
Continua ad essere un fiume in piena il consigliere comunale di Governare Lucca Piero Angelini: sul banco degli imputati del professore c’è, ancora una volta, la questione inerente la mancanza di un permesso a costruire il nuovo ospedale San Luca, sulla quale aveva insistito esattamente una settimana fa (Leggi l’articolo). Angelini aveva evidenziato, in particolare, l’illogicità giuridica di considerare una determinazione finale – quella della conferenza dei servizi dell’agosto 2008 – alla stessa stregua di un permesso a tirare su l’ospedale. Il consigliere aveva anche segnalato i vantaggi dei quali si sarebbe giovato il gruppo Astaldi (scaturiti da un trattamento di favore da parte della Regione), il cui progetto è poi risultato vincitore della gara, mettendo in luce i riflessi negativi che la finanza di progetto riverbera sulla comunità dei cittadini lucchesi.
Per Angelini, insomma, il San Luca è frutto di un abuso edilizio bello e buono ed è quindi necessario correre rapidamente ai ripari, per non aggiungere male al peggio. “Ho fatto un’interrogazione sul tema – dice il leader di Governare Lucca – ma a Palazzo Orsetti fanno orecchie da mercante. Per carità, non dico che tutta la colpa sia della giunta Tambellini, la quale ha ereditato il progetto di Favilla, ma adesso le cose debbono essere sistemate”. Il professore si muove su un terreno ampiamente scandagliato e le sue osservazioni trovano come sempre il conforto di una robusta dose di documenti: “L’autorità di bacino aveva posto in luce importanti problemi sotto il profilo idrogeologico – rincara il consigliere – ad esempio evidenziando che il Canale del Soccorso doveva essere mantenuto a cielo aperto e che le trasformazioni in progetto non dovevano comportare un aggravio delle condizioni idrauliche delle aree adiacenti. Avete presente gli allagamenti in serie? Astaldi se ne è fregato: i paletti posti dall’autorità di bacino sono stati vagliati dall’Usl 2, che ha consentito ad Astaldi di consegnare ai cittadini un prodotto raffazzonato. Il concessionario ha risparmiato un botto di soldi in termini di sicurezza: è con amarezza che ammonisco tutti quanti. Il San Luca rischia di rivelarsi oro placcato”.
Angelini snocciola fatti e distribuisce documenti a ritmo incalzante: uno di questi è una lettera scritta dal responsabile U.O 5.3, l’esperto tecnico geometra Guido Barsotti, indirizzata al direttore generale Massimiliano Volpi e al dirigente Mauro Di Bugno. La missiva reca come oggetto proprio lo stato dei lavori per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero ed è datata 7 maggio 2010: nel corpo si legge chiaramente: “Come è noto sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo ospedale (…) ad oggi non è stato rilasciato, né tantomeno trasmesso, uno specifico permesso a costruire”. L’accusa del consigliere, insomma, troverebbe conferme. Se questo è, come sembra, lo stato dell’arte, il Comune di Lucca dovrebbe attivarsi quanto prima per supplire a carenze nei controlli pubblici evidenti, certo da non imputarsi soltanto all’amministrazione Tambellini. Sotto questo profilo la legge regionale 1/2005 parla chiaro: l’articolo 132, quello che si sofferma sulle Opere eseguite in mancanza del permesso a costruire sancisce infatti che il Comune, accertata l’esecuzione di opere in assenza di permesso, deve ingiungerne la demolizione. Se il responsabile dell’abuso non provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni dall’ingiunzione, inoltre, il bene e l’area sono acquisite gratuitamente al patrimonio del Comune. Ancora, il comma 5 evidenzia che l’opera deve essere demolita “con ordinanza del Comune, a spese dei responsabili”. Dove vuole andare a parare Angelini? Se Palazzo Orsetti non si attiva non solo tornerà in Procura per denunciare gli abusi edilizi, ma farà un giro più largo passando anche per la Procura della Corte dei Conti: “Se il Comune omette di compiere atti dovuti per legge rischia dal punto di vista patrimoniale – incalza Angelini – e reca un danno in termini economici alla città”.
In buona sostanza, dunque, Astaldi dovrebbe demolire a sue spese l’ospedale: scenario quantomai inverosimile, ma il consigliere, che è navigato, lo sa bene: “Lo so che non succederà mai, ma la soluzione alternativa c’è e risiede in un bell’accordo transattivo. Astaldi paghi al Comune il valore dell’area, cosa che dovrebbe fare comunque se l’iter legislativo prosegue. La concessione semi ventennale sui servizi non si fermerà, ma almeno la città avrà portato a casa qualcosa”.
Il Comune ha una settimana di tempo per rispondere: se non è un ultimatum poco ci manca. La diffida ad adempiere è datata 14 maggio, mentre l’interpellanza al sindaco è di ieri (16 maggio). Con la prima il professore chiede che i soggetti responsabili dell’amministrazione comunale segnalino spontaneamente in Procura i fatti denunciati e che compiano, nei confronti dell’Usl 2, gli atti previsti dall’articolo 132 della Legge Regionale 1/2005. Con la seconda Angelini pretende che il sindaco chiarisca un nodo di fondo: se Astaldi, cioè, potesse davvero mettere a pagamento il servizio di parcheggio, pur non avendolo presentato e richiesto nella sua offerta.
Paolo Lazzari
La videointervista a Angelini su DìLucca
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