Nuovo piano strutturale, la Cia di Lucca insiste: “Agricoltura abbia ruolo da protagonista”

“L’agricoltura deve essere protagonista del prossimo piano strutturale di Lucca”. Questa, in sintesi, è la richiesta avanzata dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Lucca all’incontro di ieri (Leggi) che ha iniziato il percorso che porterà al nuovo piano strutturale del Comune di Lucca e che aveva come tema lo scenario economico lucchese. I dati di tutti gli interventi confermano, infatti, che la crisi in atto ha colpito in particolar modo il manifatturiero e il fallimento della precedente programmazione urbanistica ha portato a una devastazione del territorio e a una urbanizzazione selvaggia. Secondo un alto numero di relatori all’incontro di ieri alla Casa della Città di Lucca, uno strumento per evitare questa situazione è un ambito di programmazione territoriale di area vasta.
Proprio in quest’ottica, per la Cia è fondamentale che l’agricoltura sia protagonista nel prossimo piano strutturale: “E’ importante – commenta il presidente della Cia Toscana Nord, Piero Tartagni – superare l’ambito comunale e programmare gli interventi almeno come Piana. L’agricoltura, quindi, diviene lo strumento con cui ricostruire il rapporto tra ambiti urbano e rurale. Le potenzialità ci sono e i progetti dovranno trovare spazio negli strumenti urbanistici”.
Secondo il presidente della Cia, il bio-distretto, il Parco agricolo produttivo della Piana, la progettazione di contenitori come il Mercato del Carmine e il Mercato di Pulia, une rete diffusa di accoglienza agrituristica e di promozione e vendita dei prodotti tipici locali, la diffusione sociale dell’agricoltura con gli Orti Sociali, gli Agri-asili e le Fattorie Didattiche sono solo alcune delle idee da concretizzare per la prossima programmazione territoriale.
“Quello che chiediamo, in questa fase, agli amministratori – conclude Tartagni – è di focalizzare su queste potenzialità le competenze e le professionalità per far fare un salto qualitativo ai nuovi strumenti urbanistici. L’agricoltura, infatti, deve essere vista come strumento per avere Piani più equilibrati, nei quali il territorio e l’ambiente vengano pienamente valorizzati in tutte le loro componenti”.