Tambellini chiede unità, M5S propone la sfiducia

7 maggio 2014 | 13:52
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Tambellini chiede unità, M5S propone la sfiducia

Il Movimento Cinque Stelle chiede la sfiducia dell’intera giunta. E apre un documento alla firma dei consiglieri per richiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario con all’ordine del giorno la sfiducia per appello nominale della giunta Tambellini. Il sindaco però, dal canto suo, chiede unità all’intera maggioranza, per ripartire con il rilancio dell’attività amministrativa che altrimenti, è lui stesso a sottolinearlo, rischierebbe la paralisi. Il primo cittadino si rivolge ai suoi interlocutori, le forze della coalizione che lo hanno portato alla guida del Comune, ovvero a Moreno Coturri, segretario provinciale del Psi, a Francesco Bambini, segretario comunale del Pd, Giovanni Ghilardi, referente di Lucca Civica, e ad Antonio Nannipieri, coordinatore di Sel. Una lunga lettera dai toni realistici, ma anche decisi che Tambellini scrive dando il via alla fase di consultazioni per trovare una sintesi in grado di ricompattare l’intera maggioranza. Non nascondendo e non nascondendosi però che “i ripetuti attacchi che sono stati mossi, anche da settori della maggioranza, all’amministrazione e ai singoli assessori sono indice di un malessere”. Un malessere che il sindaco non intende ignorare.
Del resto, ora passa all’attacco anche l’opposizione, con il Movimento Cinque Stelle che dopo la decisione del meet up che si è riunito ieri sera, propone di sfiduciare la giunta. “Nel primo anno di mandato – si legge nel documento proposto dalla portavoce Daniela Rosellini – l’amministrazione comunale ha motivato il suo immobilismo con la necessità di rimettere in ordine una macchina comunale disastrata dalle precedenti amministrazioni. Arrivati alla fine del secondo anno, la situazione di stallo permane. Troppo poco è stato fatto in rapporto alla gravità della situazione socio-economica della nostra città e molte sono le priorità che non sono state affrontate in modo adeguato”.

“Il piano strutturale – inizia così il lungo elenco – che il sindaco in persona aveva promesso di completare in 18 mesi, è ancora in fase embrionale. Lascia esterrefatti che la per sua redazione si sia preferito il criterio della continuità con l’amministrazione precedente, in un contesto dove lo scempio perpetrato ai danni del territorio lucchese avrebbe richiesto un segnale di netta discontinuità con un passato fatto spesso di cementificazione selvaggia e speculazione edilizia. Le strutture territoriali, dedicate alle cure intermedie di supporto al nuovo ospedale San Luca, nel contesto più ampio della riorganizzazione del sistema sanitario, sono ancora lontane dall’essere realizzate. L’adesione alla strategia Rifiuti Zero non ha prodotto i risultati sperati. E’ stato creato un Osservatorio che si è riunito soltanto due volte, la prima delle quali per deliberare l’insediamento dei suoi componenti. La mancata introduzione della tariffa puntuale, il malfunzionamento della raccolta porta a porta, la mancanza di un programma di informazione capillare che incentivi la corretta differenziazione dei rifiuti, chiariscono bene l’interesse di questa amministrazione sull’argomento. Un lassismo che ha lasciato campo libero all’inciviltà di chi sta trasformando molte zone della città in improvvisate discariche. La partecipazione e l’ambiente, cavalli di battaglia in campagna elettorale, sono stati tolti dall’agenda politica, con la cancellazione degli assessorati specifici e la successiva derubricazione a semplici deleghe aggiuntive”.
“Le recenti vicende – prosegue il testo – che hanno coinvolto l’assessore alle politiche sociali e vicesindaco Vietina e l’assessore allo sport e turismo Tuccori (cui il sindaco ha revocato l’incarico senza attendere le sue dimissioni)  rappresentano soltanto la punta dell’iceberg di una più complessa situazione che si è tradotta nel tempo in una lunga serie di piccoli inciampi, di vicende imbarazzanti e insieme di decisioni gravissime che condizioneranno pesantemente il futuro della nostra città. Per citarne solo alcune: lo scellerato scioglimento di Clap, assorbito da Ctt Nord, che ha di fatto sancito la fine del trasporto pubblico locale. L’imbarazzante vicenda di Piazzale Verdi, che, oltre a far emergere un incomprensibile atteggiamento di chiusura e di ostinazione nel voler portare avanti un progetto che presentava già un anno fa  macroscopiche anomalie, produrrà inevitabilmente un danno sia economico che di immagine alla nostra città”.
E ancora, dice la Rosellini, “la situazione del Teatro del Giglio (attualmente privo di un consiglio di amministrazione e con un direttore generale sulla cui nomina pende un esposto in procura) che evidenzia lo scarso interesse verso una progettualità teatrale e culturale per la nostra città. La questione relativa ai campi nomadi, in cui si è arrivati a nascondere all’intero consiglio comunale scelte che venivano portate avanti in gran segreto, ed alle cui rimostranze sulla assoluta mancanza di trasparenza, ci si è spinti a negare l’evidenza dei fatti. La grave vicenda riguardante il progetto del nuovo elettrodotto, emersa soltanto dopo la pubblicazione sui media dell’avvio del procedimento da parte di Terna e che l’amministrazione ha negato in più occasioni essere frutto di un percorso concertativo, salvo poi essere smentita da Terna stessa. La promessa di un’inversione di rotta, la cosiddetta aria nuova, è svanita nel momento in cui al cambiamento si è preferita una più comoda continuità politico-amministrativa con le amministrazioni predenti. L’immobilismo di una Giunta che si è rivelata inaffidabile e inadatta al ruolo, ha prodotto un clima di malcontento generale tra i cittadini e di sfiducia all’interno di un Consiglio comunale delegittimato”.
Per questo i firmatari della mozione chiedono “la convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria a norma del decreto legislativo 267/2000, dello Statuto e del regolamento del Consiglio comunale, al fine di procedere alla votazione per appello nominale della su estesa mozione di sfiducia ex articolo 52 del decreto legislativo 267/00 che formalmente presentano”.
LA LETTERA DEL SINDACO
Il sindaco Alessandro Tambellini, invece, non si scompone. Consapevole, però, che un chiarimento politico all’interno della maggioranza sia a questo punto necessario e imprescindibile: “Ritengo – sottolinea Tambellini – che una sottovalutazione della delicatezza di questa fase, nascondendo gli evidenti problemi politici presenti, rischierebbe di condurre ad una paralisi dell’attività amministrativa vanificando il progetto di rinnovamento e di buon governo con i quali ci siamo candidati, tutti insieme, a governare il nostro Comune”.
Per questo secondo il primo cittadino è necessario ritrovare l’unità. “La coesione delle forze di maggioranza – sottolinea Tambellini – è un requisito fondamentale per qualsiasi amministrazione. A Lucca, in questo particolare momento storico, in ragione delle ben note difficoltà economiche, della straordinaria rilevanza delle questioni tutt’ora aperte e alla luce della pesante eredità che ancora grava sulle nostre spalle, l’unità di intenti e la lealtà reciproca sono presupposti senza i quali ogni proposito di vero cambio di passo risulterebbe velleitario. Un cambio di passo che ha estremo bisogno di compattezza proprio perché si sta scontrando anche con la prevedibile resistenza da parte di settori tradizionalmente influenti nel nostro territorio”.
Una verifica necessaria. “Certo che dall’attuale situazione si possa, e si debba – sottolinea il sindaco – ripartire con lo stesso entusiasmo che ha contrassegnato l’inizio di questa esperienza, sono altresì convinto che il rilancio del progetto che ha ottenuto la fiducia di quasi 24.000 cittadini lucchesi debba necessariamente passare per un’approfondita analisi delle criticità, sia politiche che amministrative, che oggi abbiamo davanti. In primo luogo è innegabile che i mutamenti intervenuti negli ultimi mesi sia nel quadro politico nazionale che in quello locale, ci pongono di fronte alla necessità di verificare se gli equilibri nella compagine di governo siano ancora attuali o se, invece, debbano essere rivisti alla luce del mutato scenario.  Cionondimeno, è ovvio che ogni discussione sul punto trova come limite invalicabile nelle fondamentali prerogative che la legge attribuisce al sindaco, cioè la fiducia che deve essere da lui riposta negli assessori e la assoluta libertà con la quale egli ripartisce le deleghe nell’ambito della giunta”.
Il rilancio dell’attività amministrativa. “Vi è necessità – prosegue il sindaco – di fare il punto sulle più importanti questioni di carattere amministrativo che la giunta sta fronteggiando. E’ noto che l’avvio dell’esperienza di governo del centrosinistra ha coinciso con uno dei momenti più delicati della storia della nostra città. Un momento nel quale l’amministrazione comunale si trova a gestire questioni che, se risolte positivamente, possono realmente cambiare il volto della città nei prossimi decenni. Solo per citarne alcune, penso alla riscrittura del Piano Strutturale per mettere la parola fine ad una stagione di speculazione e rilanciare uno sviluppo urbanistico finalmente armonioso, ai progetti Piuss da portare a termine e, più in generale alla partita della valorizzazione dei grandi contenitori pubblici e della loro integrazione con il contesto urbano, si pensi alla Manifattura, al Mercato del Carmine, al Mercato di Pulia, al futuro del Campo di Marte e dell’offerta sociosanitaria dopo l’attivazione del nuovo ospedale San Luca, alla programmazione di un’offerta turistica e culturale adeguata ai tempi, ripartendo dal Teatro del Giglio, che consenta di rendere Lucca sempre più attrattiva nei circuiti mondiali, ai progetti per una mobilità finalmente moderna e sostenibile e a tutte le altre importantissime sfide che abbiamo davanti. Tutto questo nel bel mezzo di una gravissima crisi economica che impone al Comune di non abbassare la guardia sul fronte della spesa sociale.
E’ inutile nascondere che la completa realizzazione di questo programma sta incontrando difficoltà di vario tipo. Pertanto, è urgente che l’azione amministrativa su tutte queste fondamentali partite sia rilanciata condividendo con la maggioranza, a partire dal programma elettorale, gli obiettivi e le linee strategiche che devono caratterizzare la prosecuzione del mandato.  Alla luce della esperienza di questi due anni, dovremo verificare quali sono le priorità su cui concentrare le sempre più scarse risorse economiche a disposizione del Comune, apportando all’occorrenza gli aggiustamenti che saranno ritenuti opportuni”.

Guarda il servizio sulla lettera ai partiti di Alessandro Tambellini
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Guarda il servizio di Dì Lucca sulla richiesta di sfiducia del Movimento Cinque Stelle
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