Allarme cinghiali, la Provincia rassicura l’Oltreserchio

“La situazione dell’Oltreserchio in relazione alla presenza degli ungulati è conosciuta e attentamente monitorata dalla Provincia”. Ad affermarlo è l’assessore provinciale alle Politiche agricole, Diego Santi, nel rassicurare gli abitanti e gli agricoltori della zona che lamentano numerose incursioni nelle coltivazioni, ad opera soprattutto dei cinghiali.
“Nei giorni scorsi, i tecnici provinciali e quelli delle associazioni di categoria – dice Santi – hanno effettuato un sopralluogo per verificare i danni che sono stati causati dai cinghiali nelle loro ultime scorribande e contestualmente sono state individuate alcune azioni per contenere la presenza di questi animali. Il coltivatore Simonetti (che in questi giorni si è lamentato a mezzo stampa, ndr) era presente al sopralluogo e si era detto d’accordo con le soluzioni individuate dai tecnici provinciali. E’ importante sottolineare che questi sopralluoghi vengono effettuati poiché ogni caso è da studiare come unico, al fine di individuare le soluzioni più efficaci”.
L’assessore provinciale spiega, infatti, che l’ente di Palazzo Ducale, così come dimostrato anche in altre aree del territorio quale quella di Montramito, è disposta a mettere in atto tutti i sistemi di dissuasione per quanto concerne i danni causati dagli ungulati (e non solo da questi): “Abbiamo valutato, dati alla mano – prosegue Santi – che i sistemi di dissuasione ecologica, come l’installazione dei recinti, danno risultati molto positivi. Ad ogni modo, prima di poter programmare una campagna di abbattimento dobbiamo necessariamente documentare che altri metodi si rivelino inefficaci e, al momento, per quanto riguarda l’Oltreserchio, questo non è possibile dimostrarlo”.
In compenso, l’assessore sottolinea come, in zone con problematiche analoghe, l’installazione dei recinti elettrificati e i dissuasori olfattivi abbiano dato risultati eccellenti: “A parlare sono i dati – afferma – che hanno registrato nell’ambito dell’Atc 12 una netta diminuzione delle attestazioni dei danni, passate da 82mila e 26mila euro”.
La Provincia, in particolare, per quanto concerne i cinghiali e gli ungulati, “stanzia dei fondi – spiega Santi –, ha finanziato gli Atc per l’installazione di sistemi di dissuasione olfattiva di ultima generazione, che è dimostrato diano buoni risultati, evitando la predazione in fase di germoglio. Oltre a questo, vengono stanziate risorse affinché l’Atc si doti di recinzioni elettriche complete, che evitano l’ingresso fisico dell’animale nel campo. In particolare, poi, per quanto riguarda i cinghiali, questi si stanno avvicinando sempre più alle zone abitate, anche a causa della presenza di campi in stato di abbandono che offrono dei perfetti rifugi agli ungulati che quindi hanno cibo a volontà e facilmente reperibile. Per questa ragione, in accordo con le amministrazioni comunali, quando vengono individuati campi potenzialmente rifugio di cinghiali, i proprietari vengono invitati a pulire il campo o, in alternativa, ci penserà il Comune, addebitando però le spese ai proprietari inadempienti”.
“Da parte nostra – conclude Santi – vi è la massima disponibilità ad ascoltare le istanze degli agricoltori che vivono e lavorano nell’Oltreserchio, al fine di trovare soluzioni effettive, avvalendoci di tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Da sempre la Provincia è al servizio degli agricoltori, poiché comprendiamo l’importanza del loro lavoro e del loro ruolo anche per la tutela del territorio. Per questa ragione, come ente, abbiamo sempre dedicato forti risorse economiche e umane a seguire il problema degli ungulati, diffuso sia a livello locale, regionale e nazionale e che, da sempre, è fonte di un acceso dibattito, anche perché problematica per sua stessa natura molto complessa”.