e organizzazione, che hanno richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine per placare gli animi in piazzale Verdi. E’ evidente che il numero di tagliandi non soddisferà tutte le richieste degli appassionati che vorranno seguire i colori rossoneri per la trasferta. E i malumori dei tifosi, che vorrebbero comunque seguire la squadra a Correggio senza tagliando, crescono, anche dopo la comunicazione da parte della Questura dei controlli che verranno effettuati in uscita da Lucca per limitare l’esodo. Quello che è certo è che domenica sarà una domenica di passione, e non solo dal punto di vista calcistico.
Intanto dalla Lucchese arriva una precisazione in merito alle dichiarazioni del direttore generale della Correggese Marcello Rossi – che afferma che la Lucchese non avrebbe fatto regolare richiesta di 1500 biglietti per la gara inviando una “mail anonima”.
Il 22 aprile alle 11,21 Antonio Di Sotto, che espleta funzioni di segreteria, dopo accordi telefonici con il segretario della Correggese Giancarlo Setti, ha inoltrato la richiesta di 1500 biglietti – argomentata nel dettaglio – dall’indirizzo ufficiale di posta elettronica della segreteria della Lucchese presente tra i dati societari nell’annuario e sul sito della Lnd. Alle 11,36 dello stesso 22 aprile, la stessa mail di richiesta è stata inoltrata per conoscenza e via pec alla questura di Reggio Emilia. Sono successivamente intercorsi numerosi scambi telefonici tra i due segretari che smentiscono dunque la presunta latitanza di figure ufficiali della società di cui parla invece il direttore generale della Correggese.