
“Le bollette del gas non sono gonfiate”. E’ perentoria l’affermazione di Gesam Luce e Gas dopo le polemiche delle ultime settimane. E la spiegazione precisa nel dettaglio. “La lettura effettiva dei contatori – spiega l’azienda – viene effettuata due volte l’anno come previsto dalla delibera 64/09 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg); l’autolettura fornita dal cliente, ancorché utilizzata come lettura effettiva alla data di comunicazione, non è utilizzata per fatturare, bensì come parametro da inserire nel conteggio storico del cliente. Onde ottemperare alle disposizioni che regolano la materia, le autoletture comunicate dai clienti al proprio fornitore di gas, infatti, prima di poter essere processate dal sistema informativo, devono essere validate da un soggetto diverso dal venditore, cosa che allunga il periodo che passa dalla data in cui il cliente ha comunicato la sua autolettura sino a quella di fatturazione. Ne consegue che il sistema utilizzato per la fatturazione aggiunge al consumo comunicato dal cliente (autolettura) un ulteriore consumo stimato, che tiene conto sia della lettura comunicata dal cliente, che della sua storia di consumatore di gas. E’ evidente che questa integrazione di consumo, è tanto più piccola, quanto minore è il tempo che passa fra la data di comunicazione di lettura da parte del cliente e la data di effettiva fatturazione ed è tanto più precisa quanto maggiori sono le informazioni storiche sul consumatore”.
“Il cliente quindi – prosegue Gesam – dovrebbe verificare se alla data cui fa riferimento la bolletta, la lettura è inferiore o superiore a quanto si può leggere sul contatore. Nel primo caso, pagherebbe comunque meno di quanto ha realmente consumato, nel secondo avrebbe diritto a protestare e la nostra società, dopo il controllo di un incaricato, provvederebbe immediatamente a rettificare il consumo, riemettendo una nuova bolletta con il consumo effettivo. Nel caso in cui la bolletta fosse stata già pagata, su richiesta del cliente provvederemmo a rimborsare. Possiamo assicurare che il nostro algoritmo di calcolo è approssimato per difetto e che, nella quasi totalità dei casi, il consumo reale alla data di fatturazione risulta maggiore di quello riportato in bolletta. Comunque per ovviare a questo problema la società ha già da tempo reso disponibili diverse metodologie di fatturazione che si possono attivare su richiesta del cliente. Una di queste, per esempio, prevede 11 bollette a rata costante e la dodicesima di conguaglio; la determinazione delle prime 11 viene fatta in base al consumo storico del cliente utilizzando come parametro il consumo del precedente anno”.