Giorgi (M5S): Lavori pubblici… partecipati dai soliti noti

“Lavori pubblici partecipati? Sì, ma dai soliti noti”. E’ il commento della consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi all’ultima polemica che riguarda il Comune di Lucca: “L’amministrazione Tambellini – commenta – se vuole trasparenza e partecipazione reali deve ammettere che il suo progetto in merito è fallito e per non insistere nella demagogia cercare altri metodi di partecipazione e trasparenza. Non è trasformando i metalli pesanti in oro che diventa credibile. Nell’elenco dei partecipanti c’è una presenza massiccia di vecchie conoscenze dalla politica, addirittura le mogli dei consigliere Cantini e Battistini, oltre che abbondanza di ex consiglieri comunali o circoscrizionali, esponenti di partiti politici o parenti. Tambellini invece di vendere “oro di Bologna” per oro, riempendosi la bocca con la partecipazione dei cittadini, annulli tutti. La trasparenza va migliorata on line dove chi si interessa deve avere facile accesso e facile consultazione. Per questo ricordo la mozione Open Municipio presentata ai tempi della Tomei ed ancora inevasa.
“La trasparenza – prosegue – la realizzi incominciando magari rispondendo all’interrogazione sugli appalti ancora inevasa, nonostante un colloquio congiunto con l’assessore Mammini e dirigente Di Bugno. E già che ci siamo magari perché l’assessore Mammini non risponde all’interrogazione sulle spese per potenziare l’impianto di illuminazione di un eliporto mai nato e che mai nascerà, anche per fugare i dubbi leciti se veramente il pagamento alla ditta cottimista è per il lavoro di adeguamento illuminazione eliporto o magari no”.
Della stessa opinione anche un militante del Movimento Cinque Stelle, Fausto Ori che evoca anche il caso scrutatori: “Fanno un casino per i nomi che fanno parte dei lavori pubblici partecipati quando per il caso scrutatori sono stati scelti dei nomi in maniera del tutto personale e che ha portato all’esclusione di eletti già scelti per sorteggio in data antecedente e allo spostamento nella graduatoria di altrettanti nominativi. Questo come si può chiamare? Dove è scritto che un componente della commissione elettorale può nominare scrutatore una persona a lui preferita rispetto ad un’altra in maniera non equa e discriminante? Eppure c’è chi ha detto che la legge gli permette di fare proprio in questo modo. È chiaro a tutti che non può esistere una legge che permetta di applicare tale modalità di scelta, ma a chi dovrebbe esercitarne i dettami non è dello stesso avviso. Sarebbe quindi opportuno che codesti personaggi abbiano il coraggio e il buon senso di ammettere lo sbaglio e di lasciare il posto che stanno occupando. Sarà forse la volta buona?”.