Agenda per Lucca: “Pagamenti alle aziende, si intervenga o sarà un disastro”

Agenda per Lucca, il movimento politico-culturale nato di recente per dare uno stimoli al dibattito cittadino, interviene sulla questione del mercato e delle regole per le imprese: “Un mercato interno stagnante, marginalità ridotte, burocrazia e tassazione soffocante, infrastrutture obsolete, sistema bancario irrigidito dalle normative comunitarie, costo del lavoro insostenibile e gestione del personale estremamente rigida sia in entrata che in uscita. Questa rappresenta una rapida sintesi della situazione in cui le aziende italiane si trovano ad operare – dice Agenda per Lucca – Di fronte a tutto ciò, nonostante qualche debole richiesta di Confindustria, istituzioni e amministrazioni continuano a rimanere immobili sulle posizione di cinquanta anni fa. Non dimentichiamo mai che il sistema economico e produttivo di un paese è strettamente connesso al livello di civiltà del territorio e alla sua tenuta sociale. La nostra amministrazione può rimanere indifferente a tutto ciò? Possibile che non si voglia o, peggio ancora, non si riesca a stimolare almeno un ragionamento sulle possibilità di intervento sui problemi economici del territorio?”
“Molte aziende – prosegue – ed in particolare le microimprese (che non dimentichiamoci mai caratterizzano non solo il nostro territorio, ma tutto il tessuto economico della nostra amata Italia con una percentuale di imprese con meno di 15 dipendenti che si attesta intorno al 92 per cento) stanno subendo, con conseguenze drammatiche, i mancati pagamenti dei creditori. Potete facilmente immaginare la difficoltà di una micro-impresa che, scontando uno scarso potere contrattuale, si trova costretta, per avere la disponibilità di materia prima, a pagare comunque e sempre i fornitori (poche grandi aziende, spesso multinazionali) senza riuscire ad ottenere nei termini stabiliti i propri pagamenti. Questo determina un pesante sbilancio finanziario che le banche non sono disposte a sostenere e che ricade completamente sulle spalle degli imprenditori (direi molto spesso nelle loro tasche). Se una persona entra in un supermercato, prende un prodotto dallo scaffale ed esce senza pagare, compie un reato perseguibile penalmente (un furto). E’ necessario capire la differenza con un cliente che ritira un prodotto da un artigiano, stabilisce un termine di pagamento e poi, alla scadenza, non rispetta quanto pattuito. Perché non rientra nella fattispecie del reato? Perché l’artigiano, oltre a sostenere la dilazione stabilita, non ha nessun rapido ed immediato strumento per farsi riconoscere il maltolto? Tutti conosciamo la dinamica delle cause per mancato pagamento, possono durare oltre i cinque anni, durante i quali l’imprenditore che ha subito il danno, è costretto a pagare, oltre quanto sostenuto per la produzione del bene, avvocati, decreti ingiuntivi, spese processual e altro”.
“Agenda per Lucca – chiude l’associazione – vuole stimolare uno spunto di riflessione su un problema sempre più forte e con conseguenze realmente drammatiche per il tessuto economico produttivo. Uno stimolo che porti le rappresentanze locali ad avviare un ragionamento (non esistendo la possibilità di intervento locale) per formulare ed applicare nel più breve tempo possibile, una regola che riporti il sistema verso un bilanciamento finanziario. Se non sarà raggiunto questo obiettivo, il nostro tessuto imprenditoriale si sgretolerà e dovrà per forza, suo malgrado, dichiarare una resa incondizionata”.