





Una cerimonia sobria quanto solenne e molto sentita. E’ quella che, come di consueto, si è svolta per la Festa della Repubblica in Cortile degli Svizzeri, dove autorità civili e militari hanno svolto la parata per commemorare la data del referendum che trasformò l’Italia, ormai 68 anni fa, in una repubblica parlamentare. Un momento di festa, molto partecipato, alla presenza dei bambini delle scuole, con le note festose del coro della scuola De Amicis di Santa Maria del Giudice con i componenti del coro del Sole diretti dal maestro Elio Antichi e l’appassionata lettura da parte di alcuni degli alunni della Lombardo Radice dell’Arancio. A passare in rassegna i militari in alta uniforme per l’occasione il prefetto di Lucca Giovanna Cagliostro e il comandante provinciale dei Carabinieri Stefano Fedele. Presenti sul palco oltre ai sindaci, molti dei quali eletti da appena una settimana, i parlamentari locali (Andrea Marcucci, Manuela Granaiola, Raffaella Mariani e Deborah Bergamini), il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli e il sindaco Alessandro Tambellini. Dopo i discorsi di rito sul palco allestito per l’occasione in Cortile degli Svizzeri il corteo si è spostato in piazza XX settembre per la deposizione della corona di fiori sul monumento ai caduti.
Le foto di Domenico Bertuccelli
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Il commento del sindaco Alessandro Tambellini
“Oggi – ha detto il sindaco – alla celebrazione della Festa della Repubblica, erano presenti molti ragazzi delle nostre scuole elementari. Ad ognuno è stato dato in dono il testo della Costituzione: ad ognuno di loro, con quel gesto, sono stati affidati i princìpi fondativi della nostra vita civile; ad ognuno è stato dato in custodia il patto su cui si è formata e ancora si regge l’Italia. Spero che i nostri ragazzi leggano più volte quel testo – tra l’altro assai breve – mi auguro che riflettano sul senso delle parole; vorrei che percepissero che ogni articolo rappresenta la vita di tanti e il sacrificio di molti. Sono stato a trovare qualche giorno fa Nara Marchetti, staffetta partigiana, in occasione del suo novantesimo compleanno: una “volontaria della libertà” (senza l’apporto delle donne, la Resistenza non ci sarebbe stata), una di coloro che hanno messo in pericolo se stesse e le loro famiglie per una scelta che afffermava prima di tutto il valore della persona, secondo la nostra più grande tradizione culturale. Ecco: il 2 di giugno, festa della Repubblica, al di là di ogni retorica, è il momento in cui raccogliamo i fili che ci tengono insieme e che fanno di tutti noi una comunità: fili larghi, intensi, tessuti con l’impegno, il sacrificio, la vita di tanti”.