Da Lucca a Roma per far rivivere la storica tappa del Giro d’Italia

Giro d’Italia in pieno movimento e per venti giorni anche chi non si interessa troppo di ciclismo è coinvolto dalla corsa rosa. Fra i vari record che la carovana si porta dietro due riguardano la nostra città: con 42 vittorie Mario Cipollini è in assoluto il corridore con più successi di tappa,dopo che nel 2003 con lo sprint di Montecatini riuscì a superare un certo Alfredo Binda rimasto, si fa per dire, a quota 41. Se questo record è piuttosto difficile da battere l’altro record probabilmente non sarà mai battuto. Era il 28 Maggio del 1914,il giro era partito da Milano con Cuneo sede di tappa, poi la Cuneo Lucca di 340 chilometri e come terza tappa la Lucca Roma di 430 chilometri. E’ la tappa in assoluto più lunga nella storia del Giro. In quel tempo la tappe si svolgevano ogni due giorni e la partenza della Lucca Roma fu data a mezzanotte da Porta Elisa. Si toccava Altopascio poi Empoli, Firenze, tutto il Valdarno, Arezzo, Perugia, Terni, Civita Castellana ed arrivo allo Stadio dei Marmi a Roma. E’ per questo che un gruppo di appassionati di ciclismo, provenienti da tutta Italia, esattamente 100 anni dopo faranno rivivere la mitica Lucca Roma. I concorrenti si raduneranno in Piazza S. Maria alla sede del Pedale Lucchese Poli nel pomeriggio del 30 maggio e dopo le operazioni di iscrizione raggiungeranno Porta Elisa da dove a mezzanotte e venti minuti prenderanno il via.
Anche i luoghi di rifornimento e controllo saranno gli stessi del 1914, si prevede l’arrivo allo Stadio dei Marmi intorno alle 23 del 31 maggio. Anche l’Amministrazione provinciale si sta muovendo per collaborare a questa iniziativa che vede la nostra città protagonista di un fatto, pur sportivo, storico.
In quella storica tappa c’è stato un altro record, è quello del veneto Lauro Bordin che ad Altopascio, approfittando del passaggio a livello chiuso scattò e dopo una fuga solitaria di 360 chilometri fu ripreso alle porte di Roma. E’ rimasta la fuga più lunga nella storia del Giro. La tappa fu vinta da Costante Girardengo, a quel tempo poco più di una promessa, Bordin giunse ottavo a 55 minuti dal vincitore. Il Giro fu appannaggio di Alfonso Calzolari e quello del 1914 fu il primo Giro assegnato in base ai tempi, nei 5 giri precedenti si assegnavano i punteggi.
Lauro Bordin non era un campione ma in carriera si impose in alcune tappe del Giro e nel 1914 trionfò nel Giro di Lombardia. Ebbe i suoi momenti di celebrità negli anni cinquanta quando,come fotografo, prestava servizio a Lascia o Raddoppia. Mike Bongiorno spesso ricordava il suo passato di ciclista. Girardengo vincerà i Giri del 1919 e del 1923 oltre ad un centinaio di gare, praticamente tutte le classiche del calendario nazionale, lo chiamavano il “campionissimo” appellativo che poi sarà riservato a Fausto Coppi…
La sfida del 30 maggio prossimo sarà anche l’occasione per far rivivere la storia del ciclismo.