Pagliaro (Pd): Coscienza a posto. E non mi dimetto

10 maggio 2014 | 17:23
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Pagliaro (Pd): Coscienza a posto. E non mi dimetto

“Non credo che il mio operato possa o debba essere oggetto di censura da parte del Partito democratico. Ritengo, infatti, di aver agito in modo corretto e, sicuramente, non con l’intento di minare la credibilità della giunta Tambellini. Interpellato dalla titolare della libreria Ubik, ho cercato di fare chiarezza sulla vicenda, proprio per far sì che la questione non fosse dannosa con l’amministrazione. Ne ho parlato con il capo di gabinetto Luca Galli, ne ho parlato con il sindaco e ho cercato di parlarne con Ilaria Vietina, la quale, però poteva ricevermi solo quando un incontro non sarebbe servito più a molto”. Affida a una breve nota la sua risposta alle parole del vicesindaco Ilaria Vietina (Leggi l’articolo) il consigliere comunale dimissionario del Pd, Lucio Pagliaro, che ricostruisce ulteriormente la vicenda e annuncia che non si dimetterà: “Ho provato a risolvere ancora una volta all’interno del partito la questione, ma le mie richieste non sono state ascoltate – dice – Anche quando ho annunciato l’interrogazione sia alla vicesindaco, sia al capo di gabinetto, sia al capogruppo, nessuno di loro si è preoccupato di capire i termini del documento che avrei presentato. Un documento nato con l’intento di fare chiarezza su un episodio che rischiava di gettare pesanti ombre sull’operato della vicesindaco Ilaria Vietina che ha sempre svolto il suo ruolo in maniera ineccepibile, come ho avuto più volte modo di dire sia internamente che all’esterno. Non un modo per minare la giunta – cosa della quale sono stato più volte accusato -, ma, al contrario, per dare modo a Ilaria Vietina di far chiarezza sulla vicenda, chiudendo così la questione”.
“Probabilmente – conclude – alla luce delle dichiarazioni apparse e dei chiarimenti ancora non arrivati, questo non è stato compreso e si è scelta un’altra via. Ripeto, questo, a mio avviso, non è censurabile e viste le moltissime attestazioni che mi sono state fatte in questi giorni, ho deciso di non rassegnare le mie dimissioni, soprattutto per una forma di rispetto nei confronti di quelle persone che, andando a votare, hanno scritto il mio nome sulla scheda. Continuerò, dunque, a fare il mio lavoro di consigliere comunale e ad agire nel pieno rispetto del mandato dei cittadini, a sostegno di questa giunta, composta da persone che stimo umanamente e politicamente”.