
Se per i lavoratori delle pulizie è finita bene (Leggi l’articolo), con il passaggio dell’ospedale al monoblocco San Luca potrebbe non essere lo stesso per gli altri comparti e le altre coop che operano nel Campo di Marte. In tutto i lavoratori inquadrati in cooperative di servizi che garantivano il funzionamento del vecchio ospedale sono circa 150. 76 sono invece quelli delle coop delle pulizie, per loro l’accordo tra sindacati e Asl è stato raggiunto e sono salvi, invece sono ancora aperte le trattative e alcune potrebbero non finire bene, per i lavoratori di altre coop. È il caso ad esempio dei soci lavoratori del trasporto interno. Circa 30 impiegati al Campo di Marte che ora rischiano di essere ridotti a 11 perché il nuovo ospedale, essendo un monoblocco, non ha più bisogno secondo la Asl di tutte queste figure per spostare i pazienti. Oppure la questione delle mense, ancora tutta da discutere visto che anche la gestione della ristorazione rientra nel contratto di servizio tra i costruttore del monoblocco e la Regione. Infine a forte rischio anche quattro lavoratori della cooperativa San Luca che gestisce il bar dell’ospedale vecchio a cui potrebbe non essere riaffidata la gestione del bar, visto che non si tratta di servizi sanitari o ospedalieri, ma di commercio.
Anche in questo caso ci sarebbe un altro soggetto che dovrebbe avere la gestione del bar dell’ospedale nel monoblocco e inoltre al Campo di Marte è prevista la chiusura dell’ultimo bar aperto, quello vicino al pronto soccorso. Propri per questo i lavoratori della cooperativa San Luca rischierebbero di perdere il posto. Altri operatori che potrebbero essere nel mirino dei tagli sono quelli del trasporto farmaceutico interno, poche unità, ma che per il funzionamento del Campo di Marte erano essenziali. Con l’assetto del nuovo ospedale la loro necessità potrebbe essere rivalutata.I sindacati però sono ottimisti visto che le trattative sono ancora in corso e sperano di riuscire ad adottare un modello simile a quello utilizzato per gli appalti delle pulizie anche agli altri settori. L’obiettivo principale è garantire i livelli occupazionali anche facendo riassumere i lavoratori dai nuovi gestori dei servizi. Questo se Cgil, Cisl e Uil ci riusciranno potrebbe garantire anche continuità lavorativa per i prossimi 20 anni, visto che chi entra avrà l’appalto proprio per 19 anni e un giorno a decorrere dall’apertura dell’ultimo monoblocco quello di Carrara prevista per il 2015.
Gabriele Mori