Idv: “Il rilancio della giunta non passa da un rimpasto”

L’Italia dei Valori di Lucca, dopo le polemiche di questi giorni, esprime vicinanza all’assessore Tuccori, “che non ci appare – dicono dal partito lucchese come il responsabile delle difficoltà che i suoi settori attraversano”.
“Che nonostante il rimpasto dell’agosto scorso – spiega il partito dell’ex assessore Pellegrini Masini – l’amministrazione fosse in affanno, era evidente e d’altronde non poteva essere altrimenti, visto che allora, con motivazioni mai chiarite, il sindaco stesso decise di rivoluzionare la giunta, peraltro escludendo due componenti della coalizione elettorale, ovvero Idv e Fds, senza alcuna previa analisi interna alla maggioranza su quali erano le reali difficoltà che l’amministrazione attraversava”.
“Ebbi occasione – dice Pellegrini Masini – di dire allora al sindaco ed ad altri, e ne sono oggi più convinto che mai, che eventuali problemi vanno affrontati prima di tutto proprio con un nuovo approccio del sindaco al suo ruolo. Infatti è anacronistico e illusorio pensare che in un periodo storico di grave crisi come il presente, nel quale gli enti vedono tagliati continuamente i trasferimenti dallo Stato e le entrate dagli oneri di urbanizzazione a Lucca si sono ridotte in modo enorme, che si possa fare una politica che rincorre le richieste di tutti e che tutti vorrebbe accontentare, senza ovviamente poterlo fare. A questo si aggiunga che a Lucca alcune categorie economiche sono di fatto molto vocali, e mediaticamente ben rappresentate, nel richiedere politiche a vantaggio dei propri settori e a non risparmiare critiche verso gli amministratori di turno, che regolarmente sono tacciati di non fare abbastanza. E’ normale e parte della dialettica democratica che i rappresentanti di interessi, allo stesso tempo collettivi e particolari, facciano attività di lobbying, lo stesso fanno associazioni di cittadini, sindacati e altro, anche se forse con minor capacità di accesso ai mezzi di informazione locali. Non è normale, ed è un errore invece, promettere quello che non si può mantenere o subire l’influenza di certe richieste, magari smentendo chi in giunta faticosamente porta avanti un dialogo con i vari gruppi di pressione esterni all’amministrazione ed evitando quindi di difendere gli assessori, che sono necessariamente sotto attacco, perché questo è il modo che alcuni adottano di rivendicare e tentare di strappare il massimo vantaggio”.
“Allora meglio evitare rimpasti o assessori tecnici – prosegue l’Idv – che poi si dimostrano sempre, come è inevitabile che sia, portatori di una propria impostazione politica: non giova ai settori dell’amministrazione ed alla città che vengano continuamente cambiati i referenti politici. Potrebbe invece il Sindaco sostituire l’assessore Tuccori, se le sue dimissioni sono irrevocabili, e riequilibrare la distribuzione interna delle deleghe che finora hanno reso difficile, a qualche assessore, la gestione e la supervisione che i settori richiedono. Soprattutto il sindaco dovrebbe iniziare a fare delle scelte e quindi scontentare qualcuno nell’interesse collettivo della prevalenza dei cittadini, in particolare, ovviamente, di quella maggioranza progressista che l’ha votato e che si sarebbe aspettata di più in termini di discontinuità e di politiche innovative a favore degli svantaggiati, dell’ambiente, della qualità della vita in generale”.
“La maggioranza consiliare – conclude – poi dovrebbe prendersi più responsabilità: un sindaco non è un commissario che agisce in beata solitudine, le cui decisioni, o mancanza di, vanno accolte sempre e comunque, e quando per qualsiasi motivo, il sindaco si trovasse in difficoltà, la maggioranza stessa può dettare la linea, dando a sindaco e giunta tempi ed obbiettivi programmatici concordati all’interno della maggioranza ma nella consapevolezza dei vincoli di bilancio. Nonostante che Idv sia stata esclusa dalla maggioranza, non abbiamo mai smesso di far sentire la nostra voce nel dibattito cittadino avanzando le nostre proposte e se buone scelte nell’interesse della città verranno portate avanti, le sosterremo ma a quasi due anni dall’inizio del mandato è ora che si inizi a cambiare musica, prima che diventi senso comune l’inevitabilità di dover cambiare l’orchestra e chi la dirige”.