Messa alla chiesa della Rosa con l’arcivescovo per la beatificazione di Maria Cristina di Savoia

Sabato prossimo (17 maggio) alle 10 nella chiesa della Rosa a Lucca, su iniziativa dell’Associazione Convegni Maria Cristina di Savoia, l’arcivescovo Italo Castellani celebrerà una messa di ringraziamento per la beatificazione di Maria Cristina di Savoia, madre dell’ultimo re delle Due Sicilie, avvenuta a Napoli il 25 gennaio scorso. Maria Cristina figlia minore di Vittorio Emanuele I di Sardegna e dell’arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo – Este, nacque a Cagliari il 14 novembre 1812, quando Torino, la capitale del Regno, era occupata dalle truppe Francesi. Educata dalla madre, fin da fanciulla diede esempio di pietà, modestia e generosità. Dopo l’abdicazione del padre, in seguito ai moti rivoluzionari del 1821, Maria Cristina, ha soggiornato per alcune estati a Bagni di Lucca con la famiglia, ospite della famiglia Mansi.
Il 23 luglio 1824 l’anziano arcivescovo di Lucca, monsignor Filippo Sardi, le amministrò nella piccola cappella del palazzo, il sacramento della Cresima; il giorno seguente, ricevette il sacramento della prima Comunione. A Lucca, la principessa, aveva la sorella Maria Teresa, che aveva sposato il duca Carlo Lodovico di Borbone. La sua avvenenza, la sua cultura e le doti morali e spirituali fecero di lei la sposa più ambita dai sovrani dell’epoca. Il 21 novembre 1832, Maria Cristina, si unì in matrimonio con Ferdinando II di Borbone. Accanto al giovane sovrano delle Due Sicilie, mantenne le sue abitudini, espressione di una fede convinta e matura. Seppe illuminare con il consiglio e la preghiera le decisioni importanti del re. Breve fu la sua permanenza a Napoli, gli ultimi tre anni della sua vita, sufficienti per essere acclamata dalla corte e dal popolo come Reginella santa. In seno alla famiglia reale e alla corte attuò una missione silenziosa ed efficace di testimonianza cristiana, volta a comporre le divergenze, moderare gli animi, morigerare i costumi. Conquistò il popolo di Napoli con la sua sollecita e straordinaria carità. Attingendo al suo personale patrimonio, soccorse con prodigalità i poveri, secondo le richieste che le giungevano dalla città e dal regno. Con la sua intercessione salvò molti condannati a morte, ottenendo che la pena capitale fosse commutata in una più lieve. Tra le opere sociali da lei promosse, oltre alla dotazione delle ragazze povere e la produzione di letti per gli indigenti, va menzionata la riattivazione dell’industria della seta presso gli opifici del Real Sito di San Leucio. Dopo aver chiesto insistentemente a Dio il dono della maternità, che sembrava tardare, coronò il suo breve regno, con la nascita dell’erede, Francesco, ultimo re delle Due Sicilie. Colta da febbre puerperale visse gli ultimi giorni nella piena adesione alla volontà di Dio, disponendo che si provvedesse ai poveri da lei assistiti anche dopo la sua dipartita. La giovane regina si spense nel palazzo reale di Napoli il 31 gennaio 1836.