Lavoratori del turismo, scatta lo sciopero nazionale

13 maggio 2014 | 17:26
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Lavoratori del turismo, scatta lo sciopero nazionale

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato per il 16 maggio uno sciopero nazionale per i dipendenti delle imprese aderenti a Fipe Confcommercio, Fiavet Confcommercio e Confesercenti. Si parla quindi di bar, ristoranti, pizzerie, fast food, ristorazione autostradale e agenzie di viaggio. “La comunicazione del recesso da parte di Fipe – spiegano i sindacati – dal contratto nazionale del turismo è una forma di ostilità attivata nei confronti dei circa 700 mila addetti del settore. Un atto grave e irresponsabile, volto a far pagare il costo della crisi esclusivamente alle lavoratrici ed ai lavoratori, le cui condizioni di forte precarietà, negli ultimi anni, hanno subito se possibile un ulteriore e  drammatico arretramento. Un atto strumentale ed irriguardoso nei confronti del sindacato che, nel contesto di un confronto complicato, ha saputo comunque assumersi responsabilità importanti. Inoltre Fiavet, a trattativa ormai conclusa, ha pretestuosamente abbandonato il tavolo del negoziato che ha prodotto, lo scorso 19 gennaio, un importante rinnovo contrattuale con Federalberghi e Faita, mentre Confesercenti si è sistematicamente sottratta al confronto cercando, nei fatti, di ottenere una moratoria e una dilazione dei tempi al fine esclusivo di non erogare aumenti”.

“Un atteggiamento inaccettabile – prosegue la nota – da parte di controparti che si nascondono o calpestano diritti faticosamente conquistati dai lavoratori nel corso di decenni e che vedono nel sindacato un ostacolo da scavalcare o un nemico da abbattere. La miopia delle controparti mette a rischio il futuro non solo dei dipendenti direttamente coinvolti da queste vertenze, ma pone a rischio il sistema delle relazioni sindacali minando nella prospettiva lo sviluppo del settore. Filcams, Fisascat e Uiltucs sono sempre state disponibili a riprendere con immediatezza il confronto, purché venissero rimosse dal negoziato una serie di pregiudiziali pesanti poste al tavolo: abolizione della quattordicesima mensilità, congelamento degli scatti di anzianità per i vecchi assunti e abolizione per i neoassunti, ricalcolo del periodo di comporto della malattia, pesante decurtazione delle ore di permesso retribuito, eccetera. Le organizzazioni sindacali chiedono che si riconosca pari dignità alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori come a quelle delle imprese”.