Piano strutturale, servizi e programmazione per rilancio




La gestione razionale delle risorse, la difesa del suolo e l’impatto ambientale, la capacità di pianificare e di attrarre turismo, l’industria culturale, lo sviluppo tecnologico, trattenere e attrarre competenze e talenti sul territorio, le infrastrutture, la sanità e i servizi pubblici sono alcuni dei temi trattati questa mattina (13 maggio) alla Casa della Città di piazza del Giglio nel corso del primo di una serie di incontri promossi dall’assessore all’Urbanistica Serena Mammini per discutere e approfondire le tematiche relative alla definizione del piano strutturale. L’amministrazione comunale intende infatti coinvolgere attivamente la comunità, al fine di focalizzare le problematiche emergenti, di definire gli indirizzi di orientamento generale e di perfezionare gli obiettivi e le azioni da perseguire in vista della formulazione di prime ipotesi progettuali.
Al centro del primo incontro, lo scenario economico del territorio lucchese. A confrontarsi sul tema le istituzioni, le associazioni di categoria, il mondo dell’economia, dell’impresa e i sindacati.
“Partiamo dallo scenario economico – commenta l’assessore Mammini – perché è la base sulla quale poi costruire tutto quello che sarà investito dal piano strutturale. Altri incontri seguiranno e tratteranno temi come il valore del paesaggio e le potenzialità del territorio rurale, che devo essere approfonditi per diventare poi gli elaborati che andranno a far parte di quello che sarà il piano strutturale. Il tema della fragilità del territorio – prosegue – è uno dei più importanti per Lucca che ha subito eventi disastrosi come l’alluvione del 2009 ma anche la carenza di infrastrutture e la mancanza di servizi sono al centro di questi incontri”. Riguardo all’industria culturale Mammini riporta l’esempio della città di Trento dove oltre ad un piano strutturale è stato fatto un vero e proprio piano culturale cosa che, secondo l’assessore, sarebbe importante fare anche a Lucca visto che il piano strutturale in questione vuol essere un grande piano strategico per l’intera città.
Il primo contributo conoscitivo è stato quello di Roberto Camagni, docente di economia urbana al politecnico di Milano, che ha evidenziato la necessità di ripensare il nostro sistema urbano in una scala di area vasta, al fine di padroneggiare il futuro, fare rete con le realtà vicine e divenire più attrattivi sul mercato globale. Ma da dove partiamo? Lo ha spiegato Roberto Camisi, segretario della Camera di Commercio di Lucca, esponendo i dati raccolti dall’osservatorio locale e che rimarcano una crescita importante del turismo e delle strutture che operano nel campo della sanità e del sociale, ma al tempo stesso un’industria culturale da far funzionare meglio per raggiungere la media delle altre città toscane. Per centrare questi importanti obiettivi non è sufficiente la programmazione comunale, ma servono riforme statali che riattivino le nostre tre maggiori leve, i giovani, il manifatturiero e gli investimenti: ne è convinto Stefano Casini Benvenuti, direttore Irpet, che ha ricollocato in un quadro di riferimento generale le riflessioni.
Tra gli interventi nel corso dell’incontro, quello del direttore dell’Istituto di Management, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Marco Frey che, tra le altre cose, ha sottolineato l’importanza di una gestione razionale delle risorse, elemento oggi sempre più cruciale, ed ha riportato casi- studio o buone prassi che in altre città hanno portato a risultati importanti come nel caso del fenomeno della riduzione dell’utilizzo delle automobili nella città di Milano, obiettivo raggiunto grazie alla chiusura di alcune zone del centro e ad una concomitante predisposizione e potenziamento di servizi appositi. Ad intervenire, tra gli altri, anche Massimo Riccaboni, docente di Economia e Management all’Imt di Lucca, istituto della cui collaborazione l’amministrazione si avvale per la stesura del piano strutturale, che ha rimarcato come sviluppare una capacità di pianificazione strategica sia fondamentale per poter diventare davvero competitivi a livello internazionale e come lo sviluppo tecnologico, necessario per aumentare l’efficienza dei servizi, non debba rimanere slegato dall’industria culturale ma che anzi debbano essere strettamente collegati per creare opportunità nuove per il territorio.
Riccaboni ha sottolineato poi l’importanza di trattenere e attrarre competenze e talenti sul nostro territorio che invece sempre di più si allontanano da Lucca, dove non trovano opportunità, per impiegare la propria professionalità all’estero proprio nella fase più produttiva della vita, e come questo rappresenti la perdita di grandi risorse per il territorio. Temi toccati sono stati anche quello del turismo e la necessità di attrarre sempre più turisti in città attraverso una maggiore e più efficiente pianificazione degli eventi culturali, della necessità di ridurre le distanze geografiche negli spostamenti e nei trasporti, e di sicurezza per il cittadino, intesa non solo come fisica ma anche come necessità di ridurre le incertezze riguardo al lavoro, al proprio futuro e a quello dei propri figli, elemento che condiziona molto la crescita di un territorio e della sua comunità. A concludere la mattinata l’intervento del sindaco di Capannori Del Ghingaro, del Presidente della Provincia Stefano Baccelli e del sindaco di Lucca Tambellini che ha ricordato come nel piano strutturale, la programmazione dei servizi non debba tralasciare la periferia e le colline poiché questo deve avvenire in modo uniforme sul territorio e che non è necessario consumare altro suolo ma puntare su una “buona architettura che genera sicurezza e buona qualità della vita e sull’obiettivo che questa amministrazione si è posta di arrivare a un’urbanistica non per specialisti, che elabori documenti accessibili e privi di oscurità interpretative”. Il presidente della Provincia ripartirebbe dalla coscienza dei nostri beni ambientali e culturali, dalla riqualificazione delle periferie e da un nuovo piano delle funzioni per i contenitori recuperati in questi ultimi anni nel centro storico. Per il sindaco di Capannori oggi si apre per il Comune di Lucca una fase importante, di partecipazione e ascolto, che dovrà darsi dei tempi per poi arrivare a stringere e scegliere. Secondo lui è opportuno lavorare insieme, coordinarci, perché è il sistema della Piana e dare identità al territorio.
Lucia Franceschini