Summer, Tambellini: “Non infrango leggi per D’Alessandro”

22 maggio 2014 | 16:54
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Summer, Tambellini: “Non infrango leggi per D’Alessandro”

Scritte della discordia, dopo due giorni dalle sollecitazioni del patron Mimmo D’Alessandro (Leggi l’articolo), stizzito dalla richiesta del Comune di Lucca di rimuovere le scritte pubblicitarie dagli spalti delle mura, è il primo cittadino a rispondere con un post su Facebook alle critiche. Una “sveglia” indotta con tutta probabilità da qualche collaboratore dello staff del sindaco, personalmente meno incline sia all’uso dei social network che alle esternazioni pubbliche. E che stavolta, al posto del suo fare conciliante e alla ricerca dell’equilibrio, non lesina le critiche al patron della rassegna estiva che due giorni fa aveva chiesto al primo cittadino atti concreti “che dimostrano che ci tiene al Summer Festival”. Da cui però, pare non voler accettare lezioni di metodo e di amministrazione. Una dichiarazione che rende incandescente l’attesa dell’incontro in programma domani (23 maggio) a Palazzo Orsetti.
“Comprendo – scrive Tambellini, o chi per lui – la stanchezza del patron del Summer Festival, anch’io certe volte mi sento stanco. E tuttavia vado avanti, come oggi mi sembra dichiari di voler fare D’Alessandro. Nella querelle relativa ai banner pubblicitari del Summer edizione 2014 mi si accusa da una parte di aver ceduto alla Soprintendenza e dall’altra di essere succube della volontà del patron della kermesse musicale. Delle due l’una… o meglio: suggerisco una terza via, a cui forse ancora non si è pensato perché troppo semplice ed immediata. Il sindaco approva questa forma di promozione, l’ha dichiarato fin dall’inizio e lo ripete tuttora. Il sindaco però non sta sopra la legge, checché ne dica o pensi il patron del Festival. Se poi mi si chiede se io condivida lo spirito della legge che tutela i beni culturali, la mia risposta è no, almeno non così come è concepita, ma non tocca a Tambellini rifare la legge (peraltro è di oggi la notizia dell’avvio dell’iter legislativo per la revisione della tutela dei beni culturali), tocca al legislatore”.

“E ancora – prosegue il post – se si dovesse forzare la mano oggi per il Summer Festival, che dovrebbero dire gli altri promotori di iniziative che certo non hanno la valenza della kermesse estiva, ma che comunque vedrebbero sostanzialmente fare una eccezione contra legem? L’amministrazione ha fatto e fa per il Summer, perché crede profondamente in questa manifestazione: ricordo in particolare la firma della convenzione quinquennale con D’Alessandro e più recentemente la cessione di quella che è diventata la sede della Casa della Città, in piazza del Giglio, da ora e per tutto il periodo del festival musicale. Questo sembra poco? Mi dispiace. Si vorrebbe un sindaco più coraggioso? Me ne rammarico. Il sindaco è questo, e con questo sindaco domani D’Alessandro si incontrerà in Comune. Spero però che una cosa sia chiara alla città: l’amministrazione crede nel festival, l’amministrazione rispetta la legge. Un solo post scriptum: stare dentro la legge può richiedere molto più coraggio di quanto si pensi”.

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