I risultati del voto previsti grazie a Twitter: iniziativa di Imt Lucca

A multi-level geographical study of Italian political elections from Twitter data (Uno studio geografico multilivello delle elezioni politiche italiane dai dati di Twitter) è il titolo del’articolo pubblicato su PloS One e destinato a inaugurare in Italia un approccio innovativo per i sondaggi politici. Si tratta di una delle più complesse analisi dei comportamenti dei cittadini sui social network in relazione ai risultati elettorali in un grande Paese. Gli autori sono Guido Caldarelli, Alessandro Chessa, Fabio Pammolli, Gabriele Pompa, Michelangelo Puliga, Massimo Riccaboni e Gianni Riotta, tutti affiliati a vario titolo all’istituto Imt Alti Studi Lucca.
Il gruppo di lavoro composto da docenti, ricercatori, visiting professor e dottorandi di Imt Lucca ha raccolto ed esaminato, nel periodo antecedente le elezioni politiche del febbraio 2013, le attestazioni dei nomi dei leader politici (Berlusconi, Bersani-Renzi, Grillo, Monti) sui tweet degli Italiani, per un totale di 3 milioni e mezzo di tweet, e le ha messe in comparazione con l’esito delle votazioni. L’analisi dei big data ha riguardato le citazioni a dieci giorni, due giorni e un giorno dalle elezioni con un impressionante risultato: Twitter aveva previsto il pareggio poi verificatosi tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, e la sconfitta di Scelta Civica. Inoltre dai dati di Twitter emerge la sorprendente ascesa del
Popolo della Libertà dopo la massiccia presenza sui media di Berlusconi nei giorni precedenti le elezioni. Un successo indiscutibile se si pensa che i sondaggi tradizionali nelle ultime elezioni hanno sostanzialmente fallito. Gli studiosi comunque affermano che con questa analisi non sia possibile prevedere con esattezza il risultato elettorale, ma che si possono mostrare con una buona approssimazione i reali rapporti di forza tra i partiti.
Altro oggetto di studio dei dati aggregati è l’incidenza dei temi più caldi di interesse comune, sempre legati ai nomi dei leader e ai rispettivi partiti: gli hashtag su twitter si discostano dai programmi elettorali, e si associano più facilmente alle trasmissioni televisive, attorno alle quali ruotano in tempo reale i dibattiti sui social media. Ne risulta che i cittadini italiani su Twitter si distinguono innanzitutto per la gran frequenza di insulti. Tra gli altri temi prevalgono il lavoro e l’Imu, mentre le dimissioni di vari personaggi politici vengono invocate a gran voce.
Primi in Italia a presentare uno studio completo sul rapporto tra online social media e proiezioni elettorali, come già sperimentato in Usa, a Singapore, in Olanda e in Spagna, gli studiosi di Imt Lucca si ripromettono di elaborare un modello di analisi, eventualmente da utilizzare anche nelle prossime competizioni elettorali, inaugurando un filone di data driven journalism, in corsa con l’accelerazione mediatica del villaggio globale.