Alcolici al “Beer pong”, gli organizzatori accusano

4 maggio 2014 | 15:19
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Alcolici al “Beer pong”, gli organizzatori accusano

E’ polemica dopo l’intervento delle forze dell’ordine al torneo di beer pong, che si è svolto venerdì pomeriggio (2 maggio) al Foro Boario (Leggi). La Federazione Lucense Beer Pong, che ha organizzato l’evento, si giustifica e torna a spiegare di avere avuto tutti i permessi, compreso quello Siae e quello del Comune per svolgere il torneo. Ammette anche di non aver richiesto la licenza per la somministrazione delle bevande – motivo dell’intervento di polizia municipale, carabinieri e polizia – ma accusa l’associazione Onda Espressiva che ha il coordinamento del Foro Boario e che costituisce un tramite tra il Comune e le associazioni che qui organizzano eventi: “Non ci è stato detto ‘questo permesso è difficile, lungo, costoso da ottenere però vi rende più tranquilli, poi vedete voi se farlo o no’ – attaccano dalla Federazione Lucense Beer Pong -; ci è stato detto, senza neanche spiegarci come eventualmente farlo, ’questo permesso è una lungaggine burocratica, praticamente non si fa mai, al Foro funziona così per il bar, si fa un po’ finta di niente’”. Una ricostruzione che viene smentita dall’associazione Onda Espressiva tirata in ballo dalla Federazione, che però rincara la dose: “Noi lo sappiamo bene  – aggiungono – che funziona così: singolarmente abbiamo partecipato o organizzato decine di feste in cui il bar era attivo nonostante l’assenza di un permesso specifico, e, soprattutto, questo era il terzo torneo di Beer Pong che organizzavamo al Foro e mai eravamo incappati in nulla del genere”.

Dall’altro lato, invece l’associazione Onda Espressiva prende le distanze dalle critiche che le vengono rivolte: “Non non siamo i gestori del Foro Boario – dicono dall’associazione – ma semmai i coordinatori. Non siamo noi a rilasciare le licenze necessarie per spettacoli dal carattere pubblico o privato, che coinvolgono cioé le singole associazioni che richiedono gli spazi. Quindi non comprendiamo le accuse rivolteci dalla Fedarazione Lucense Beer Pong della quale è la prima volta che sentiamo il nome”. Ma l’associazione si spinge ancora oltre e contrattacca: “Nel documento che autorizzava l’evento in questione – sottolinea – si parlava vagamente di un evento musicale, e non di un torneo o altra attività ludica come quella che poi si è di fatto svolta. Vogliamo poi ricordare che sono le associazioni le responsabili di quanto avviene durante l’organizzazione degli eventi al Foro Boario e, in ultima istanza, l’amministrazione comunale che è l’unico gestore della struttura”.
La Federazione Lucense Beer Pong vuole tuttavia anche di “capire i perché delle azioni delle forze dell’ordine: esse infatti attorno alle 17 si sono presentate al Foro Boario – sottolinea in una nota -; presenti polizia, polizia municipale e carabinieri: in tutto 4 volanti, la macchina della municipale e una camionetta dei carabinieri. Almeno una ventina di uomini in totale tra cui capo dei carabinieri e comandante della polizia. Perché questo dispiegamento di forze? E’ lo stesso evento che si ripete per la terza volta nel solito posto, con i soliti orari e con la solita affluenza: fino a ieri come se non esistesse, oggi serve un esercito per metterne fine. Cosa è cambiato? Davvero il far rispettare la legge dipende da una telefonata di una mamma? I problemi di ordine pubblico cambiano dall’oggi al domani? Se possiamo spiegarci la presenza dei due uomini della municipale, presenti per denotare che il nostro permesso non prevede la somministrazione di alcolici e che quindi è necessario rimuoverli dal locale (anche se, come detto già detto, questo non era mai avvenuto) è davvero inspiegabile la presenza di tutti gli altri uomini in divisa. Essi, ad accordo raggiunto con la municipale da parte nostra e quindi a rimozione degli alcolici avvenuta, hanno continuato a sostare per più di un’ora all’interno della struttura chiedendo in modo del tutto casuale i documenti dei presenti, creando una situazione davvero surreale”.
Soprattutto, al di fuori di ironie e provocazioni, gruppi di ragazzi che si uniscono per festeggiare e stare insieme sono un reale problema di ordine pubblico? O quanto meno lo sono a prescindere? Noi evidentemente pensiamo di no. Pensiamo anzi che siano il timore dell’aggregazione e l’isolamento a creare vere situazioni di “grave pericolo” e non certo le due dita di birra in fondo al bicchiere del torneo di Beer Pong.
“Detto tutto questo vorremmo fare quella che è l’unica cosa che ci interessa davvero: vogliamo ringraziare tutte quelle persone che hanno fatto un bel gesto nei nostri confronti, dandoci fiducia: una volta stabilizzata la situazione, infatti, abbiamo annunciato a tutti i partecipanti ciò che era successo, che eravamo stati costretti a portare via la birra per giocare. Di fronte a tale avvenimento era facile aspettarsi che la maggior parte delle persone richiedessero indietro i soldi dell’iscrizione, invece, con la nostra promessa di organizzare un altro torneo a breve, dei 128 iscritti 80 sono rimasti a disputare il torneo e un’altra ventina ha deciso di lasciarci i soldi anche andando via. Grazie. Avevamo speso davvero tanti soldi e tante energie per organizzare al meglio la giornata di venerdì: se potremo organizzare da subito un altro torneo è perché grazie al vostro gesto siamo riusciti a limitare le perdite. Se dalla prossima settimana troveremo ancora la forza di metterci lì a pensare a come organizzare un altro torneo è solo perché sappiamo a quanta gente piace quello che facciamo”.