Ex Clap, sindacati in trincea: tagli a stipendi e esuberi






di Roberto Salotti
Gli striscioni appesi alla sede dell’ex Clap parlano più di mille parole. E la dicono lunga sulla definitiva rottura del dialogo fra dipendenti e sindacati, da un lato, e Ctt Nord dall’altro. Ieri (16 maggio), infatti, l’ennesimo confronto con i dirigenti della nuova società dei trasporti e con i rappresentanti sindacali si è conclusa con un’altra fumata nera sul futuro dei lavori. Che dovranno affrontare a breve il taglio degli stipendi, di circa 140-180 euro al mese, e, più in là, il fantasma degli esuberi. Le previsioni dei sindacati non sono affatto rosee. Leonardo Andreozzi, sindacalista della Fit Cgil, parla del rischio di 40 licenziamenti: “E’ inevitabile – sostiene -: l’azienda a Lucca vuole risparmiare su circa 20 turni, il che equivale a dire quasi circa meno 40 dipendenti. Fino a qualche mese fa, per venire incontro all’azienda sono state usate tutte le ferie e i riposi residui, ma ora i nodi stanno inevitabilmente giungendo al pettine”.
E ieri i sindacati hanno lasciato il tavolo delle trattative dopo che in un primo momento era stata avviata la procedura di raffreddamento, per cercare una soluzione che accontentasse le parti. “Invece l’azienda ha risposto con provvedimenti unilaterali – sostiene ancora Andreozzi – il primo dei quali avrà degli effetti già questo mese sui lavoratori, che in busta paga percepiranno circa 140 euro in meno. Pur lavorando tutti quanti di più. Una situazione insostenibile, che a questo punto ci costringe, come sindacati, ad organizzare azioni per contrastare il piano aziendale, come lo sciopero”. L’ultima “spiaggia” è un incontro convocato con l’azienda alla sede della Prefettura di Pisa, per cercare, in extremis, di trovare un accordo. Anche se le sigle, al riguardo, stentano ad essere ottimiste.
FOTO – Gli striscioni comparsi alla sede ex Clap di viale Luporini (di Stefano Puccetti)